sabato 20 luglio 2019

PREMIO VASTO: INAUGURATA L'INTERESSANTE MOSTRA "SUPERPOP 20/21"

52^ edizione aperta fino al 6 ottobre a Palazzo d'Avalos  
di LINO SPADACCINI

A dieci anni di distanza, il Premio Vasto torna nelle sale di Palazzo d'Avalos con la mostra SUPERPOP 20/21, un omaggio all'avvocato Roberto Bontempo, a pochi mesi dalla scomparsa.
Il vernissage della mostra si è svolto nella splendida cornice dei Giardini napoletani di Palazzo d'Avalos, alla presenza delle autorità, di artisti e di tanti amici del compianto avvocato Roberto Bontempo.
La serata è stata introdotta da Daniela Madonna, Segretaria del Comitato Premio Vasto, con un commosso ricordo dell'avvocato Bontempo. In questi giorni sui social in molti lo hanno ringraziato per quello che è riuscito a costruire nel tempo.
Sulla stessa linea il sindaco di Vasto, Francesco Menna. "Quando penso all'avvocato Bontempo", ha sottolineato il primo cittadino, "penso al Premio Vasto, alla Bagnante e alle campanelle di San Rocco, tre vere e proprie istituzioni per la nostra città. Le sue idee e le sue opere rimarranno per sempre".
L'assessore alla cultura Giuseppe Forte, ha ricordato anche altre
importanti manifestazioni curate dall'avvocato Bontempo, come il Premio Ippocampo e il Festival delle Sirene. Forte ha lanciato anche l'idea di creare a Palazzo d'Avalos una mostra permanente delle opere di proprietà del Premio Vasto.
Alfredo Bontempo, nella sua nuova veste di Presidente del Comitato Premio Vasto, ha accolto un'eredità importante con l'intenzione di proseguire il percorso intrapreso dal padre anche con alcune innovazioni.
A Lorenzo Canova, il curatore della mostra, alla sua terza presenza, dopo quelle del 2003 e 2015, il compito di illustrare le opere a partire dall'immagine del manifesto tratta da un quadro di Emilio Tadini, di proprietà del Premio, con un manichino ispirato alla metafisica di Giorgio De Chirico che si trasforma nella figura di Superman. "SUPERPOP 20/21 vuole ispirarsi così al Superman metafisico dipinto da Tadini", ha sottolineato il critico d'arte, "ma alludere anche al superamento dei confini della Pop internazionale da parte di una generazione di artisti italiani, capaci non solo di usare con raffinatezza le suggestioni provenienti dai mass media (dal fumetto alla pubblicità, fino al cinema e alla televisione), ma anche di creare una nuova, ricercata e colta fusione di riferimenti alla grande storia dell’arte riletta e interpretata senza nostalgie come un grande stimolo alla creazione di una nuova idea dell’arte italiana".
L'esposizione vuole essere un tributo a quel grande clima di rinnovamento che ha coinvolto l'arte italiana e internazionale tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Il percorso parte da un caposcuola come Mimmo Rotella, precursore della Scuola di Piazza del Popolo e dell’area della Pop romana, presente in mostra con Franco Angeli, Umberto Bignardi, Marisa Busanel, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Bruno Mancinotti, Titina Maselli, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Gino Marotta.
In questa linea si collocano anche protagonisti dell’arte a Milano, come Valerio Adami, Enrico Baj, Paolo Baratella, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, o a Torino, Bologna e Firenze, come Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Gianni Bertini, Umberto Buscioni, Gianni Ruffi, mostrando la freschezza e la diffusione di queste ricerche estese fino alla poesia visiva di Nanni Balestrini.
La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 6 ottobre con il seguente orario:
Luglio e Agosto [10.00/13.00 - 18.00/24.00]
Settembre [10.00/13.00 - 17.00/21.00 - Lunedì chiuso]
Ottobre [martedì, mercoledì, giovedì 10.00/12.00; venerdì 16.00/19.00; sabato, domenica 10.00/13.00, 16.00/19.00]

Lino Spadaccini

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