lunedì 3 giugno 2019

Rodolfo Molino e l'Amore per la sua Terra

"Non c’è nulla più dolce della patria; niente più desiderabile, niente più gioioso"
Gentile dott. D’Adamo in Internet ho intercettato questo testo in latino con la traduzione in italiano che descrive  l’amore per la propria terra, specie da chi emigra per motivi di lavoro.
Rodolfo Molino

Marco Porcio Catone: “Amor di Patria”
"Nihil est patria dulcius; nihil optabilius,nihil iucundius; regionem igitur et urbem, ubi maiores nostri domicilium collocaverunt, ubi est domus avita, ubi parentes et sodales et amici vitam degnut, carissimam habemus et summo amore diligimus.
Sunt quidem multae urbes clariores atque opulentiores quam nostra; at omnibus patriam anteponimus. Non aliter optimi filii matrem et patrem unice diligunt, nec parentes fama clariores aut copiis ditiores exoptant. Miserrima vero est exulis vita; etiam si sponte exulavit atque, ampliorum bonorum cupidus,ex patria migravit et ubi nunc vitiam degit divitiis abundat, attamen regionis et civitatis suae desiderium in corde tenet et patriae suavissimae imaginem in oculis et in animo habet; patrium sermonem audire cupit; parentum et amicorum vultum videre toto animo appetit. Neque ullum tempus exuli incundius erit quam dies reditus.
Traduzione: “Non c’è nulla più dolce della patria; niente più desiderabile, niente più gioioso ; infatti riteniamo assai cara e amiamo con dedizione la regione e la città  dove i nostri antenati collocarono la loro casa, dove i genitori e i compagni e gli amici passano la vita. Ci sono anche molte città più illustri  e ricche della nostra, ma noi anteponiamo a tutte la patria. Non altrimenti i figli amano la madre e il padre in modo unico, né desiderano genitori più illustri per fama e più ricchi di beni. La vita degli esuli è assai sventurata; anche se l’esule è migrato per sua volontà e desideroso di beni più ricchi, se ne andò dalla patria e dove ora vive è ricco, tuttavia ha nel cuore la nostalgia della sua città e regione e ha negli occhi e in animo la dolcissima immagine della sua patria, desidera sentire la lingua paterna; desidera con tutto il cuore vedere il volto dei parenti e degli amici. Nessun momento è più gioioso per l’esule che il giorno del ritorno”.


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