Il giornalista Giuseppe Ritucci dialoga con l'autore.
di Angela Abbrescia) "Non bisogna rassegnarsi. Noi non l'abbiamo fatto e siamo riusciti a trasformare questo quartiere.
Scampia non è più Gomorra": Rosario Esposito La Rossa, napoletano di 28 anni, è uno dei 40 'eroi' italiani insigniti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell'onorificenza di Cavaliere dell'ordine al Merito della Repubblica Italiana, "Per il suo impegno e la sua creatività in favore della legalità e del contrasto al degrado sociale".
Scampia è il quartiere napoletano noto alle cronache per il degrado sociale e lo spaccio di droga. Ma negli ultimi anni questa zona ad alto rischio criminale si è trasformata, grazie al lavoro duro e cocciuto di giovani come Rosario.
Nato e cresciuto a Scampia, a 18 anni pubblica 'Al di là della neve', una raccolta di racconti dedicata al cugino, vittima di camorra, con cui vince il Premio Fabrizio Romano 2007 e il Premio Siani 2008. Nel 2007 fonda, insieme alla moglie Maddalena Stornaiuolo, l'associazione "Voci di Scampia". Sempre a Scampia, realizza la "Fabbrica dei Pizzini della Legalità", in collaborazione con Coppola Editore e la Biblioteca Popolare per Ragazzi di Scampia, raccogliendo oltre 20mila volumi da tutta l'Italia. Attualmente dirige anche il marchio 'Made in Scampia', progetto di imprenditoria giovanile che produce, con il sostegno degli artigiani locali, prodotti enogastronomici e culturali a prezzi popolari. Dal 2010 è il nuovo proprietario dello storico marchio editoriale Marotta & Cafiero editori; ha trasferito la sede di Posillipo a Scampia, trasformando la società in una casa editrice indipendente che è diventata la prima cooperativa di giovani dell'area nord di Napoli.
"Nel momento in cui tutti scappavano - dice all'ANSA - noi abbiamo deciso di restare e occupare gli spazi vuoti lasciati dalla camorra e dalla malapolitica. Abbiamo prodotto libri nel quartiere con il più alto tasso di analfabetismo in Italia".
Parla sempre al plurale, Rosario, e ci tiene a a precisare che l'onorificenza non è solo per lui ma "è un premio collettivo, da condividere con oltre 25 ragazzi che lavorano al progetto di imprenditorialità giovanile. Con loro voglio condividere questa soddisfazione".
"Oggi a Scampia la situazione è migliorata moltissimo, ci sono presidi culturali che non esistevano dieci anni fa e che sono l'opposto delle piazze di spaccio. Ogni 300 metri a Scampia c'è un'associazione, un centro aggregativo: dalla palestra di Maddaloni alla scuola calcio Arci Scampia al Centro Mammuth per bambini per esempio. Insomma, dei luoghi dove i ragazzi possono avere un'alternativa. Le piazze dello spaccio sono state decimate, oggi Scampia è un laboratorio di sperimentazione sociale. Noi ci sentiamo parte di questa primavera umana che sta facendo la storia di questo quartiere".
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