Il gruppo di pellegrini vastesi, guidati dal priore Nicola Peca, da Nicolino Crisanti (alla sua settantaduesima partecipazione) e da don Gianfranco Travaglini si sono messi in cammino verso S. Nicola di Bari, per il tradizionale pellegrinaggio a piedi lungo un itinerario di fede che durerà otto giorni.
Prima della partenza, don Gianfranco, parroco della cattedrale di S. Giuseppe, ha celebrato la
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S. Messa nella chiesa del Carmine, dove anticamente sorgeva la chiesa dedicata a S. Nicola degli Schiavoni, ed ha spiegato il significato del pellegrinaggio ed i simboli legati ad esso: la croce, la stessa usata da oltre trecento anni; il bastone, adornato da rami con le foglie aghiformi o altri fiori freschi, a cui è fissato anche un ombrello; infine, la bisaccia (la visàcce), dove i pellegrini portano l'essenziale per il viaggio e che dovrà essere sempre aperta per essere pronta a condividere ogni cosa con i fratelli e le sorelle che si incontreranno lungo il cammino.
Dopo la consegna ad ogni partecipante del "Credenziale di San Nicola", quasi una carta d'identità del pellegrino, dove verranno registrate tutte le tappe toccate durante "la via Nicolaiana", e dopo la consegna degli altri simboli, i fedeli, si sono messi in cammino verso Porta Nuova, per prendere l'autobus che li accompagnerà verso la prima tappa, a San Marco in Lamis, presso il Santuario di Stignano, da dove proseguiranno a piedi fino a raggiungere il Santuario di San Matteo.
Le tappe successive saranno Monte Sant'Angelo, con la visita alla grotta dell'apparizione di San Michele Arcangelo, Manfredonia, il Santuario della Madonna dello Sterpeto, Barletta, Molfetta, Giovinazzo e Bari, dove l'8 maggio, giorno della festa di S. Nicola, si riuniranno migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia e dall'estero, per partecipare con devozione alla processione del Santo Taumaturgo.
Lino Spadaccini
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