lunedì 17 dicembre 2018

Trent'anni fa la scomparsa di Andrea Pazienza, uno dei più grandi fumettisti italiani

Tra le sue prime mostre quella alla Saletta Palizzi di Vasto

Ha chiuso ieri i battenti a Pescara, presso i locali della Fondazione Pescarabruzzo, la mostra "Trent'anni senza - Andrea Pazienza 1988-2018", dedicata ad uno dei più grandi fumettisti italiani prematuramente scomparso all'età di 32 anni.
Curata e prodotta da Comicon e Arf!, dopo lo straordinario successo ottenuto a Roma, tra maggio e luglio scorso, con oltre diecimila presenze, la mostra è approdata a Pescara, città dove Pazienza ha frequentato il liceo artistico sotto la guida di illustri artisti come Sandro Visca, Albano Paolinelli e Paolo Spoltore.

Dopo l'omaggio vastese di quest'estate, all'interno della manifestazione Book & Wine, con la partecipazione di Marina Comandini, moglie dell'artista, oggi vogliamo ricordare Andrea Pazienza protagonista di una mostra allestita nella Saletta Palizzi dal 31 agosto al 12 settembre 1974, per iniziativa dell'Azienda di Soggiorno e Turismo di Vasto presieduta dall'avvocato Roberto Bontempo.

Andrea Pazienza è considerato uno dei fumettisti più rappresentativi e innovatori della sua generazione, la cui opera, incentrata soprattutto su personaggi come Zanardi, Pertini e Pentothal ancora oggi fanno scuola. 

Così scriveva di sé nel volume omonimo pubblicata come supplemento a "Il Male" n.4 del 2 febbraio 1981: "Andrea Pazienza è nato a San Menaio (FG) ed è praticamente pugliese, pur vivendo tra Bologna e New York. Alto 1,86 cm. ha frequentato il liceo artistico di Pescara, rivelandosi presto un enfant prodige. Colto e brillante, pratica molti sport, nessuno escluso. Come tutti gli artisti dei Gemelli è del segno dei Gemelli con ascendente Sagittario. Freddo e calcolatore, ha fatto mostre a Pescara, San Benedetto, Ascoli Piceno, Vasto Marina, Monte Silva ed altre localita' della riviera adriatica. Dopo la pittura si è dedicato al fumetto mietendo successi e grano. Come ama ripetere nulla gli è impossibile, solo che non ha molta voglia. Il suo hobby è andare in bicicletta, anche perché non ha la macchina e gli hanno fregato il vespino. È  stato in Inghilterra, Francia, Spagna, Jugoslavia, Marocco, Svizzera e Stati Uniti. Ha collaborato ad Alter, e al Male. È stato tra i fondatori della rivista Cannibale ed attualmente è redattore del mensile Frigidaire. Essendo così giovane, 24 anni, la sua carriera può definirsi senz'altro folgorante. Sotto l'aspetto fauto e salottiero nasconde abilmente torbidi legami con il movimento del '77 e con altri movimenti analoghi".
In questa breve biografia ricordava anche la mostra vastese dell'estate 1974, una delle sue prime personali, organizzata quando aveva da poco compiuto diciotto annied a pochigiorni dal conseguimento della maturità,nella piccola saletta d'arte presente accanto ai locali dell'Azienda di Soggiorno e Turismo a piazza del Popolo.

Nella presentazione del giovane artista, definito "valido esponente della Pop Art", Carlo Melloni scrisse: "Andrea Pazienza ha appena compiuto i diciotto anni. Sottolineo questo dato non perché debba giustificare qualche ingenuità lessicale, ma piuttosto perché mi piace rimarcare la distaccata freddezza, con cui questo giovanissimo artista guarda ad alcuni fenomeni della cosiddetta cultura di massa, permettendosi il lusso di farli bersaglio di certi suoi ironici strali, utilizzando gli stessi media attraverso i quali tale cultura si manifesta. Mi riferisco soprattutto al fumetto, a questo mezzo di comunicazione che oggi sembra costituire lo strumento demodossologico per eccellenza, sublimazione degli istinti più deteriori, della banalità elevata a costume di vita, della violenza e del sesso con stile comportamentale, del kitsch nelle sue accezioni più congeniali e di distintive". E aggiunse: "Pazienza è andato oltre la identificazione letterale della cosa dipinta con la tecnica del collage e mediante l'uso di sostanze chimiche che consentono la trasposizione per contatto dell'immagine fotografica. Questo è ciò che comunemente si definisce operazione demistificatoria. Per giungere a siffatti risultati, l'oggettività dell'immagine è condotta ad un limite tale di casualità da far pensare ad una assenza totale di intenzionalità".

Da quella mostra Pazienza ne ha fatta di strada, diventando il vero ribelle del fumetto italiano, fuori da regole e imposizioni. Un genio assoluto, vissuto sempre ai margini e sempre "contro", corteggiato da registi come Fellini, per realizzare locandine di film, e da cantanti per le copertine dei dischi (Vecchioni, PFM, Avitabile, Lolli, Minghi).
Andrea Pazienza morì a Montepulciano di overdose nella notte tra il 15 e il 16 giugno 1988.

Lino Spadaccini






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