Tra le sue prime mostre quella alla Saletta Palizzi di Vasto
Ha chiuso ieri i battenti a Pescara, presso i locali della Fondazione Pescarabruzzo, la mostra "Trent'anni senza - Andrea Pazienza 1988-2018", dedicata ad uno dei più grandi fumettisti italiani prematuramente scomparso all'età di 32 anni.
Ha chiuso ieri i battenti a Pescara, presso i locali della Fondazione Pescarabruzzo, la mostra "Trent'anni senza - Andrea Pazienza 1988-2018", dedicata ad uno dei più grandi fumettisti italiani prematuramente scomparso all'età di 32 anni.
Curata
e prodotta da Comicon e Arf!, dopo lo straordinario successo ottenuto a Roma, tra
maggio e luglio scorso, con oltre diecimila presenze, la mostra è approdata a
Pescara, città dove Pazienza ha frequentato il liceo artistico sotto la guida
di illustri artisti come Sandro Visca, Albano Paolinelli e Paolo Spoltore.
Dopo
l'omaggio vastese di quest'estate, all'interno della manifestazione Book &
Wine, con la partecipazione di Marina Comandini, moglie dell'artista, oggi
vogliamo ricordare Andrea Pazienza protagonista di una mostra allestita nella
Saletta Palizzi dal 31 agosto al 12 settembre 1974, per iniziativa dell'Azienda di
Soggiorno e Turismo di Vasto presieduta dall'avvocato Roberto Bontempo.
Andrea
Pazienza è considerato uno dei fumettisti più rappresentativi e innovatori
della sua generazione, la cui opera, incentrata soprattutto su personaggi come
Zanardi, Pertini e Pentothal ancora oggi fanno scuola.
Così scriveva di sé nel volume omonimo
pubblicata come supplemento a "Il Male" n.4 del 2 febbraio 1981:
"Andrea Pazienza è nato a San
Menaio (FG) ed è praticamente pugliese, pur vivendo tra Bologna e New York.
Alto 1,86 cm. ha frequentato il liceo artistico di Pescara, rivelandosi presto
un enfant prodige. Colto e brillante, pratica molti sport, nessuno escluso.
Come tutti gli artisti dei Gemelli è del segno dei Gemelli con ascendente
Sagittario. Freddo e calcolatore, ha fatto mostre a Pescara, San Benedetto,
Ascoli Piceno, Vasto Marina, Monte Silva ed altre localita' della riviera
adriatica. Dopo la pittura si è dedicato al fumetto mietendo successi e grano.
Come ama ripetere nulla gli è impossibile, solo che non ha molta voglia. Il suo
hobby è andare in bicicletta, anche perché non ha la macchina e gli hanno
fregato il vespino. È stato in
Inghilterra, Francia, Spagna, Jugoslavia, Marocco, Svizzera e Stati Uniti. Ha
collaborato ad Alter, e al Male. È stato
tra i fondatori della rivista Cannibale ed attualmente è redattore del mensile
Frigidaire. Essendo così giovane, 24 anni, la sua carriera può definirsi
senz'altro folgorante. Sotto l'aspetto fauto e salottiero nasconde abilmente
torbidi legami con il movimento del '77 e con altri movimenti analoghi".
In questa
breve biografia ricordava anche la mostra vastese dell'estate 1974, una delle
sue prime personali, organizzata quando aveva da poco compiuto diciotto annied
a pochigiorni dal conseguimento della maturità,nella piccola saletta d'arte
presente accanto ai locali dell'Azienda di Soggiorno e Turismo a piazza del
Popolo.
Nella
presentazione del giovane artista, definito "valido esponente della Pop Art", Carlo Melloni scrisse: "Andrea Pazienza ha appena compiuto i
diciotto anni. Sottolineo questo dato non perché debba giustificare qualche
ingenuità lessicale, ma piuttosto perché mi piace rimarcare la distaccata
freddezza, con cui questo giovanissimo artista guarda ad alcuni fenomeni della
cosiddetta cultura di massa, permettendosi il lusso di farli bersaglio di certi
suoi ironici strali, utilizzando gli stessi media attraverso i quali tale
cultura si manifesta. Mi riferisco soprattutto al fumetto, a questo mezzo di
comunicazione che oggi sembra costituire lo strumento demodossologico per
eccellenza, sublimazione degli istinti più deteriori, della banalità elevata a
costume di vita, della violenza e del sesso con stile comportamentale, del
kitsch nelle sue accezioni più congeniali e di distintive". E
aggiunse: "Pazienza è andato oltre
la identificazione letterale della cosa dipinta con la tecnica del collage e
mediante l'uso di sostanze chimiche che consentono la trasposizione per
contatto dell'immagine fotografica. Questo è ciò che comunemente si definisce
operazione demistificatoria. Per giungere a siffatti risultati, l'oggettività
dell'immagine è condotta ad un limite tale di casualità da far pensare ad una
assenza totale di intenzionalità".
Da quella
mostra Pazienza ne ha fatta di strada, diventando il vero ribelle del fumetto
italiano, fuori da regole e imposizioni. Un genio assoluto, vissuto sempre ai
margini e sempre "contro", corteggiato da registi come Fellini, per
realizzare locandine di film, e da cantanti per le
copertine dei dischi (Vecchioni, PFM, Avitabile, Lolli, Minghi).
Andrea
Pazienza morì a Montepulciano di overdose nella notte tra il 15 e il 16 giugno
1988.
Lino
Spadaccini
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