Il segretario dell'APS San Paolo, Basso Ritucci, ha postato su fb nei giorni scorsi alcune pagine di un noto volumetto del 1992 sulle band degli anni '60 a Vasto dal titolo "Cominciammo a suonar le chitarre", a cura di Luigi Murolo.
Il post è stato molto commentato. Vi proponiamo il ricordo di quegli anni di Antonio Della Penna, a commento di alcuni video che protagonisti dell'epoca hanno recentemente pubblicato su facebook.
"Ogni episodio significativo della nostra esistenza è legato a un brano, a una colonna sonora. Basta una nota ed è subito revival"
di ANTONIO DELLA PENNA
I motivi musicali rappresentino dei compagni di
viaggio fedeli e imperdibili in tutta la nostra vita: ogni
episodio
significativo della nostra esistenza, infatti, è legato a un brano, una colonna
sonora che contribuisce a impreziosire i nostri ricordi e ad amplificarli. Ci
sono canzoni che non passano mai di moda, di quelle che basta una nota ed è
subito Revival.
Ascoltando le vostre canzoni, è come se fossi stato catapultato
in quegli anni. Alle prime note della prima canzone mi si è aperta la porta dei
ricordi.
Ho ritrovato atmosfere, profumi, odori, voci, luci, ma soprattutto
sensazioni che non si possono descrivere a parole ma che, sembra incredibile,
sono ancora radicate dentro di me, in chissà quale angolo del mio cervello. Il
tempo scorre, il tempo passa, il tempo rapido fluisce attorno a noi come se
fosse un inarrestabile vento dell’esistenza. Tutto quello che ci rimane è la
consapevolezza che il tempo non c’è più e che rimaniamo noi in un eterno
presente, l’unico momento afferrabile del tempo che ci passa addosso.
Se ci
fermiamo a pensare che il passato è ormai là, dietro alle spalle della nostra
esistenza, inafferrabile come un vento che ci lascia soli, e il futuro è ancora
davanti a noi, inafferrabile come una stagione tutta da scoprire, quello che ci
resta siamo noi e la nostra coscienza di esistere.
La memoria è un modo per
ritrovarci e per scoprire chi siamo, chi eravamo, quale magnifico cammino
abbiamo percorso nonostante gli anni e le storie passate su di noi o attraverso
di noi.
Mentre sto scrivendo queste parole, sto vivendo a tutto volume proprio
le canzoni del vostro bellissimo video, quelle che hanno fatto anche la mia
adolescenza e giovinezza.
Ricordi indelebili: cari amici, queste canzoni
raccontano momenti bellissimi delle nostre emozioni di adolescenti che stavano
per scoprire un mondo - anni 60 - che avrebbero cambiato. Il passato è il
nostro compagno di viaggio, ci ricorda le tappe gioiose e dolorose della vita.
Le persone - Sergio De Guglielmo - non saranno mai abbastanza lontane da noi
fin quando le porteremo nel cuore. Diverranno irraggiungibili nel momento in
cui il loro pensiero non sarà più legato ad un dolce e caldo ricordo.
Per
ragioni misteriose ognuno di noi - ad una certa età - riapre il cassetto dei
ricordi: Forse perché in quei momenti si trova il tempo di fermarsi per fare un
bilancio della propria vita. Non so se può bastare…ma è un momento di
meravigliosa intensità con cui sorprendersi di nuovo. Incredibile come a
distanza di tantissimi anni possa ricordarmi, in prima battuta, le parole di
certe canzoni.
Quella musica favorì il ballo del mattone: musica dolce, ritmo
lento, tanta voglia giovanile di abbracciarsi e di baciarsi. Chi, come me, ha
vissuto la giovinezza degli anni ’60 - ’70 sa perfettamente che il ballo del
mattone favorì molti amori. Anni bellissimi che nessuno mi restituirà…sono
stato proprio fortunato ad aver vissuto quel periodo emozionante.
I ricordi
sono importanti, ci permettono di invecchiare col sorriso. Il tempo passa, ma i
ricordi restano. Nemmeno il tempo cancellerà mai un ricordo, un dolore o una
gioia. Si impara a convivere con le nostre vittorie, con le nostre sconfitte e
con gli stati d’animo che esse portano. Un grazie di cuore a tutti.
ANTONIO DELLA PENNA
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