Vogliamo chiarire meglio la nostra ironia: a Vasto (e nel Vastese), se vogliamo parlare di gastronomia, bisogna fare un progetto "completo" di tutto il territorio in cui stabiliamo come armonizzare i vari interventi.
Con lo Street Food delle settimane scorse a Vasto Marina e con il solo Festival della Ventricina non si va da nessuna parte.
Invece si dovrebbe puntare su un piano di lavoro complessivo per esaltare l'identità del territorio e creare eventi ad hoc: Brodetto e piatti di mare; la cucina contadina e ortolana; ventricina, salami e latticini dell'alto Vastese; i carciofi di Cupello, le pesche di San Salvo, i dolci nostrani, i vini ecc. ecc.
Se ogni comune (o ente) se ne va per conto proprio non si raggiunge nessun risultato: si fa solo confusione.
Per creare il "brand" ci vuole la volontà, l'impegno e l'amonizzazione di tutti gli attori del sistema!
NDA
1 commento:
Da NICOLANGELO D'ADAMO RICEVIAMO E PUBBLICHIANO IL SEGUENTE COMMENTO:
Signor Direttore,
Condivido la presa di posizione collaborativa e non meramente critica sulla prossima "mostra" della ventricina. Aggiungerei soltanto che io parlerei di VentricinE, al plurale, perchè tutti noi sappiamo che ogni "casa" produttrice ha la sua ricetta e aggiunge o toglie qualche ingrediente. Il risultato lo conosciamo: tanti gusti e tanti prezzi. Con una netta differenza tra la ventricina confezionata per uso domestico e quella destinata alla vendita. A quando un rigido protocollo? Chi deve effettuare i controlli?. Come esiste un unico "Prosciutto di Parma" ed un unico "Parmigiano Reggiano" dovremmo poter comprare una unica "Ventricina del Vastese".!
Nicolangelo D'Adamo
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