venerdì 27 aprile 2018

M5S: RIFIUTI, ALLA PULCHRA NON TORNANO I CONTI SULLA VENDITA DEI MATERIALI RECUPERATI

DAL M5S DI VASTO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il M5S è alla ricerca dei rifiuti differenziati perduti 
I cittadini di Vasto concorrono alla raccolta differenziata sia attraverso il contributo
economico richiesto dalla TARI, sia adoperandosi direttamente per selezionare i

diversi materiali ritirati poi dalla Pulchra.

A fronte di questi rilevanti contributi, i cittadini vorrebbero sapere quali siano i
ritorni economici derivanti dalla vendita dei diversi materiali, quali le quantità, quali
i prezzi di vendita, quali i destinatari.

Queste informazioni non sono disponibili presso il Comune perché, evidentemente,
non interessano ai nostri Amministratori. Come mai?

La risposta ci è stata data dal Sindaco Menna in occasione di un’interrogazione della
nostra portavoce Dina Carinci che chiedeva di poter visionare le note di credito
emesse da Pulchra a vantaggio del Comune a seguito della vendita, al Conai o a
privati, dei rifiuti selezionati.

“Non vi è alcuna nota di credito da ricevere da Pulchra, perché l’importo è stato
già scontato dal canone all’origine” rispondeva il Sindaco.

Le parole del Sindaco implicano che alla firma del contratto la Pulchra abbia fornito
una stima dei materiali selezionati in termini di quantità e prezzi, calcolando un
ricavo teorico che poi è stato scontato dal prezzo del servizio. Una volta firmato il
contratto quindi il Comune non sarebbe più interessato a tracciare le vendite dei
rifiuti, avendo già riscosso quanto di sua competenza, seppure in base ad una
semplice stima.

Abbiamo ritenuto a questo punto doverosa una prima verifica sul contratto citato
dal Sindaco nella sua risposta e relativo all’estensione della raccolta differenziata
porta a porta a tutta la Città, esclusa Vasto Marina (atto integrativo del 20 luglio
2010).

I ricavi previsti dalle vendite sono quelli citati dal Sindaco, esattamente 185.828,17
euro/anno. Ma per ottenere questi ricavi il Comune ha dovuto sostenere
un’ulteriore spesa di 90.116,73 euro/anno, necessaria per selezionare il
multimateriale, plastica + alluminio + acciaio, vista la necessità di vendere
separatamente questi materiali.


La Pulchra stimava di raccogliere 1001,29 tonnellate/anno di multimateriale e
chiedeva per la selezione 90 euro/tonnellata: il Comune ha pagato quindi per questo
servizio 90.116,73 euro/anno, e continua a pagarli dal 2012 ad oggi. A questo punto
sorge spontanea una domanda: la Pulchra ha effettivamente raccolto, e poi
selezionato, 1001,29 tonnellate di materiali misti? La risposta, derivante dai dati
consuntivi, è negativa. Pulchra ha raccolto sempre meno di 1001,29 tonnellate: dalle
661 del 2012 al massimo di 871 del 2015. In 4 anni quindi Pulchra ha percepito
complessivamente un compenso di 360.000 euro, basato su una stima, mentre
avrebbe dovuto riceverne soltanto 280.000 sulla base delle quantità effettivamente
lavorate.

La domanda ai nostri Amministratori distratti è: si possono vendere beni pubblici,
quali i rifiuti, o acquistare servizi sulla base di stime, quando invece è facilissimo
calcolare i consuntivi e fare i dovuti conguagli rispetto alle stesse stime?

Ulteriori e maggiori perplessità nascono dall’analisi dei volumi di vendita al Conai,
riportati sul contratto, che costituiscono soltanto il 50% delle quantità stimate di
rifiuti differenziati (carta, cartone, vetro, plastica, alluminio e acciaio), e che
producono, come visto, la cifra complessiva di ricavi pari a 185.828,17 euro.

Secondo la stima di Pulchra infatti soltanto la metà delle 3675 tonnellate
differenziate sarebbero state vendute al Conai mentre le rimanenti 1837 tonnellate
non sono mai state valorizzate. Mancano all’appello rifiuti alcune centinaia di
migliaia di euro.

Che fine hanno fatto questi materiali? A chi sono stati venduti? A quali prezzi? Chi
è stato il beneficiario degli eventuali ricavi?




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