di Angelo Del Moro
La liturgia officiante per eccellenza della nostra pachidermica democrazia parlamentare, formata da 940 tra deputati e senatori per 60 milioni di abitanti, contro i 540 per 300 milioni degli Stati Uniti, un Paese dove la mattina dopo il voto si sa chi sarà il presidente, stavolta aggiunge infatti alla consueta vaghezza, una spruzzata consapevole di surrealismo. I consultati, leader dei partiti si presentano al Colle in cui alloggia il consultante, ossia il Quirinale.
La liturgia officiante per eccellenza della nostra pachidermica democrazia parlamentare, formata da 940 tra deputati e senatori per 60 milioni di abitanti, contro i 540 per 300 milioni degli Stati Uniti, un Paese dove la mattina dopo il voto si sa chi sarà il presidente, stavolta aggiunge infatti alla consueta vaghezza, una spruzzata consapevole di surrealismo. I consultati, leader dei partiti si presentano al Colle in cui alloggia il consultante, ossia il Quirinale.
In Italia, dove i ministri con cui si attende la centoventisettesima autorizzazione, in onore della burocrazia, il tempo, come entità oggettiva, non esiste: dipende tutto dal punto di osservazione del soggetto, cioè la segreteria di un partito politico, o lo stanzino di un capannone.
Un'ora nell'eterno presente della politica italica non è nulla, il vuoto assoluto, l'antimateria. "Un'ora non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi" scriveva Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto.
Insomma il tempo del Palazzo non si misura a settimana o mesi, non si misura e basta.
In serata si comunica: "Servirà ancora più tempo ai partiti, come loro stessi mi hanno chiesto, e servirà più tempo anche a me per valutare. Il tempo impiegato? Ci vorrebbe più tempo... Ci sarebbero tante cose da dire, ma non abbiamo più tempo../'.
Anche perché, secondo gli ultimi sondaggi della Supermedia settimanale, realizzata da YouTrend per Agi emerge che il ritorno al voto in tempi rapidi, non assicurerebbe la formazione di una maggioranza parlamentare in grado di dare vita ad un governo.
Allo stato, siamo in balìa di Luigino che dispone di un ricco 33%, che gli permette di fare la voce grossa per darsi le arie di un uomo decisivo per le sorti di una Nazione. Il che non potrà avvenire se non correggendo radicalmente la legge elettorale in vigore, la più idiota di cui ci siamo dotati da tanti decenni.
Vasto, 01. 04.2018
Un'ora nell'eterno presente della politica italica non è nulla, il vuoto assoluto, l'antimateria. "Un'ora non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi" scriveva Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto.
Insomma il tempo del Palazzo non si misura a settimana o mesi, non si misura e basta.
In serata si comunica: "Servirà ancora più tempo ai partiti, come loro stessi mi hanno chiesto, e servirà più tempo anche a me per valutare. Il tempo impiegato? Ci vorrebbe più tempo... Ci sarebbero tante cose da dire, ma non abbiamo più tempo../'.
Anche perché, secondo gli ultimi sondaggi della Supermedia settimanale, realizzata da YouTrend per Agi emerge che il ritorno al voto in tempi rapidi, non assicurerebbe la formazione di una maggioranza parlamentare in grado di dare vita ad un governo.
Allo stato, siamo in balìa di Luigino che dispone di un ricco 33%, che gli permette di fare la voce grossa per darsi le arie di un uomo decisivo per le sorti di una Nazione. Il che non potrà avvenire se non correggendo radicalmente la legge elettorale in vigore, la più idiota di cui ci siamo dotati da tanti decenni.
Vasto, 01. 04.2018
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