domenica 4 marzo 2018

Lo stemma di Vasto e il carattere del Vastese che ... "mal sopporta la prepotenza!"

di GIUSEPPE CATANIA

Lo stemma di Vasto si presenta suddiviso in quattro parti, recante i seguenti colori: Argento e Rosso, sulla parte destra, il Quarto d'argento e il quarto di sotto il rosso; dalla sinistra il quarto di sopra il rosso e quello di sotto argento. Questi colori vogliono significare: l'argento il candore della adamantina fede; il rosso per dimostrare vigore, carità, giustizia.
L'origine: dopo il dominio della civiltà romana, in Italia si sono avvicendati i Goti, i Longobarli, Normanni, introducenlo i loro simboli araldici. E poiché Vasto faceva parte del ducato di Benevento, occupata dai Longobardi, adottò le insegne di questo popolo.
L’era successiva fu un'epoca splendente per la Città, tanto che Flavio Biondo, nella sua Italia illustrata (sec.XIV) scrisse che Vasto era “un luogo nobile”.
E lo storico Luigi Marchesani nella sua “Storia di Vasto” parla delle “Qualità morali eminenti” dei cittadini vastesi.
“Contegnoso è il Vastese dell'un sesso e dell'altro: ci sembra lo Spagnuolo del regno, tale lo dimostrano i modi di riverire ristretti ad un addio, ad un leggiero inchino, ad un mezzo scappellarsi, i quali di poco ingrandisce quando gli ossequii ad alto personaggio tributa: tale altresì lo dimostra la non molta fortuna, che nella ca­pitale, ove vuolsi assai di umiliazione, ei si procaccia, quantunque quivi i Vastesi in ogni mestiere e professione rifulgano. Nella volgar gente il contegno confina con l'alterigia, e se quella piegasi, gli è ciò per motivo di dipendenza e clientela; non per tanto manca di ri­spetto: nel cuor di lei alligna anche un tantino di fierezza, la quale talvolta, come nel 1799 , in ferocia si converte. Il Vastese mal soffre la prepotenza ed è geloso della parità, che dalla legge pro­cede: sulle prime dissimula le conculcazioni, indi ne mormora, ed al presentarsi della opportunità spiega con violenti atti il covato ran­core …”

Nessun commento: