L’eco
lontana degli splendori delle repubbliche marinare attira ancora i crocieristi
dell’Adriatico. Venezia (1,6 milioni di passeggeri l’anno scorso) e
Dubrovnik/Ragusa (800mila) le più frequentate, la
seconda come tappa di transito, la prima come meta di approdo o partenza.
seconda come tappa di transito, la prima come meta di approdo o partenza.
Rimuovendo
i ricordi di antiche rapacità raccontate da Serafino Razzi, dopo la
movimentata notte tra il 29 e il 30 agosto 1576: due «fuste turchesche»
si presentano a mezzo miglio dalla costa del Vasto; 300 archibugieri scendono
alla marina per il benvenuto; i corsari saccheggiano una nave abbandonata «venuta
di Schiavonia» e alzano «la bandiera del riscatto»; risposta: «per
suspizion di peste non si potea riscattare né le robe, né il legno»; i
turchi affondano la nave e vanno via. Ma, prima, liberano i cavalli a bordo,
che nuotando vengono a riva: unici a guadagnarci.
E
Razzi puntigliosamente annota: « …
i carissimi signori Viniziani per essere istata, come dicono, data loro
dalla Chiesa la guardia del Golfo Adriatico, non permettono, per quanto
possono, che altri legni armati ci siano tenuti fuori dei loro … è fama tra
questi popoli che le galee Viniziane a bella posta lascino entrare le fuste
nimiche nel Golfo acciò che poi cariche di preda nell’uscire diano loro nelle
mani, e, prendendole e somergendole, la roba sia tutta loro» (Vita in
Abruzzo nel Cinquecento, Adelmo Polla Editore, 1990, pagg. 86-87).
Le
informazioni più dettagliate della documentazione pubblicata della Conferenza
su Il Corridoio Est-Ovest nella portualità della Macro Regione Adriatica, 27
Marzo 2017 sono sul traffico passeggeri (da Francesco di Cesare, Risposte
Turismo slides SU MARITIME TOURISM IN ADRIATICO, vedi http://www.confindustria.chieti.it/trasporti-e-logistica-vedi-tutti/16-trasporti-e-logistica/7323-report-convegno-il-corridoio-est-ovest-nella-portualita-della-macro-regione-adriatica-del-27-marzo-2017-pescara).
E
sono di tenuta sul lungo periodo. Tra il 2007 e il 2016 il crocerismo segna un
grande boom di Asia, Australia e Nuova Zelanda, un calo di Caraibi,
Alaska e mercati vari, una buona tenuta dell’Europa e del Mediterraneo.
Nel Mediterraneo
c’è crescita nella parte Ovest, calo lieve nell’Adriatico, più
sensibile nell’Est (anche per le vicende
belliche). Nell’Adriatico l’Abruzzo è la
regione a più bassa intensità di turismo via mare. Veneto, Puglia, Dalmazia centrale e Corfù ai livelli massimi. Il collegamento diretto
tra Pescara e la Dalmazia c’è stato nel 2015, i movimenti con le Tremiti sono
più consistenti nel più vicino Molise .
Diminuisce
vistosamente, purtroppo, l’incidenza
economica dei movimenti turistici. In due anni si stimano oltre 110 milioni di
euro di ricadute in meno (40 solo a Venezia). È sempre un settore che chiede
pace e prosperità per crescere.
Meno
dettagliate le informazioni pubblicate sul traffico merci e sul focus
del Convegno, il Corridoio Est-Ovest (v. Gianluca Ravasini, Confindustria
Chieti, Segreteria Sezione Energia, Trasporti e Logistica, Report del Convegno).
Chiara la logica sistemica che deve integrare tutto
l’insieme «di "sistemi portuali", e poi "di sistemi di quadranti
logistici" quali porti, interporti e terminal intermodali, i collegamenti
di ultimo miglio ferroviari e gli allacciamenti tra questi e le Reti Ten T...» (G.
Ravasini, Report del Convegno).
Come anche gli ambiti di attuazione delle policies:
«la semplificazione delle procedure per facilitare il transito di merci e
passeggeri, la promozione di centri decisionali strategici rispetto
all'attività di porti e la riorganizzazione amministrativa … » (G. Ravasini,
Report del Convegno).
Meno
definite le aree economiche e territoriali interessate (la Regione Macro
Adriatica con indirizzi definiti nella Macro Regione Adriatica-Jonica o con indirizzi
propri? La "macro regione mediana" comprendente anche Marche e
Toscana o con solo Abruzzo e Lazio?). E meno chiari anche i contenuti della
riorganizzazione amministrativa, come descritto nel Report: «Dal
dibattito, molto partecipato, è emersa l'importanza della collaborazione e
dell'alleanza fra le due Autorità di Sistema Portuale intervenute [Ancona e
Civitavecchia, ndr] auspicando un accordo pragmatico con il solo fine
dello sviluppo ed indipendentemente dalle aggregazioni dei porti
così come nello spirito della riforma delle autorità portuali. … Essere oggi
all'interno di un unico distretto, un unico Sistema Portuale, rafforza tutti,
anche i porti abruzzesi» (G. Ravasini, Report del Convegno).
Qualche
domanda è inevitabile: la proposta della Regione Abruzzo del Corridoio
Est-Ovest, da Barcellona a Ploce, con i porti di Pescara e Ortona sotto
l’Autorità di Sistema portuale facente capo a Civitavecchia è scivolata in
secondo piano? E così anche la richiesta dell’inserimento del porto di
Civitavecchia nella rete europea core e di quello di Ortona nella rete comprehensive?.
Finché
si resta nel generale delle
macro aree che si incrociano, dei flussi con i Balcani o con il Mediterraneo
Est e Sud, l’impressione è che vinca la caratura, la massa critica. Può capitare come a don Mattia Mattiùle:
rincasando di notte non poteva accedere al corridoio di casa, perché non
ritrovava lu quavìute.
D’altro
canto, gli scenari strategici richiedono un’organizzazione a regime. Se «si
auspica, quanto prima, la piena operatività dei Comitati di Gestione delle
Autorità di Sistema Portuale» (G. Ravasini, Report del Convegno), vuol
dire che ancora non c’è.
Nel
frattempo, il Porto di Punta Penna ha avuto un bell’incremento di traffici
(+70%) nel I trimestre rispetto al 2016. Una buona notizia, soprattutto per chi
ci lavora. Se fosse così anche a Ortona e Pescara, sarebbe ottima. Le scelte
d’investimento si fanno sui trend di lungo periodo: prima si comincia
con una congiuntura favorevole, meglio è .
È
alquanto sorprendente, infine, con programmi di vasto orizzonte in giro, che
non ci sia, tra Unioncamere Abruzzo, Aspo, Regione (o anche, con uno sforzo
extra, Confindustria o qualche Sindacato), nessuno che raccoglie e mette in
rete i fogli elettronici con i dati aggiornati, a classificazione grezza, dei movimenti delle merci per ciascun
porto abruzzese. Una base elementare, ma indispensabile, di osservatorio. Più
facile un'autostrada del mare?
Mauro
Ferrara
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