giovedì 2 febbraio 2017

OGGI E' LA CANDELORA: la candela è il simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti"


Il 2 febbraio la chiesa cattolica festeggia la Candelora con la benedizione delle candele.
La Candelora è il nome popolare della festa della Purificazione della Beata Vergine, in ricordo di Maria, che in ottemperanza alla legge, si recò al Tempio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la
nascita di Gesù, per offrire il suo primogenito e compiere il rito della sua purificazione.
Questa festa chiude le celebrazioni natalizie e con la profezia di Simeone alla Vergine Maria "anche a te una spada trafiggerà l'anima", apre il cammino verso la Pasqua.
La festa della Candelora, chiamata anche delle luci, ebbe origine in Oriente con il nome di "Ipapante", cioè "incontro"; nel VI secolo si estese anche in Occidente e fu introdotta nel calendario nell'anno 542 dall'Imperatore Giustiniano di Costantinopoli.
L’antichissimo uso di recare i ceri nella processione che precede la Messa è l’origine del suo nome, e la candela è il simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti". Dopo la benedizione in chiesa, le candele si conservano in casa per essere accese all'occorrenza, contro calamità naturale, grandinate, malattie del bestiame, oppure per vegliare i defunti o assistere gli ammalati.
La Candelora, per la sua collocazione, all’inizio del mese di febbraio ("Fibbrare, pitichirte, lupegge mese è di titte!"), quando si è nel pieno dell’inverno e le giornate cominciano ad allungarsi, è stata oggetto di detti e proverbi di carattere metereologico, come ad esempio:"Alla candelora dall’inverno siamo fuori; ma se piove o tira vento, nell’inverno siamo dentro", oppure in un’altra versione molto simile"La Candelore, u ce nénghe u ce piove da luvérnesémefore; ville ville nu sulecélle quaranta dì de vernatèlle", mentre i versi di una canzoncina popolare vastese recitano:
La Canneléure:
la mmernäte è sciùteféure.
Arespànne la vicchia ‘stìute:
-La mmernätenen è scìute!
Canda poppe la vecäche
allore è scìute la mmernäte.
Ma se vvu’ resse cchiùssechìure
cand’arepasse le metetìure!-
Seguendo la tradizione, se il 2 febbraio il tempo è brutto, l’inverno durerà un altro mese. Ma non dovrebbe essere il caso di quest'anno visto le discrete giornate soleggiate di questi giorni seguite alle nevicate delle settimane scorse.


Lino Spadaccini

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