Sarà S. E.
Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto, a presiedere STASERA la solenne Concelebrazione Eucaristica a conclusione del S. Giubileo 2017.
La
ricorrenza di quest'anno assume un significato particolare, così come
sottolineato dal parroco don Stellerino D'Anniballe, in quanto la parrocchia di
S. Pietro gode di questo privilegio da 240 anni, da quando il 12 dicembre 1777,
il pontefice Pio VI, concesse alla comunità vastese la celebrazione del
Giubileo nella terza domenica di gennaio, per aver dato ospitalità a Papa
Alessandro III dal 7 febbraio al 9 marzo 1177.
Per capire i
motivi di questo evento importante, dobbiamo tornare al 1177 quando Papa
Alessandro III, partito da Siponto e diretto a Venezia, per fare da mediatore
tra Federigo Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, sostò nella nostra
città per circa un mese.
"Papa Alessandro III",scrisse lo storico Ludovico Antonio
Muratori nella metà del Settecento (1744 - Tomo VII) nella sua monumentale
opera Annali d’Italia, "dopo aver spediti innanzi sei cardinali che
trovarono l’imperadore (Federico Barbarossa) a Ravenna, s’inviò egli a Benevento, dove dimorò dalla festa del santo
Natale sino all’Epifania. Di là per Troia e Siponto passò al Vasto, dove trovò
sette galee ben guarnite d’armi e di viveri, che il re di Sicilia gli aveva
allestite, con ordine a Romoaldo arcivescovo di Salerno e a Ruggirei conte
d’Andria, gran contestabile e giustiziere della Puglia, di accompagnare
Qualche altro particolare sulla partenza del Papa dalla
nostra città possiamo leggerlo nella Storia
dei Papi (1853) di A.Bianchi-Giovini: "…Ma appena usciti in mare (probabilmente dal porticciolo di S.Nicola
della Meta), unaburrasca divise l’armata:
una parte rientrò nel porto del Vasto; l’altra, nella quale era la galea del
papa, fu spinta sull’isoletta di Pianosa, ove il pontefice, dice il suo
biografo, affaticato dal digiuno, dal mal di mare e dalla paura, scese molto
volentieri a terra, e preparata una copiosa mensa, mangiò allegramente e di
buon appetito".
In seguito
alla frana del 1956, ed alla chiusura della chiesa parrocchiale, il pontefice
Pio XII autorizzò, in data 13 dicembre 1956, il trasferimento del Giubileo
dalla chiesa di S. Pietro a quella di Sant'Antonio. Privilegio confermato in
perpetuo nel 1989, da Giovanni Paolo II, in seguito alla richiesta dell'allora
Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Antonio Valentini.
Questo il
testo in latino riportato sul documento datato 28 dicembre 1989:
Beatissime
Pater,
Antonius
Valentini, ArchiepiscopusTheatinus-Vastensis,
reverenterexponitSummumPontificemPium VI anno 1777
peculiaremprorsusindulgentiamplenariamconcessissechristifidelibus, qui dominica
tertiaianuariivisitarentinsignemecclesiamcollegiatam et paroecialem S. Petri,
in urbe Vastensituncexstantem; delapsa vero praefata ecclesia ac sede
paroeciali ad ecclesiam S. Antoniieiusdemcivitatistranslata, ab anno 1956
PaenitentiariamApostolicammemoratamindulgentiamrenovavisse ad tempus pro
visitationenovaeecclesiaeparoecialis, scilicet S. Antonii. Cumautem antiqua
consuetudine non solumfidelesilliusparoeciae, sedetiamtotiuscivitatis et
dioeceseos, ad indulgentiamplenariamacquirendempraefata die sincera devotione
moti illucadcurrant, Exc.mus orator, instante Rev.mo parocho D. Stellerino
D'Anniballe, petit ut Sanctitas Tua donumIndulgentiaeplenariae in perpetuum
concedere dignetur.
Et deus, etc.
Il prezioso
documentorilasciato dalla Penitenzeria Apostolica, con la conferma perpetua del
S. Giubileo, porta la firma di Fr. Pedro MaríaAbellán S.J., teologo e reggente
dell'antico dicastero e primo dei
tribunali della Curia Romana, e la controfirma di Padre Ubaldo
Todeschini, Prelato emerito della Penitenzieria e Aiutante di Studio della
Sezione Indulgenze.
Questa la
traduzione sommaria del testo:
La Penitenzieria
Apostolica, per mandato del Sommo Pontefice, concede volentieri l'indulgenza
plenaria, alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione
eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), a tutti i
fedeli che la terza domenica del mese di gennaio visiteranno la chiesa di S.
Antonio e assolveranno devotamente alle sacre funzioni con la recita almeno del
Padre Nostro e del Credo
Il presente
decreto è concesso in perpetuo, senza ulteriore Lettera Apostolica.
Nonostante
qualunque contraria disposizione.
Tuttavia, è doveroso sottolineare la tesi di alcuni storici,
e tra questi anche il Prof. Costantino Felice, autore del libro Vasto Storia di una città, che in realtà
il pontefice Alessandro III si sia fermato a Vieste, sul Gargano, e non a
Vasto.
La preparazione spirituale al Giubileo, iniziata lo
scorso9 gennaio, è stata affidata alle riflessioni proposte da Padre Francesco
Cordeschi, fondatore e anima della Tendopoli, che si svolge annualmente al
Santuario di S. Gabriele ad Isola del Gran Sasso.
Per lucrare
l’indulgenza, i fedeli confessati e comunicati dovranno visitare la chiesa di
Sant’Antonio di Padova e pregare secondo le intenzioni del Pontefice.
Lino Spadaccini
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