domenica 30 ottobre 2016

GIURISTI CATTOLICI A CONVEGNO A VASTO: AMPIE RIFLESSIONI SUL TEMA DELLA GIUSTIZIA DAL PUNTO DI VISTA CRISTIANO

di GIUSEPPE CATANIA

"Il populismo penale oggi Dai crocifiggilo al Buttate via le chiavi"
L'Unione Giuristi Cattolici di Vasto presieduto dalla dott. Raffaella Valori, ha promosso un interessante ed attuale convegno
svoltosi nella sala della Pinacoteca di Palazzo D'Avalos, coinvolgendo illustri studiosi ed esponenti della cultura giuridica in Italia, tra cui il Prof. Francesco D'Agostino, Presidente dell'Unione Na­zionale Giuristi Cattolici; il prof. Luciano Eusebi, Ordinario di Diritto Penale dell'Università Cattolica di Milano; Mons. Bruno Forte , Arcivescovo Metropolita Chieti-Vasto; il dott: Italo Radoccia Magistrato presso il Tribunale di Vasto, per dibattere un tema di grande interesse: "II populismo penale oggi - Dal Crocifiggilo al buttate via le chiavi".

L'Assessore comunale di Vasto Gabriele Barisano ha re­cato il saluto dell'amministrazione civica, mentre il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati e dei Procuratori presso il Tribunale di Vasto, avv. Vitto­rio Meloni ha espresso il saluto ed il compiacimento per l'interessante convegno.

Un tema, ha detto il dott. Radoccia, introducendo i la­vori, dopo il saluto della dott. Raffaella Valori, che impegna magistrati e politici, nel responsabile impe­gno dell’amministrazione della giustizia, in modo leale, ispirandosi a sentimenti di umanità, perche la giusti­zia è misura e filosofia e continua ricerca di quello che è più giusto fare, che vuole anche essere la ricerca per l'affermazione della giustizia giusta.Fiducia nell'uomo, perché la giustizia fa appello all'umanità, è patrimonio universale che unisce gli uomini,ispirandosi alla dialettica con criteri di autorità e libertà nella ri­cerca del giusto. Il diritto ha la forza per progredi­re e la legge è lo strumento della giustizia tesa alla evoluzione. Il Magistrato ha anche parlato del rapporto tra la giustizia e la forza del potere legislativo e giudiziario, la responsabilità del legislatore e del giudice che ha il potere di interpretare la legge ed appli­carla.

 Il significato del termine popularismo,cioè concetto di popolo è stato ampiamente affrontato, con profondi significati dal prof.Francesco D'Agostino,per­ché, nel concetto di popolo si nascondono gravi diffi­coltà. Riferendosi alla civiltà greca e alla civiltà classica, assume un ruolo di popolo, una associazione di persone , cittadini capaci di di far uso delle armi (nel modo greco un popolo sconfitto viene eliminato) quindiun popolo si affermerà con la forza. II populismo penale con significato di valore di voce del popolo che è voce di Dio, e questo quando il popolo vince la guerra. Di fronte alla volontà popolare nulla si può opporre. L'identità di un popolo non vuole essere la forza, ma il rapporto con Dio, perché il popolo ha il diritto di verificare la propria identità tesa ad acquisire un diritto universale.

Il sistema penale attuale è stato affrontato dal prof. Luciano Eusebi, come metafora, per cui occorre un pro­getto educativo, anche perché il diritto penale può avere un ruolo primario e la necessità di una regola universale che spesso è adoperata come alibi, non come intimidazione per qualsiasi metodo giuridico. Ha affrontato il tema della mediazione penale come elemento di prevenzione per ristabilire le condizione del giusto. Un modello di giustizia dinanzi al quale si profila il progetto del bene e non di condanna perché non c'è giustizia senza perdono per cui si profila il progetto del bene e la riscoperta della giustizia quale messaggio cristiano.

Mons. Bruno Forte si è riportato al concetto occidentale di popolo nella legge ebraica, concetto relazionale come supporto formativo e nel "demos" greco, autorità assolu­ta, cioè supremazia del popolo. Un accenno il Vescovo ha espresso riferendosi alla civiltà minoica il cui popolo si rifà alle relazioni con il mondo. Giustizia come ristabilire il dispetto reci­proco. La Giustizia nel senso biblico e teologico si rapporta con il termine di lealtà. Conta conoscere se il popolo di Dio si rapporta con il perdono cristiano che va interpretato come misura della giustizia di Dio che ama al di là delle persone. Amore e Misericordia di cui abbiamo bisogno, amore materno come dato senza resti­tuzione; paterno rispettando l’altro. Ricchezza di certezza della nostre dignità, amore incondizionato di Dio; necessità e perdono di salvezza dell'uomo. Dio si rivela con amore non trasgressivo. Misericordia come fondamento di uno strumento di capacità di comprendere, prepotente bisogno dell'uomo di fronte alla sua fragilità. Necessità del perdono è fattore essenziale di ri­scoprire quanta sia grande la necessità di amore.
Giuseppe Catania


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