La pittura naive ha sempre suscitato grande suggestione affascinando i cultori e gli amanti della cultura artistica, per le sorprendenti caratteristiche di semplicità ma di grande espressività. In questa schiera di artisti si colloca Paolo Proietti che,
nella sua natia Spello (è forse ancora presente alla Galleria Ramundo di piazza Pudente a Vasto) ha maturato le sue esperienze e le ricerche strutturali, ispirandosi alle famose composizioni giottesche.
Paesaggi e figure che ricalcano gli schemi urbanistici del trecento, ma ancor più vivide in virtù di sagge applicazioni cromatiche, atte ad esaltare gli impianti che sono ulteriormente evidenziati da prospettive e da elementi estetici che ne impreziosiscono il corredo e ne accrescono il ritmo creativo.
Ma in Paolo Proietti quel che più è da sottolineare è la caratteristica della raffigurazione paesaggistica in prevalenza colta sotto una coltre bianca, quasi ad accentuare il senso della pacatezza ambientate, ma anche per rilevare che il gioco chiaroscurale degli edifici lo rende immerso in una atmosfera surreale per far risaltare le notazioni estetiche del grande lirismo poetico, quasi che l'ambiente atmosferico in cui il paesaggio è immerso, subisca il riflesso della luce che piove dall'alto ed accentui l'insieme creativo reso fluido e più vivo nell'insieme delle figurazioni che vi si stagliano per rivitalizzare le costruzioni che, a guardarle attentamente, sembra siano sbalordite sia pure negli effetti statici con cui sono state allineate e tradotte con un simbolismo favolistico. Una dimostrazione questa dell'urbanesimo che Paolo Proietti riesce ad interpretare con semplicità nella consapevole personale impronta di afflati umani che sono insiti nel divenire del mondo anche a distanza di secoli, mai, però, dimenticati e sempre presenti nell'istinto creativo dell'artista di Spello.
Giuseppe Catania
nella sua natia Spello (è forse ancora presente alla Galleria Ramundo di piazza Pudente a Vasto) ha maturato le sue esperienze e le ricerche strutturali, ispirandosi alle famose composizioni giottesche.
Paesaggi e figure che ricalcano gli schemi urbanistici del trecento, ma ancor più vivide in virtù di sagge applicazioni cromatiche, atte ad esaltare gli impianti che sono ulteriormente evidenziati da prospettive e da elementi estetici che ne impreziosiscono il corredo e ne accrescono il ritmo creativo.
Ma in Paolo Proietti quel che più è da sottolineare è la caratteristica della raffigurazione paesaggistica in prevalenza colta sotto una coltre bianca, quasi ad accentuare il senso della pacatezza ambientate, ma anche per rilevare che il gioco chiaroscurale degli edifici lo rende immerso in una atmosfera surreale per far risaltare le notazioni estetiche del grande lirismo poetico, quasi che l'ambiente atmosferico in cui il paesaggio è immerso, subisca il riflesso della luce che piove dall'alto ed accentui l'insieme creativo reso fluido e più vivo nell'insieme delle figurazioni che vi si stagliano per rivitalizzare le costruzioni che, a guardarle attentamente, sembra siano sbalordite sia pure negli effetti statici con cui sono state allineate e tradotte con un simbolismo favolistico. Una dimostrazione questa dell'urbanesimo che Paolo Proietti riesce ad interpretare con semplicità nella consapevole personale impronta di afflati umani che sono insiti nel divenire del mondo anche a distanza di secoli, mai, però, dimenticati e sempre presenti nell'istinto creativo dell'artista di Spello.
Giuseppe Catania
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