La nostra campagna in difesa del patrimonio storico e monumentale di Vasto richiama l'attenzione e l'interesse della : collettività, perché diretta a salvaguardare qualcosa di
notevole e di antico che rende merito alla località. Ma come spesso avviene, l’argomento è interpretato a Vasto con diversa argomentazione. Ci sono coloro i quali partono a spada tratta sorretti dal sacro furore di menare fendenti a destra ed a sinistra; ci sono, invece, coloro i quali sono propensi, ad affrontare il discorso sorretti dal buonsenso e dal giudizio, come conviene a persone degne di fede.
Vogliamo, noi qui richiamare l'attenzione su due episodi accaduti a Vasto (nel 1975), e di cui nessuno ha avuto alcuno stimolo per evitare che accadessero.
Uno riguarda l'abbattimento di una torre circolare, del complesso Santa Lucia; l'altro lo smantellamento delle merlature sopra il muro di cinta del casino sempre nella stesso complesso.
Noi in precedenza abbiamo puntualizzato, con riferimento a vincoli legislativi, il fatto che nella zona era impossibile edificare. Ma ora ci troviamo di fronte ad un fatto diverso. "Si può abbattere?" Sembra di sì, almeno i due smantellamenti confermano questa nostra supposizione. Ma questa nostra supposizione trova, purtroppo, conferma nell'atteggiamento, diciamo passivo, sia da parte degli organi tecnici dell'amministrazione comunale di Vasto, sia da parte degli organi della Soprintendenza di Chieti.
Non sappiamo fino a qual punto la loro interferenza possa giungere o se, almeno, quello che essi organi predicano debba essere, preso sul serio, oppure ognuno può fare i comodi che crede, tanto le prediche si perdono, senza alcuna eco, in quel fatidico deserto. Ebbene, noi poniamo una domanda alla quale sia il Comune, attraverso il suo organo tecnico, sia la Soprintendenza di Chieti, sono chiamati a rispondere: potevano essere demolite la torre rotonda e la merlatura del muro di cinta del complesso S. Lucia?
GIUSEPPE CATANIA
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