2007: i coniugi Volpe con l'assessore alla cultura FP D'Adamo, alla firma della donazione |
critico d'arte Carlo Patrizio Carli, curatore della mostra tenuta nell’occasione e autore di un magistrale catalogo (Edizioni Scientifiche Italiane). "Le opere oggetto della clonazione - soggiungeva il critico - con la parziale accezione di quelle di Pietro e Pino Volpe, sono riconducibili all'arco temporale degli anni sessanta e settanta, un periodo in piena riscoperta di critica e di mercato, così da rappresentare un segmento di tutto interesse per una galleria civica di Vasto. Una donazione che, in questo specifico versante, si allinea a quella dei coniugi Alfredo Paglione e Teresita Olivares, in mostra in alcune sale di Palazzo d" Avalos. Un evento di alto livello culturale che, in sintonia con il critico Carlo Fabrizio Carli e con i coniugi Volpe, "manifesta la comune volontà di porre la nostra città al centro dell'attenzione degli amanti dell'arte contemporanea nazionale". Le opere della donazione Boschetti-Volpe provengono dalla Galleria d’Arte “Il Diagramma 32” di Napoli, testimoniata da un’attività che va dal 1970 al 1998. Al momento della donazione, nel 2007, l’assessore alla cultura Francescopaolo D’Adamo sottolineava che le opere avrebbero trovato collocazione nella sezione di arte contemporanea, “con un serrato nesso di consequenzialità, per far evolvere quel frammento culturale che trova nella nostra città il momento più alto nel Premio d'Arte Vasto". Secondo i coniugi Volpe: “Un ideale gemellaggio artistico tra Napoli e Vasto, che hanno avuto sempre tra loro un grande legame culturale: basti ricordare, tra gli altri, i Palizzi, i Rossetti e lo stesso D'Annunzio, tenendo conto che le nostre radici sono napoletane e abruzzesi". La donazione, inoltre, ha offerto lo spunto per classificare alcune opere in diversi versanti, da quello informale rappresentato da un dipinto di Pompilio Randelli, esposto nel 1962 alla Biennale di Venezia e da due dipinti di Salvatore Emblema e di Edoardo Giordano. Inoltre, un nucleo di ricerche astratto-geometriche con le opere di Francesco Guerrieri. Antonio Passa. Enrico Sirelli e dell'abruzzese Elio Di Blasio e un disegno del famoso scultore Francesco Somaini. Inoltre altre opere che testimoniano l'attività pittorica di Pietro Volpe, sottolineata prevalentemente da una personale impronta realistica soffusa da tratti naif con "paesaggi immaginari", e del figlio Rino, impegnato in una inedita e significativa forma di linguaggio pittorico, con rilevanti episodi signici di grande valenza anche cromatica. Gli altri artisti compresi nella donazione Volpe, Roberto Ercolini, Lucia Gangheri, Francesco Manas.
Giuseppe Catania
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