di Giuseppe Catania
Abbiamo pubblicato l'attribuzione del Premio Abruzzo per la cardiologia "la professione come passione " al dott. Giuseppe Di Marco, di
Vasto.
Il professionista, nostro amico, in occasione del 47° Congresso Nazionale di Cardiologia (ANMCO), in merito ad un intervento scientifico su "lo scompenso cardiaco nel vero anziano" ha preso la parola per sottolineare l’importanza dei messaggi da portare a casa nel rispetto della dignità altrui e nella consapevolezza di assolvere ad un dovere di servizio verso chi soffre.
"L'evento di premiazione - ci scrive il dott. Di Marco accennando al suo prestigioso riconoscimento - è stato per me particolare, per un duplice ordine di motivi: perché ha rappresentato un momento nel quale cuore ed animo si sono aperti ad una grande commozione; e perché il "romanzo della vita"che ognuno di noi scrie, giorno dopo giorno, si è arricchito di un'altra bella pagina. E’ con molta emozione che esprimo a tutti ( ed a Te in particolare) sentimenti di vivo ringraziamento per l'onore che mi è stato dato per le manifestazioni di amicizia che mi sono state riservate. Il premio conferitomi, dopo tanti anni dal mio pensionamento, l'ho inteso come omaggio alla mia convinta dedizione al malato che va oltre la sua malattia. La vita non è soltanto "respiro" e/o "battito di cuore", ma è anche storia di "sentimenti, emozioni e passioni". E' la capacità di capire un problema alla sua origine, non in un organo, ma in un essere umano. Restituire un ruolo attivo alla persona malata non riduce il ruolo del medico. Chi ha responsabilità di direzione deve avere a cuore alcune virtù, come lealtà, rispetto della dignità altrui, forza di non cadere nel protagonismo. Lo "star system" è impetuoso: dall'altare alla polvere il passo è breve. Guai a chi vive di gloria. Nulla potrà far svenire ideali, valori, sentimenti e comportamenti destinati a rimanere sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori. Ricordo (come se fosse solo da qualche anno ) il bellissimo articolo che mi hai dedicato nel I960, in occasione della mia laurea in medicina (56 anni fa) e sono convinto, oggi come allora, che non è sempre vero che il tempo stempera i ricordi rendendoli fragili ed approssimativi. Tutto dipende da: - quali fatti la nostra vita è stata segnata; - quali particolari momenti hanno inciso più profondamente nel nostro animo e nella nostra mente;
- quali convinzioni ognuno di noi ha maturato; - quali circostanze ciascuno di noi ha piacere e nostalgia di vivere. La vita offre infinite scelte. Bisogna saper cogliere ogni opportunità per guidare nella giusta direzione, il nostro entusiasmo e le nostre speranze. Nella vita non si vince con una ricetta universale! Ognuno deve conoscere la mappa delle sue forze, delle sue passioni, della sua fragilità, costruirsi una sola strategia di vita e cercare di vedere con il "cuore" quello che non riesce a vedere con gli occhi. La felicità è fatta di piccole cose e il medico è un privilegiato, come diceva Bernard Lown illustre cardiologo. "Nessun piacere equivale alla gioia di aiutare altri esseri umani e rendere la propria vita più lunga e più sicura." Ti abbraccio.Peppino Di Marco."
Grazie Carissimo Peppino,questa pagina da Te scritta costituisce un esempio di dignità personale e professionale che Ti distingue ormai da tanti anni, quale è l'attività di medico cardiologo. La vita di una persona è preziosa ed il medico responsabile l'accoglie nella consapevolezza che è anche destinata a rappresentare il dono migliore che ci è stato dato dalla Divina Provvidenza e che deve essere salvaguardata. Un cordiale abbraccio.
Peppino Catania
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