La Città di Vasto, sin dalla antica romana Histonium,vanta
prestigiosi tesori enogastronomici, tra cui la "mitica
scapece" che veniva conservata sotto aceto per alimentare
le truppe guidate dall'istoniese Gaio Hosidio Geta, alla
conquista dell'Inghilterra,nel 43 d.C.
L'antica tradizione si è tramandata di
generazione in generazione
e i nostri marinai sono esperti nel confezionare
la "scapece", mentre le nostre massaie e gli chef dei
ristoranti e trattorie di Vasto sono insuperabili nel
manipolare il mitico "brodetto di Vasto" (preferiamo dire
così e non "alla vastese" per difenderne l'originalità
esclusiva di Vasto), per deliziare il gusto ed il palato
della gente.
Alla "riscoperta" delle "delizie del palato" siamo andati
a visitare un locale situato nel versante orientale della
città, a fianco di Palazzo D'Avalos, sulla balconata da cui
si scopre l'azzurro Adriatico, con le isole Tremiti, fino
al promontorio del Gargano.
Qui c'è "Il Panzotto" un ristorante alla moda dove si
gustano le tradizionali pietanze legate agli ingredienti
che hanno radici antiche, ma che vengono manipolati con grande maestria dal cuoco per soddisfare le aspettative
della clientela.
PERCHE' SI CHIAMA "PANZOTTO"?
Possiamo azzardare alcune reminiscenze storiche ambientali.
Panzotto era un antico edificio dove i vastesi affiliati
alla "carboneria", si costituivano in "vendite" che erano
una sorta di locali chiamati così al fine di diffondere le
idee risorgimentali, assumendo la denominazione di
"Filantropi Istoniesi", in un locale detto "Portone di
Panzotte".
Una denominazione che forse deriva dalla stirpe vastese
dei "Panza" vissuta nel rione dietro Santa Maria, e di
cui si ricordano Marco Aurelio che fu sindaco nel 1615
e notaio nel 1642. Fra i suoi discendenti, come ricorda
lo storico patrio Luigi larchesani (Storia di Vasto pag.235)1'Arciprete Evangelista (1513); Pietro Antonio
(1522) Ludovico, che nel 1544 fu Procuratore del Capitolo
di Santa Maria Maggiore; Ferdinando, che nel 1570 fu tra
i 60 del Parlamento; Frate Angelo Agostiniano; Francesco,
Diacono nella Congregazione dellOratorio dei Gerolomini
di Napoli.
"IL PANZOTTO" RISTORANTE: è' ricavato in un antico fabbricato forse adibito
a frantoio (le macine in pietra sono ben visibili sul
terrazzo "adiacente).
Le pareti, all'interno, recano tracce della calcina ben
saldata con pietre che testimoniano la caratteristica
delle costruzioni antiche disseminate, ovunque, specialmente
nella parte storica della città.
Qui, tra antico e moderno, tra storia, leggenda e realtà
si può gustare il meglio della cucina tradizionale
vastese, genuina, nella sua ricca varietà, servita da
cortese personale, per rendersi conto che, effettivamente,
a Vasto,"Il Panzotto" è all'apice della ricercatezza
nella gastronomia. Una caratteristica è anche il sottofondo musicale,
delicato quasi per accompagnare la consumazione delle
pietanze, che d'estate vengono servite al'aperto al cospetto dell'incantevole golfo di Vasto.
Da provare. Per ritornarvi, all'aperto o all'interno
del locale.
GIUSEPPE CATANIA
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