sabato 16 marzo 2019

Giuseppe Perrozzi e "Li piaghe di lu Uaste"

di GIUSEPPE CATANIA 

"Cantore della sua terra, Giuseppe Perrozzi fu appassionalo della più bella tradizione lirica vastese; ne divenne cultore raffinato, cantandone l'essenza spirituale con trasporto "poetico ricco di inesauribile versatilità."

Così abbiamo scritto nella prefazione del volumetto "Li piaghe di lu Uaste" ed altri bozzetti in dialetto vastese, di Giuseppe Perrozzi, che l'Editore Cannarsa ha voluto ristampare nel 2004, rendendo così omaggio alla cultura ed alla tradizione vastese di cui Giuseppe Perrozzi fu uno fra i più sensibili interpreti.

Attraverso la musa dialettale di Giuseppe Perrozzi, scorre, infatti, mezzo secolo di vita della nostra gente, sicché il patrimonio che egli ha affidato al tempo, rappresenta una tangibile testimonianza della sua personalità ricca di intensa passione per le cose vissute. Un poeta di cui si ha
un ricordo affettivo splendido perché è riuscito a farsi amare per la sua indole aderente alla sua stessa natura di uomo vissuto nel culto della altrui dedizione e nel sacrificio silenzioso, austero nella sopportazione delle vicende tristi, sonetto da una professione dì fede in cui specchio fedele è stato il rispetto dei valori umani.

La sua fantasia riuscì a spaziare in diversi rami fino a toccare sublimi vertici, nella traslazione in vernacolo abruzzese, con perfetta aderenza alle rime dantesche, delle prime cinque cantiche della Divina Commedia, che fanno parte di quel ricco volume "Dicémele a la nostre", che raccoglie poesie in dialetto vastese, abruzzese, romanesco, tratte da episodi di vita paesana di grande contenuto folcloristico. Questa la figura di Giuseppe Perrozzi, che si rivela anche narratore vigoroso, denso di immagini palpitanti, quali quelle del "Diario dì Guerra" o "Le poesie in tono minore", contraddistinte dal titolo "Tempi lontani" che, se pur tali conservano intatta la fresca genuinità della ispirazione lirica. Giuseppe Perrozzi fu anche arguto critico, ancorato ad un rigoroso senso filologico, rivelando anche questa sua versatile dote nella presentazione e cura della ristampa delle opere dialettali di Luigi Anelli, di cui fu continuatore, quasi a voler offrire, così, spontaneamente, un anello di congiunzione del patrimonio poetico vastese.

Giuseppe Perrozzi è nato a Vasto l'undici novembre 1899 da Vincenzo e da Clotilde Anelli. Abbandonati gli studi andò come volontario nella Prima Guerra Mondiale, combattendo sulle pietraie del Carso. Tornato a Vasto, dopo le vicissitudini della II Guerra Mondiale, si dedicò alla cultura, con particolare impegno per la poesia dialettale e per il folclore abruzzese.

Ha partecipato alle più importanti manifestazioni e ai convegni sui temi della poesia e della letteratura. E' deceduto a Vasto l'8 Maggio 1973.

Di seguito elenchiamo le sue pubblicazioni.

LI PIAGHE DI LUUASTE - raccolta di versi dialettali. Casa editrice Arte della stampa-Vasto 1946; II edizione Cannarsa 2004.

DICEMELE A LA NOSTRE - Poesie in dialetto Vastese abruzzese-romanesco. Traduzione in dialetto abruzzese di alcuni canti della Divina Commedia tn.d.r. Canti I, II, III, IV, V dell'inferno). Tipografia Histonium, 1966.

OPERE DIALETTALI DI LUIGI ANELLI a cura di Giuseppe Perrozzi. Tipografia Histonium, Vasto, 1969.

TEMPI LONTANI Poesie in tono minore, ma piene di ricordi -Tipografia Histonium Vasto. 1970.

SUL GRAPPA NEL 1918 Diario di Guerra di un ragazzo del '99. Tipografia Histonium Vasto 1974. (Pubblicazione postuma). Il volume è stato ristampato in copia anastatica a cura dell'Amministrazione Comunale di Vasto - Progetto Scuola Comune, nel 1996.

Giuseppe Catania

Nessun commento: