di GIUSEPPE CATANIA
Il secolo XIX è definito come l'epoca delle grandi invenzioni. Il mondo era in pace e la fiducia nel futuro coinvolgeva gli inventori, spingendoli a far gara a cimentarsi in opere a servizio dell'umanità. La fantasia e la sperimentazione portavano alla creazione di apparecchi utilissimi, quali il telefono, la
macchina per cucire, la macchina per scrivere, la locomotiva a vapore, il fonografo, la lampada ad arco, il veicolo a motore, la macchina fotografica, l'aeroplano, la bicicletta, la lanterna magica che precorse il cinematografo.
Le prime immagini in movimento vennero proiettate la sera del 28 dicembre 1895, nel Salone Indien del Gran Café di Boulevard des Capucines a Parigi, dai fratelli Lumière, che erano produttori di lastre a secco di Lione. I film duravano una mezz'ora e le folle vennero affascinate e sorprese per il fatto che potessero ottenersi fotografie che si muovevano.
Nel 1890, con Thomas Edison, venne finalmente adoperata la pellicola in celluloide di 35 mm, e da allora si potè dire che il mondo cominciò ad impazzire per il cinematografo. Una passione delirante, che ancora oggi dilaga insieme alle innovazioni tecnologiche che hanno rivoluzionato radicalmente le apparecchiature da proiezione e gli schermi, da porre lo spettatore ad immergersi nella rappresentazione cinematografica, quasi divenendo protagonista, per via degli effetti speciali del sonoro e del colore.
Le prime sale e i film muti
I primi cinematografi a Vasto erano ricavati in locali di fortuna, adattati allo scopo, per assolvere alla meglio al ruolo di sale di proiezione. Allora il cinema era muto ed i film (un rullo che misurava circa 4 metri) in bianco-nero, spesso per l'imperfezione delle macchine (che si chiamavano: fenochistoscopio - zootropo - prassinoscopio - cronofotografo), ballavano nello schermo, per effetto dello "sfarfallio", quando addirittura non prendevano fuoco a causa dell'eccessivo calore prodotto dalle lampade e dalle lenti del proiettore, azionato a manovella. Fungeva da schermo una parete imbiancata di calce.
Nella sera del 31 marzo 1902, al Teatro Rossetti, come riferisce il settimanale "Istonio-corriere della domenica", i sig.ri Enrico e Luigi De Gaetani, di passaggio a Vasto, effettuarono un "esperimento di cinematografo Lumière, che è una vera meraviglia". Il cronista commentava: "Tutta una serie di scene viventi si è presentata all'occhio dello spettatore, soddisfatto dalla più completa illusione...".
Nei primi film dell'epoca, tra un rullo e l'altro, gli spettatori, molto pazienti, erano costretti ad attendere il riavvolgimento della pellicola (che era raccolta in un recipiente sotto il bancone ove era posto il proiettore). L'attesa e le fasi della proiezione (e gli intervalli) erano accompagnati dal suono emesso da un pianoforte (o una pianola quando non si disponeva di un pianista).
A seconda delle immagini il pianista adattava musiche, suoni e ritmi, strimpellando sulla tastiera per ottenere effetti sonori suggestivi. Gli spettatori, affascinati, andavano in delirio per i divi, e dive, resi famosi dal cinematografo, impegnati in soggetti storici e mitologici (Maciste, Ercole, Gli ultimi giorni di Pompei, sono pellicole che ormai fanno parte del museo della cinematografia), nei western con Ken Maynard e Tom Mix, oppure negli esilaranti e travolgenti episodi ultracomici di Ridolini (interpretato da Larry Semon) o le irresistibili gag di Charlie Chaplin.
Le attrici "vamp" avevano introdotto il cosiddetto "bacio lungo alla danese" (fu l'attrice Asta Nielsen ad esibirsi per la prima volta) che poche sono riuscite ad imitare, o lo sguardo seducente come riuscì a Mary Pickford, a Gloria Swanson, aI Mae Murray, a Greta Garbo.
Impresari ed operatori cinematografici a Vasto
II primo cinema a Vasto era situato a piazza Umberto I (l'odierna piazza del Popolo), in alcune stanze di palazzo d'Avalos, dove i sig.ri Damiano e Della Guardia inaugurarono la sera del 29 settembre 1911, festa patronale di S. Michele, il Cinematografo Istoniese.
"Dotato di impianti per la produzione di energia motrice autonoma, può consentire la continuità degli spettacoli avvalendosi, tra l'altro, dell'orchestra diretta dal Maestro Marchesani per il commento musicale", riporta il settimanale "Istonio" dell'11 ottobre 1911.
Nel 1922 venne aperto in via S. Francesco, vicino al vecchio ospedale civile, il cinema" Eden" di cui erano titolari Bonacci, Recinelli e La Loggia. Michele Santarelli era quello che oggi viene considerato l'operatore di macchina, Giuseppe Muzii era alla cassa e Carlo Marino addetto a spezzare i biglietti, incombenze che vennero poi assolte rispettivamente da Giuseppe Santoro, Luigi Bonacci e Vito Massavello. Fungeva da accompagnatore al piano un barbiere soprannominato "Cascetta". Successivamente Giulio Anelli, maggiore dell'aviazione, prese il posto di "Cascetta"; mentre Antonio Recinelli (padre del calciatore della Vastese Mario Recinelli), era addetto alla manutenzione dei motori.
Non mancavano proiezioni di filmati dedicati ad avvenimenti locali, come la "Festa della Sacra Spina" e del "Legno della Croce", le cui riprese furono eseguite dall'Aprutium Film, un'industria cinematografica creata a Vasto il 31 gennaio 1926. Apprendiamo da "II Vastese d'Oltre Oceano" che nella giornata di domenica 6 maggio 1926 venne "cinematografata la Festa della Penna". Nel 1926, completamente ristrutturato, passò sotto la gestione del sig. Carmine Anzivino.
Negli anni 1927/28 fu anche realizzato un cinema all'aperto, nello spazio retrostante l'edificio scolastico di piazza Rossetti (quello di destra), dove venne ospitato lo spettacolo viaggiante del "Carro di Tespi". La stessa compagnia nel 1930 tornò nuovamente a Vasto, questa volta allestendo il teatro al campo sportivo dell'Aragona.
Incendio al cinema "Eden"
Domenica 12 ottobre 1930 incendio al cinema "Eden" di Vasto durante la proiezione del film "Fiamme d'amore" (una singolare coincidenza!). Riferisce il foglietto quindicinale "II Vastese d'Oltre Oceano"... "Improvvisamente prese fuoco la pellicola che si girava e, nonostante gli sforzi dell'operatore Giuseppe Santoro che, in sulle prime, cercò con le mani di soffocare le fiamme, queste si propagarono in un momento nella cabina che diventò subito un braciere ardente". Santoro affrontò le fiamme e, sebbene ferito, riuscì a guadagnare l'uscita dove venne soccorso dalla gente e portato al vicino ospedale per le cure. Per fortuna, gli spettatori, alla vista delle fiamme, erano riusciti a scappare attraverso le porte di sicurezza.
Sorge a Vasto il "Politeama Ruzzi"
L'interno originario (visto dal palco) con la platea al piano terra (da vastesi in the world) |
Il "Politeama Ruzzi", dopo lavori d'ammodernamento e ristrutturazione, venne gestito da Giovanni Centorami.
Nicola Bonacci, pioniere della celluloide a Vasto
Una figura molto importante quella di Nicola Bonacci, nell'evoluzione storica della cinematografia, per essere stato il pioniere ed aver favorito lo sviluppo dell'industria a Vasto. L'attività di Nicola Bonacci è cominciata con la proiezione, ma prima ancora c'era stata quella della produzione del famoso documentario che ritraeva la venuta a Vasto, nel 1926, del Principe Umberto di Savoia. Questo l'inizio, da amatore, per poi passare alla fase della proiezione al cinema teatro "Rossetti", per continuare successivamente, nel 1952, al "Supercinema" e con un'attività estesa al circondario (Montenero di Bisaccia, Casoli, Scerni, Atessa). C'è stata anche una fase di distribuzione cinematografica, perché Bonacci possedeva una casa di distribuzione a Pescara, la Cinefilm, con pellicole famosissime, come quelle con Macario (di cui alcune copie sono ancora da rintracciare a Vasto, in stato integro).
VIDEO DEL 1926 REALIZZATO DA NICOLA BONACCI (caricato su youtube dal vastese Nickbombe) con suggestive immagini d'epoca di Vasto.
Ripresa del documentario del 1926, proiezione e distribuzione dei film, valsero a Nicola Bonacci l'elezione a membro d'onore dell'AGIS, di cui fu nominato vice presidente del comitato direttivo con medaglia d'oro per i 50 anni di attività.
I Del Borrello
Intanto a Vasto ci si aggiornava. Il teatro "Rossetti", già durante l'ultimo conflitto mondiale, in mancanza di rappresentazioni teatrali, venne trasformato in "Cinema Rossetti" il locale dei grandi film. Furono artefici Nicola Bonacci e Gaetano Del Borrello. A Vasto giungevano spettatori anche dai paesi vicini e per appagare le esigenze delle folle vennero aperte altre sale cinematografiche, oltre il "Supercinema" (di Nicola Bonacci), il "Cinema Corso" di Gaetano Del Borrello a Palazzo d'Avalos, per decenni punto di riferimento per le novità cinematografiche.
Gaetano Del Borrello, pioniere del cinema, titolare del Cinema Corso a Palazzo d'Avalos (1961, da Il novecento a Vasto di B. Fiore) |
All'inizio del 1977, per iniziativa di Francesco Paolo Laccetti e del comm. Silvio Petroro, s'iniziò la costruzione del grande cinema teatro "II Globo", che fu inaugurato con il film "L'isola del dott. Morrow" il 25 dicembre dello stesso anno. "Trattasi di un locale di alto prestigio per le sue attrezzature tecniche modernissime, la perfezione degli impianti acustici e visivi, la lussuosa e comoda sistemazione delle poltrone, l'importante salone, per le sue dimensioni, oltre ai vari servizi annessi..." scrivevano i giornali dell’epoca. Nel giro di qualche anno i due imprenditori cedettero le loro quote al rag. Edmondo Del Borrello, figliolo di Gaetano, che, nel 1981, divenne l'unico proprietario del cinema "II Globo".
Ma l'iniziativa di Edmondo Del Borrello, anche a ricordo della memoria del genitore e per rendere a lui un tributo di riconoscenza, quale artefice del settore delle sale di proiezione a Vasto, ha fatto sì che sorgesse in corso Europa un’altra modernissima struttura, la più qualificata in Abruzzo, intitolata il "Nuovo Cinema Corso" (inaugurata il 2 febbraio 1991). Edmondo Del Borrello, proseguendo l'attività intrapresa dal genitore, proietta l'immagine di Vasto in uno schermo che va oltre il panorama delle sale da spettacolo, sicché la sua dinamica professionalità lo porterà al vertice dell'ANICA-AGIS, quale meritato titolo alla sua imprenditorialità nel mondo del cinema.
GIUSEPPE CATANIA
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