Festa di San Nicola: edizione 2016 e ricordo della processione a mare

Anche quest’anno si è svolta la tradizionale festa in onore di San Nicola della Meta a Vasto. Sabato 14 maggio, c’è stata la processione con la statua del Santo, accompagnata dagli spari di mortaretti e dalla banda di Casalanguida, dalla chiesetta fino in città, alla chiesa di S. Antonio di Padova. Domenica il ritorno. I fedeli hanno intonato i tradizionali canti, alcuni dei quali in dialetto vastese, per onorare il Santo.



La chiesa di San Nicola della Meta sorge su un poggio, da cui si ammira, in un solo abbraccio, l'armonioso sviluppo della costa. Una delle località, più amene del paesaggio vastese ove, non lontano, i principi d'Avalos avevano costruito una sontuosa villa adorna di fontane e di busti marmorei. Un tratto di costa che forma una dolcissima ansa frastagliata da grossi scogli sui quali si arrampicano i "trabocchi”. La campagna appare, in un panorama infinito, una volta ricca di aranci e di ulivi, mentre all'orizzonte candide vele scivolavano dolcemente sui flutti, tra i raggi del sole luccicanti sulla ghiaia della spiaggia,in un cielo incantevolmente terso.

La festa di San Nicola della Meta vuole anche ricordare lo sbarco avvenuto, nell'antico porto di Vasto Aymone, di Papa Alessandro III, quando, nel 1177, una tempesta lo colse improvvisamente mentre veleggiava alla volta di Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa. 

In passato si volgeva la tradizionale processione a mare. La statua di San Nicola portata a braccia dai marinai, veniva fatta scendere a riva e imbarcata su di una "paranza" adorna di bandierine multicolori, che seguita da tutte le barche di Vasto cariche di popolo, compiva il tragitto fino alla Marina. Qui accoglieva la statua di San Nicola, verso l’imbrunire, una folla di fedeli che I’accompagnavano,al flebile luccichio di mille fiammelle di ceri votivi, fino alla Chiesa di S. Antonio. II mattino successivo il Santo veniva condotto in solenne processione, preceduto dalle "compagnie" di pellegrini, nella chiesetta della Meta. Lo seguiva una schiera di donne che recavano sul capo i “doni” contenuti in canestri di vimini,consistenti in olio, dolci, frutta e altri prodotti della generosa terra di Vasto.

II lento e superbo incedere di quelle donne dalle robuste braccia, e dalle ondeggianti anche, riecheggiava un antico spettacolo che risaliva al rituale pagano, quando alla divinità venivano offerti i doni, frutto della terra,in segno di ringraziamento.

Giuseppe Catania