lunedì 11 aprile 2016

San Nicola: a maggio pellegrinaggio a Bari

Ma il noto Santo com'è diventato anche Santa Claus?

di GIUSEPPE CATANIA

Si sta avvicinando maggio, festa di San Nicola a Bari.
La devozione per San Nicola nel cuore della gente di Vasto è sempre stata sempre viva.
A tutt’oggi, numerosi pellegrini si muovono per andare a pregare sulla tomba che conserva i resti del corpo del vescovo di Mira, recuperati dai baresi e deposti nella basilica dedicata al Santo a Bari.
Fra i più assidui pellegrini vastesi annoveriamo  Nicola Crisanti che da molto tempo, ogni anno, guida schiere di devoti alla volta di Bari.  Spesso i pellegrinaggi avvengono a piedi, con tanto di "crociferi" che inalberano i simboli del pellegrino.  La foto che pubblichiamo risale al 2011 anno in cui il fotoreporter Nicola Cinquina ha realizzato anche un video pubblicato su Youtube. Una immagine che dimostra quanta sia immensa la devozione dei vastesi verso il Vescovo di Mira.


 La leggenda di San Nicola diffusa in tutto il mondo
Come ha fatto il vescovo di Mira a diventare Santa Claus ? 

San Nicola di Bari, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane, fu vescovo di Myra (oggi Demre nell'attuale Turchia).È noto anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.

Ma dove è sorta tale leggenda?
Ebbe origine nell'Asia Minore ed è collegata ad un avvenimento quanto mai singolare.

Il 9 maggio 1087, una schiera di 62 marinai baresi, con un'audacissimo colpo di mano, si impossessò delle reliquie di San Nicola, strappandole ai Turchi che avevano invaso la regione.

L'episodio fece scalpore anche perché nel mondo cristiano si stava organizzando la Prima Crociata per liberare il Santo Sepolcro a Gerusalemme. San Nicola visse quando regnava l'imperatore Costantino, in Licia, nell'Asia Minore. Era già famoso e noto universalmente per aver operato numerosi miracoli ed il suo culto si diffuse nel mondo, perfino in Russia, dove il vescovo di Mira è acclamato Patrono.

I suoi miracoli in prevalenza avvennero in favore dei bambini per contribuire a farli felici, per proteggerli dai mali e per elargire loro doni inattesi. Si narra che il Santo salvò tre giovinette che il padre, poverissimo, aveva destinato alla prostituzione, con l'introdurre nella loro casa tre globi d'oro che poi servirono   quale dote. Salvò molti, genitori per evitare che i loro bambini divenissero orfani. Tre fanciulli sgozzati e tagliati a pezzi e messi in salamoia da un feroce macellaio pagano di Mira vennero ricomposti dal Santo e restituiti alla vita, mentre il carnefice si convertì al cristianesimo.
 I marinai, che ne recuperarono le reliquie, e gli scolari considerano San Nicola loro protettore per le miracolose elargizione di cibo.
 A Pollutri, ogni anno si rinnova, in occasione della Festa di San Nicola, il rito della cottura delle fave per ricordare la miracolosa moltiplicazione di un pugno di cereali avvenuta in tempo di carestia, che sfamò il popolo, per intercessione del Vescovo di Mira.
La fama di protettore dell'infanzia si sparse ovunque e San Nicola venne così identificato come il personaggio che a Natale porta i doni ai bambini. Peraltro, il cappuccio foderato di pelliccia dell'uomo barbuto, non è altro che la trasposizione della mitra del Vescovo di Mira. E così, la leggenda di San Nicola cominciò ad espandersi nei paesi del nord Europa per emigrare anche in America, dove è chiamato, dal tedesco Nikolaus, Santa Claus, che è la volgarizzazione di Sanctus Nicolaus, immagine di generosità e di amore per i bambini e per il prossimo.

 Giuseppe Catania

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