lunedì 11 aprile 2016

Presentato il volume " Ascesa e declino" di Emanuele Felice

 Incontro dibattito a Palazzo D'Avalos 
di Giuseppe Catania 

Emanuele Felice, professore associato presso l'Università "G.D'Annunzio" editorialista de "La Stampa" , docente di storia economica nell'Università Autonoma di Barcellona, già autore, tra l’altro, di "Divari Regionali e Interventi Pubblici - Per una rilettura dello Sviluppo in Italia (Ed. Il Mulino 2007) e di "Perché il Sud è rimasto Indietro (ed.Il Mulino 2014), ha presentato il suo recente volume "Ascesa e declino-Storia economica d'Italia" (ed. Il Mulino 2015) nell'austero salone della Pinacoteca di Palazzo D'Avalos,
Presenti,
il sindaco della Città Luciano Lapenna che ha recato il saluto dell'amministrazione civica ed ha accennato ad alcuni riferimenti Storico-economici del territorio, il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini e il giornalista Oscar Buonamano, direttore editoriale delle edizioni Carsa.

Una pubblicazione questa ultima di Emanuele Felice che è stata accolta da positivi e lusinghieri giudizi,tra cui quello di Michele Salvati (Corriere della Sera) "Un libro che chi governa oggi l'Italia dovrebbe studiare a fondo per capire le difficoltà del compito che si è assunto"; di Sabino Cassese (II sole 24 ore) per le “approfondite ricerche dell'autore sul lungo periodo, ma utilizza anche con intelligenza gli opposti storici economici italiani e stranieri"; di Stefano Feltri (II fatto quotidiano) "una bella rassegna della storia economica all’Italia da consigliare a chi parla senza sapere e a chi preferisce le frasi a effetto o le tirate ideologiche".

Moderatore dell’incontro, Oscar Buonamano, che ha posto domande allo scrittore ed anche all'on.Legnini, definito un “politico che sa anche di economia".



Emanuele Felice con efficacia e puntualità, ha illustrato nei diversi passaggi storici i momenti in cui l'Italia era considerata il centro dell'economia europea, con una fiorente società industriale, che negli ultimi decenni è declinata.

L'on. Legnini, nei suoi frequenti interventi, riferendosi all'ultimo libro di Emanuele Felice, ha citato dati storici e i grandi economisti italiani, in particolare quelli abruzzesi, come Raffaele Mattioli e la classe dirigente di allora di “qualità”, con nomi come Benedetto Croce, Silvio Spaventa, Carlo Anelli, Federico Caffè. Tutti personaggi che hanno contribuito al benessere dell'Italia.

Il professor Felice ha anche accennato alla crisi dell’economia dovuta a logiche corporative e della pubblica amministrazione, mentre l'on.Legnini ha accennato alla scarsità di riforme del sistema economico fino ai tempi recenti.

Un dibattito supportato da ampi riferimenti sociali ed economici, oltre che politici che nel volume di Emanuele Felice sono attentamente tratteggiati con esempi e dati, realtà contingenti non solo in Italia, che costituiscono problematiche ancora da affrontare e risolvere e che in ambito europeo e internazionale, attendono di essere proposti per scongiurare ulteriori crisi che affliggono i popoli.

In "sintesi” il giudizio sul volume "Perché il sud è rimasto indietro: "I meridionali sono privati non soltanto

della libertà: la libertà di poter decidere del proprio destino, che solo un reddito decente, una buona istruzione, la fruizione di diritti collettivi e personali consentono. Sono privati anche della verità, quella di poter capire perché sono a questo punto, quali le ragioni, le eventuali colpe e di chi".

"Se la storia dell'economia italiana può insegnare qualcosa (vedi il volume "Ascesa e declino), la strada per evitare il declino non può che essere una: dotarsi degli stessi fondamentali su cui poggiano le economie forti del continente. E' la strada più difficile da seguire per la classe dirigente - politica e imprenditoriale - e per questo è ancora più importante che l'opinione pubblica ne sia consapevole".

Giuseppe Catania

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