Buona partecipazione di fedeli al tradizionale giro nelle chiese per la
visita agli altari della reposizione.
Al termine della messa in Coena Domini, che ha segnato l’inizio del Triduo
Pasquale, le ostie
consacrate non sono state riposte nel tabernacolo, ma al centro dell'altare della reposizione, tradizionalmente chiamato "sepolcro", anche se impropriamente, in quanto non si tratta di un sepolcro, che simboleggia la morte di Gesù, ma un luogo in cui adorare l'Eucarestia.
consacrate non sono state riposte nel tabernacolo, ma al centro dell'altare della reposizione, tradizionalmente chiamato "sepolcro", anche se impropriamente, in quanto non si tratta di un sepolcro, che simboleggia la morte di Gesù, ma un luogo in cui adorare l'Eucarestia.
Come ogni anno, gli altari preparati offrono momenti di meditazione e di
preghiera, ponendo al centro della scena Gesù, attraverso la realizzazione di
scenografie ben curate e suggestive dove primeggiano i simboli cari alla
tradizione cristiana quali il grano o il pane, l’acqua, il vino e tanti fiori
quasi a ricreare l’orto degli ulivi che simboleggia le ultime ore di vita del
figlio di Dio prima di essere arrestato.
La tradizione vuole che siano dispari le chiese da visitare durante il
Giovedì Santo e nella mattinata del giorno successivo, da un minimo di tre ad
un massimo di sette, o comunque di numero dispari.
Lino Spadaccini
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