Grande partecipazione di fedeli alla S. Messa, celebrata da Mons. Bruno Forte, ed alla processione lungo le vie della città. Dopo la pioggia caduta nei giorni scorsi, il miglioramento delle condizioni
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meteo ha favorito una larga partecipazione di fedeli alla solenne celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, oltre alle autorità civili e militari, agli ammalati e volontari dell'Unitalsi ed a diverse confraternite vastesi ed ospiti, come quelle di S.Vito Chietino, Miglianico, Francavilla al Mare e Carunchio.
"La chiesa di S. Maria Maggiore, congiuntamente alla Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone", ha spiegato il parroco don Domenico Spagnoli, nel saluto iniziale a Mons. Forte, "si onora di custodire per tutta la città la reliquia che i nostri padri ci hanno consegnato. Sappiamo bene che il centro della nostra fede è nel mistero pasquale, mistero della resurrezione di nostro Signore, ma nello stesso tempo sappiamo quanto sia importante meditare sul dono d'amore di Gesù su quella croce che è stato preceduto dalla derisione della coronazione di spine. Per secoli i fedeli hanno pregato e meditato dinanzi a questo segno della Passione, hanno affidato le loro sofferenze, hanno affidato i loro figli a Gesù, che poteva capire il loro dolore. Ecco perché siamo qui, generazioni di fedeli segnati dalla sofferenza, si sono consolati meditando la passione del Cristo rifugiandosi in Lui". Molto intenso il messaggio di Padre Bruno incentrato sul mistero della Sacra Spina, "che ci prepara alla settimana della passione, morte e resurrezione del Signore, perché ci fa contemplare il mistero della sua sofferenza, ma anche il mistero della sua resurrezione gloriosa. Non dimentichiamo che la Spina fa parte di una corona, una corona del Crocifisso che lo dichiarava Re sebbene Crocifisso per amore, Re per quella vittoria che avrebbe riportato risorgendo da morte".
Dall'altare ha voluto rivolgere anche un affettuoso saluto a don Stellerino D'Anniballe per il suo "pieno ristabilimento".
Al termine della celebrazione eucaristica, la lunga processione composta e partecipata, ha percorso le vie principali del centro storico.
Al rientro in chiesa, un'ultima volta il canto dell’Ave Spina è riecheggiato tra le mura di S. Maria Maggiore, provocando più di un brivido.
Lino Spadaccini
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