giovedì 3 marzo 2016

Emodinamica a Vasto? "NON SI FARà", dice l'assessore Paolucci

L'ASSESSORE ALLA SANITA'
SILVIO PAOLUCCI  PD
MOLTO CRITICATO A VASTO
UNA AUTENTICA PRESA IN GIRO 
Il continuo "calvario" dei vastesi: Sanità in affanno 

di  GIUSEPPE CATANIA


Nel 2010, quando era direttore generale della Asl Francesco Zavattaro, presente il presidente della regione Gianni Chi odi, il sindaco di Va sto Luciano Lapenna, venne annunziato l’investimento di 4 milioni di euro (1,5 per l'acquisto delle attrezzature; ed il resto per il laboratorio di emodinamica e ristrutturazione del blocco cardiologico - UTlC.) Nel 2013 veniva confermato il "blocco cardiologico" all'Ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto, definito un servizio moderno di ultima generazione con ambulatori di cardiologia all'avanguardia e un'area di degenza prevista di 12 posti letto (6 in cardiologia e 6 in Utic) completa di ogni comfort per i pazienti. Un'amara considerazione, pur troppo, che conferma ancora una volta la mortificante condotta che le istituzioni riservano per Vasto. Infatti, in merito all'interrogazione che il consigliere regionale Pietro Smargiassi(M5S), l'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci ha fatto sapere che non ci sarà la sala emodinamica a Vasto. "Una notizia, rileva
il consigliere Pietro Smargiassi, che ci conferma, la volontà di questo governo regionale di sacrificare l'Ospedale di Vasto rispetto alle altre strutture vicine; non dotare Vasto di un reparto così importante per la salute dei cittadini, costringendoli ad avventurarsi fino a Chieti, che è la struttura più vicina ad offrire il servizio, la trovo una scelta poco opportuna per tutti i vastesi che, invece, hanno il diritto di fruire dei servizi ospedalieri nella propria città". Una autentica presa per i fondelli, commentano amaramente i vastesi che, sebbene paghino le tasse, non ottengono una elementare contropartita e che, spesso, per inspiegabili motivi, sono costretti a recarsi, a proprie spese, ad altri ospedali, con disagi per gli anziani, per esami, a causa della impossibilità del funzionamento degli apparecchi,come è avvenuto recentemente! Tutto a carico dei cittadini vastesi. Ma e ancor più vessatorio il comportamento assurdo e burocratico, per non dire "borbonico", nei confronti dei cittadini di Vasto, nel reparto dell'assistenza sanitaria perché nel fatidico "piano terapeutico", la ricetta per ottenere specifici farmaci, il paziente è "costretto" a recarsi a Chieti (oppure a Pescara) a sue spese, con perdita di denaro e di tempo (e insopportabile per un disabile anziano!) quando è impossibile ottenerlo dalla farmacia dell'ospedale di Vasto, in quanto può accadere che ne è sprovvisto,viene rilasciata una dichiarazione di autorizzazione a recarsi presso una farmacia cittadina. Inconvenienti e situazioni assurde che solo a Vasto si verificano. Recentemente l'assessore regionale alla sanità, ha pubblicato sui giornali le proprie scuse nei confronti di un paziente "maltrattato" dal personale dell'ospedale di Vasto. E allora domandiamo: si scuserà per il barbaro trattamento che la sanità riserva, troppo frequente, ai pazienti (troppo pazienti!) di Vasto che dietro il pagamento delle "TASSE" ottengono solo vessazioni? Non vorremmo occuparci di questi problemi che sono di competenza dei responsabili della sanità abruzzese, ma la realtà ci obbliga di interessarcene a difesa della dignità e dei diritti dei cittadini.

  GIUSEPPE CATANIA

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