Carlo Palmili, un personaggio che meriterebbe una maggiore considerazione nel novero di quelle nobili figure poetiche di cui la città del Vasto va fiera.
Visse nella beata solitudine nella sua dimora sul poggio di Via Tre Segni, al cospetto
dell'azzurro Adriatico, e dei verdi declivi delle colline di Montevecchio, che restarono impresse nella sua memoria e che descrisse con versi pregnanti di romanticismo lirico.
E oltre all'ispirazione poetica amava anche dilettarsi nella espressione artistica disegnando xilografie dedicate alla terra natia.
Ma è la terra, sua ideale culla a ispirargli versi di intensa tenerezza, accostati a visioni di rara bellezza, nell'appassionata descrizione di momenti tratti dalla quotidianità, come nella “Ode alla Terra”(che conserviamo), in cui descrive particolari della vita immaginati con candore e semplicità ,ma con una innata sua nostalgia per l'inesorabile trascorrere del tempo che non ritorna più, ma che ha impresso nella memoria con struggente rimpianto.
Carlo Palmili, il 12 febbraio 1946, pubblicò "Romualdo Pantini nell'arte e nella vita" dedicato al suo amico scrittore ad un anno dalla scomparsa.
GIUSEPPE CATANIA
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