venerdì 26 febbraio 2016

E' morto Giovanni D'Aloisio, figlio del pittore Carlo D'Aloisio da Vasto

Giovanni d'Aloisio Mayo, da giovane 
Giovanni D'Aloisio, figlio del pittore Carlo D'Aloisio da Vasto e della scultrice e poetessa Elisabetta Mayo, non è più tra noi. Apprendiamo la triste notizia dal figlio Carlo attraverso la pagina facebook. Da qualche mese era stato colpito da una brutta malattia, da cui non si è più ripreso.
Dallo scorso anno eravamo in stretto contatto, in quanto era sua premura occuparsi dello spostamento delle spoglie dei suoi cari, dagli attuali loculi pericolanti, ad una più degna sistemazione.
Secondogenito di cinque figli, Giovanni era nato, come si dice, "in casa", e sin da ragazzo, attratto dai lavori artistici dei suoi genitori, ne seguì da vicino le orme, fino a diventare il loro aiutante fidato. "Io ho rivolto i miei successivi interessi", ci spiegava Giovanni D’Aloisio in un'intervista del 2011 , "all’approfondimento e alla produzione dell’arte ( Liceo Artistico di via Ripetta a Roma – Accademia di Belle Arti - Università di Architettura - Cattedra di docenza di Storia dell’Arte ), ma rivivendo ogni giorno e ancora oggi, i miracoli
della “creta”, che ogni giorno mia madre plasmava trasformandola in immagini, e dei “colori” e dei “pennelli” che mio padre maneggiava con delicatezza facendo apparire in quello studio, dov’io ero un bambino prima e un giovinetto dopo, ogni giorno un paesaggio o una natura morta che la mattina non c’era".
Sotto varie forme ed espressioni, l’arte ha trovato altre ispirazioni nella famiglia D’Aloisio-Mayo:
per Anna (deceduta a marzo del 2015), in data più matura, la vena artistica esplose improvvisa in una personalissima produzione, di non breve periodo, di rappresentazioni pittoriche di masse di immagini umane aventi carattere afro-asiatico; l’altra sorella, Paola, ha dipinto qualcosa, ma in età più giovanile, mentre Rosario, è stato architetto, scenografo e pittore. La sua produzione è stata ed è ancora molto originale e personale.
"Io come pittore ho prodotto poco", ricordava Giovanni, "anche perché rispetto alla maestria sia di mio padre che di mia madre mi sono sempre sentito inadatto, privo di una vera e propria vena creatrice dal “nulla”. Di fatto ho rivolto la mia congenialità artistica verso un aspetto più realizzativo che creativo. Il campo prevalente della mia attività è stata la scenografia, sia teatrale che cinematografica, segue la decorazione liturgica, sia murale che plastica e quella tessile. La presentazione alla mia prima mostra di bozzetti di scenografia teatrale porta la firma di Anton Giulio Bragaglia".
Otto le scenografie teatrali realizzate da Giovanni D'Aloisio, tra cui "Strada Maestra" di Anton Paulovic Cechov, "La figlia di Jorio" di Gabriele D’Annunzio e "Gli Spettri" di Henric Ibsen. Per la scenografia cinematografica, nel 1954 con la proposta di una scena per il film Delitto e Castigo"La Stanza di Raskolnicov", esposta nel 1954 alla Galleria di Roma - Teatro delle Arti, gli venne assegnato il Primo Premio del Festival Nazionale della Scenografia. Dopo una serie di film per la regia di Pietro Francisci e degli esterni da lui diretti per il kolossal "Sodoma e Gomorra", la sua attività di scenografo si concluse con due importanti film del celebre regista francese Abel Gance: "Napoleone ad Austerlitz" e "Cirano e D’Artagnan".
Per l’attività di decorazione plastica ha realizzato la Cancellata in bronzo posta all’ingresso all’Aula Grande della Chiesa di San Giovanni Battista (chiesa dell’Autostrada del Sole nei pressi di Prato), opera del grande architetto Giovanni Michelucci.
Per la decorazione liturgica gli venne assegnata dal Ministero della Pubblica Istruzione la medaglia d’oro per la vetrata "La Caduta di San Paolo", proposta al Concorso Internazionale per la Chiesa di San Nicolao de la Flue in Besso di Lugano. Inoltre è da ricordare il portale d’ingresso in rame e le vetrate policrome della Cappella della Casa Generalizia dei Fratelli Maristi per le Scuole all’EUR di Roma, nonché il mosaico absidale nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Roccaraso (AQ).
Le nostre più sincere condoglianze a tutta la famiglia D'Aloisio-Mayo.

Lino Spadaccini





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