di Luigi
Murolo
Il documento
che qui pubblico è il più antico conservato a Vasto. Si tratta di un privilegio
concesso alla città da re Ladislao Angiò-Durazzo «datum Gaiete […] anno
Domini millesimo trecentesimo octuagesimo nono, die decimo septimo mensis
Juliis, duodecime indictione […]» (vale a dire, il 17 luglio 1389, Ind.
XII). Può apparire
strano: ma la vicenda incredibile di questo documento sta nel
fatto che risulta totalmente sconosciuto dalla storia della città. Solo
Marchesani dice di averne avuto notizia da «una ricevuta esistente nel comunale
archivio» (Storia, p. 99). Ma ne ignora il contenuto.
La pergamena
perviene in modo singolare all’Archivio Comunale. Il consigliere di Stato Roberto Betti, figlio
dell’erudito vastese Benedetto Maria, la dona a Camillo del Greco nel 1861. Non si hanno altre informazioni.
Sappiamo solo che, in una data imprecisata, risulta consegnata all’archivio in
cui è oggi custodita (insieme con altre sei pergamene).
L’ostensione
del documento è approssimativa. Ha solo valore di ragguaglio. Dopo averla
trascritta, ho cominciato a studiarla per un libro che ho in progetto. Ne offro
testimonianza agli amici che mi seguono sul blog, su facebook ecc.
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