A nostro avviso vanno immediatamente bloccate le operazioni di eradicazione in atto, incentivate anche sul piano economico, e sostenuta tutta la ricerca scientifica in corso, anche dal punto di vista finanziario, la quale, come dimostrato, deve coniugarsi con delle corrette azioni di natura colturale ed agronomica.
E’ quindi il caso di affermare con forza: “stop alle operazioni di eradicazione e sì alla ricerca”.
Anche da questo incontro si è elevato un accorato appello alle Istituzionali Nazionali di farsi carico di rappresentare all’Unione Europea la necessità di un immediato ravvedimento rispetto alle scelte politiche si qui adottate le quali contribuiscono alla sistematica distruzione d’interi impianti d’oliveto, anche secolari, oltre che all’indebolimento di un importante comparto produttivo che, sempre più spesso, è oggetto di frodi per i falsi “made in Italy” e di aggressione commerciale da parte di altri paesi mediterranei che producono a più bassi costi ma con qualità decisamente più scadenti rispetto alle nostre eccellenze.
L’incontro tecnico ha evidenziato che l’Abruzzo, per il momento, è ancora off limits per gli attacchi dell’agente patogeno ma, anche grazie all’azione diffusa nel territorio dall’apposita task force messa in campo dall’assessorato alle Politiche Agricole in collaborazione con i tecnici delle Organizzazioni Professionali Agricole e delle associazioni olivicole, il territorio è costantemente monitorato e tenuto sotto controllo anche se, la pericolosità della malattia unita alla forte mobilità dell’insetto “trasportatore” (sputacchina), non rende per nulla sicura la nostra regione.
La Presidenza della Copagri Abruzzo
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