martedì 17 novembre 2015

A scuola di politica con Giuseppe Forte

Il Presidente del Consiglio del Comune di Vasto apre con successo il ciclo di incontri tematici presso la Scuola di formazione politica di San Salvo.
di Paola Tosti
Con l’obiettivo di ridare allo scenario politico amministrativo il ruolo principe che gli spetta è nata a San Salvo la prima Scuola di formazione politica. La lezione introduttiva agli incontri, che proseguiranno nel corso delle prossime settimane, si è svolta nella serata di ieri presso la sede del Comitato Civico “San Salvo Lavora” e ha avuto come relatore Giuseppe Forte che, nella doppia veste di Presidente del Consiglio comunale e membro del Direttivo della Conferenza Nazionale dei Consigli comunali d’Italia, ha brillantemente esposto al pubblico presente i ruoli e le competenze degli organi monocratici e collegiali che compongono l’apparato politico degli enti locali.
Con una nota introduttiva il Presidente Forte ha ricordato lo
spessore e il livello dei personaggi politici con i quali ebbe l’opportunità di entrare in contatto quando da giovane frequentava i movimenti cattolici presenti a Vasto e che lo portarono a seguire vari corsi di formazione politica. Aldo Moro, Francesco Cossiga, Amintore Fanfani, Emilio Colombo, Mario Ferrari Aggradi, questi i nomi dei luminari che hanno contribuito a formare la cultura politica di Giuseppe Forte e i cui insegnamenti sono andati a plasmare l’ossatura dell’uomo politico che sarebbe diventato negli anni a venire e che lo hanno visto impegnato per ben due legislature di seguito nel ruolo di Presidente del Consiglio.
Nel prosieguo dell’incontro il Presidente Forte ha esaustivamente esposto i punti di forza e di debolezza del Testo Unico degli Enti Locali, il decreto legislativo 267 del 2000, normativa che disciplina l’intera legislazione comunale e che ha introdotto notevoli cambiamenti nella compagine amministrativa degli enti locali, come ad esempio l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale. Sono stati poi analizzate dettagliatamente le funzioni del Sindaco, della Giunta, del Consiglio e naturalmente del Presidente del Consiglio. Quest’ultima figura,pur non essendo qualificata quale vero e proprio organo dell’ente, viene istituzionalizzata dall’articolo 39 del T.U.. Infatti, secondo quanto stabilito dal primo comma del citato articolo, i “Consigli comunali dei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti” sono presieduti da un Presidente eletto tra i consiglieri nella prima seduta del Consiglio. Oltre ai poteri di convocazione e direzione dei lavori e delle attività del Consiglio, di disciplina e polizia interna riguardanti il mantenimento dell’ordine, della regolarità e della legalità delle sedute, il Presidente del Consiglio deve assumere una marcata neutralità rispetto alle forze politiche e non è legato da un rapporto di fiducia con il Sindaco, la Giunta o la maggioranza: per tale motivo la sua revoca non può essere espressione di discrezionalità politica, ma può avvenire solo per ragioni di carattere istituzionale legate strettamente al modo di adempiere alle mansioni previste dalla carica.
La peculiarità degli incarichi esercitati dal Presidente del Consiglio fa si esso rivesta un ruolo che, come viene descritto dallo stesso Giuseppe Forte, lo porta ad essere “esule da qualsiasi forma di clientela politica”.

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