mercoledì 21 ottobre 2015

Un altro cittadino onorario: Edoardo Molisani, sindacalista di spicco in USA nella prima metà del '900


Alla lista dei nomi di coloro che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Vasto, si aggiunge quello di Edoardo Molisani, illustre conterraneo nativo di Monteodorisio, emigrato negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, e personaggio di spicco dell'I.L.G.W.U., potente sindacato del settore tessile.
Un nome sicuramente poco noto quello di Edoardo Molisani, omesso nella maggior parte dei testi pubblicati
e riemerso quasi per caso attraverso la lettura di alcuni articoli pubblicati sul periodico Histonium diretto da Espedito Ferrara.
La cittadinanza onoraria venne conferita a Edoardo Molisani, capo dei "cloakmakers" (cappotti) della "Locale 48", e vice presidente dell'I.L.G.W.U., nell'autunno del 1947. "Edward Molisani nostro cittadino onorario", con questo titolo il periodico Histonium, diretto dal compianto Espedito Ferrara, dava risalto all'importante notizia. "Come attestato della sua instancabile opera di italianità", si legge nell'articolo, "ed in ringraziamento della sua attività filantropica a vantaggio delle città bisognose di soccorsi, compresa la nostra, il Sindaco, interprete dei sentimenti di gratitudine e di riconoscenza del popolo vastese, unanime e plaudente il Consiglio Comunale, ha concesso al sig. Edward Molisani la cittadinanza onoraria".
Molisani accettò senza riserve la cittadinanza onoraria e inviò una lettera di ringraziamento all'indirizzo del sindaco Florindo Ritucci Chinni: "Signor Sindaco, per me, lavoratore emigrato ed esule dal dolce suolo nativo, non c'era da sperare mai e poi mai una gioia sì vivida e sì profonda come questa che ho provato e che provo nel considerare l'alto onore che mi si fa nell'offrirmi la cittadinanza onoraria di Vasto. No! Signor Sindaco, io poco ho fatto per meritare tanta distinzione.
L'accetto, dunque, felicissimo e contento; ma non mi astengo di dichiarar loro che codesta gentile deliberazione dell'Amministrazione Vastese e del suo illustre Sindaco servirà ad incitarmi a compiere opere sempre migliori da buon lavoratore, da cittadino americano ed ora anche da cittadino onorario d'una delle più nobili comunità d'Abruzzo.
Con stima e con piena riconoscenza e con piena riconoscenza, fo a Lei, Signor Sindaco, ai componenti di codesto Consiglio Comunale ed a tutta la cittadinanza vastese i miei saluti ed i miei ossequi più cordiali".
Nato a Monteodorisio nel 1881, Edoardo Molisani all'età di 19 anni, lasciò la terra natia e la famiglia per seguire il sogno americano. Imbarcato a Napoli sulla Tartar Prince, dopo molti giorni di viaggio sbarcò a New York il 25 gennaio 1900.
Entrato nel settore tessile, ben presto ne divenne uno dei principali esponenti del sindacato di settore per difendere i diritti dei lavoratori. L'I.L.G.W.U., abbreviazione di International Ladies' Garment Workers' Unione, difendeva gl'interessi dei lavoratori dell'industria tessile formata soprattutto da ebrei ed italiani. Grazie a Luigi Antonini, campano, leader carismatico della sezione specificatamente italiana chiamata "Locale 89", e di Edoardo Molisani, capo dei "cloakmakers" italiani della "Locale 48" e delle "Dressmakers" (vestiti), il ramo italiano del potente sindacato per sarti per donna, poteva vantare nel 1940 di rappresentare 42mila affiliati e soprattutto era diventato una forza con cui bisognava fare i conti.
Dopo la cittadinanza onoraria, i rapporti tra l'amministrazione comunale ed Edoardo Molisani non si fermarono. In una successiva lettera inviata nel primi mesi del 1948, il sindacalista italo-americano espresse il forte desiderio di tornare in Italia per stringere le generose mani nel popolo vastese. "Onorevole e caro sig. Sindaco", si leggeva sulle colonne dell'Histonium, "Mi è giunta oltremodo gradita la sua lettera in data 2 corrente mese e, nel leggerla e nel rileggerla, l'animo mio s'è sentito rivivere in quell'ambiente d'Italia cui s'è dato nome di forte e gentile per la buona grazia che adorna le popolazioni del nostro Abruzzo. Se le mie condizioni di salute, al presente non buone, miglioreranno, mi procurerò la gioia di attraversare l'Atlantico ed immagini, Signor Sindaco, qual sarà il mio contento nello stringer mani così generose e così benevolenti come le Sue e come quelle di codesti nostri concittadini". Ma il pensiero di Edoardo Molisani era rivolto anche alla preoccupante situazione politica dell'Abruzzo che vedeva l'ascesa della sinistra. "Piuttosto, Signor Sindaco", sottolineava Molisani, "se n'avrà il tempo, si compiaccia di darmi notizie particolareggiate sul movimento politico degli Abruzzo, in generale e della città di Vasto e Monteodorisio, mio paese nativo, in particolare. I voti che ha racimolato costà il Partito erroneamente detto Comunista e che, in verità, dovrebbe chiamarsi Bolscevico, mi hanno profondamente sorpreso e addolorato. Per il fatto che nel mondo brilla l'idealità democratica di libertà, questo eminentemente sacro umano sentimento sovrabbonda proprio nel nostro Abruzzo".
Il sindacato dell'I.L.G.W.U., che ormai parlava quasi esclusivamente italiano, grazie al presidente Antonini, ed al vice presidente Molisani, nell'immediato dopoguerra si adoperò in prima persona per risollevare l'Italia dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, sostenendo istituzioni universitarie, asili e associazioni. In Italia furono inviati ben trecento milioni in vestiari, farina e denaro. Nel maggio del 1949 Molisani venne premiato dal governo italiano per aver racconto un milione di dollari in favore della nostra nazione. La generosità dei nostri connazionali coinvolse anche il nostro territorio con l'invio di indumenti di lana, farina e denaro. I primi 800 dollari furono consegnati nel giugno del 1947 per mezzo di Umberto Bottari, 250 dollari consegnati per mezzo di Michele Vinciguerra, venuto appositamente a Vasto, per assolvere l'incarico conferitogli da Edoardo Molisani, insieme all'ing. Eugenio Spina, redattore del giornale italo-americano Il Progresso. Altri 250 dollari furono destinati all'Ospizio di Sant'Onofrio.
Questo il testo della lettera di ringraziamento inviata dal sindaco di Vasto Florindo Ritucci-Chinni:
"Il cuore dei nostri conterranei è sempre rivolto alla nostra terra; ogni iniziativa benefica, umana trova nel loro animo una immediata rispondenza. Citiamo: Edoardo Molisani cittadino onorario di Vasto già noto ormai e caro al nostro popolo. Egli ha recentemente inviato all'ospizio di S. Onofrio per tramite del nostro concittadino Michele Vinciguerra la cospicua somma di 250 dollari. I vecchietti raccolti nel pio luogo a salutare il placido tramonto della loro vita ringraziano il loro benefattore inviandogli in ricordo un gruppo fotografico con l'augurio di ogni bene dal Signore". Altre donazioni vennero fatte da Luigi Sansevero, a nome della Società L. V. Pudente, e dallo stesso Michele Vinciguerra "commosso dalla partecipazione dei buoni vecchietti alle esequie della mamma amatissima sig. Luisa Altruda-Vinciguerra".
Ma la visita di Molisani alla nostra città non poteva tardare ulteriormente. L'occasione fu l'inaugurazione di un grande orfanotrofio a Pozzuoli, costruita su iniziativa proprio della "Locale 48", e dei suoi 15mila italiani,  e l'inaugurazione del Villaggio del Fanciullo a Santa Marinella in provincia di Roma, fondato da Mons. Carol Abbing. A Roma, Edoardo Molisani venne ricevuto in udienza da papa Pio XII e, successivamente da l Presidente della Repubblica Einaudi con il Presidente del Consiglio De Gasperi, il Ministro della Marina Mercantile Saragat e col Ministro degli Esteri Sforza. Nella stessa occasione gli venne consegnata la medaglia d'oro della Croce Rossa Italiana.
Dopo cinquant'anni di assenza, Edoardo Molisani tornava finalmente nella sua terra e non poteva mancare l'attesa visita alla cittadina che gli aveva concesso le chiavi della città. Seguiamo la visita vastese di quel 1° agosto 1949, attraverso la cronaca di don Felice Piccirilli: "Cento bambini, raccolti nel cortile della nostra Cattedrale, hanno lungamente applaudito al generoso benefattore dell'infanzia italiana. Un frugolino gli ha rivolto un affettuoso e riconoscente saluto ed offriva alla gentile signora Molisani un devoto omaggio di candidi garofani. Gli illustri benefattori posavano insieme alla lieta carovana di fanciulli per un gruppo fotografico. La visita veniva coronata da una generosa offerta del sig. Molisani a favore della nostra "Casa": l'abbiamo ricevuta come una manna e come un augurio. La suggestiva cerimonia si chiudeva con la distribuzione di una rubiconda fetta di cocomero ai fanciulli, i quali rivolgevano ai benemeriti visitatori un ultimo affettuoso saluto… ma solo con gli occhietti lustri di gioia, avendo mani e bocca impegnate a consumare il dolce frutto…". Dopo una breve tappa all'Ospizio di Sant'Onofrio, gli ospiti si trasferirono a Villa Bottari, nei pressi del convento dell'Incoronata, per il pranzo a base di pesce preparato da "Mimì a Mare", allietato dal coro diretto dal M° Aniello Polsi.
La visita negli Stati Uniti venne ricambiata dal Sindaco di Vasto, Florindo Ritucci Chinni, tre anni più tardi. L'occasione fu data dal matrimonio celebrato proprio negli States tra il figlio Franz e la figlia di Umberto Bottari.
Il Sindaco di Vasto venne accolto dal Segretario Generale, Edoardo Molisani, e dai membri del Consiglio Esecutivo riuniti in adunanza ordinaria nella sede della "Locale 48".
"Mi è particolarmente gradito poter salutare la vostra magnifica organizzazione, di cui tante volte ho sentito parlare in Italia e di cui abbiamo avuto tante prove commoventi di solidarietà sincera e spontanea", dichiarò il Sindaco Ritucci-Chinni, davanti ai rappresentanti sindacali, secondo quando riportato da Il Progresso Italo-Americano del 21 giugno 1952, "Quando la prima volta, dopo tanti e tanti anni di assenza, tornò in Italia il vostro Manager Eduardo Molisani, a cui porgo il mio cordiale e deferente saluto, ci siamo sentiti subito legati e lui, come a persona cara, che sa comprendere le altrui sofferenze, e la Città, che ho l'onore di dirigere e di rappresentare, lo ha voluto suo concittadino onorario, per esprimere a lui la sua riconoscenza ed a Voi il ringraziamento affettuoso e sincero di una popolazione, che vede con piacere e con soddisfazione il progresso e il benessere dei propri figli, che all'estero, a fatti e non a parole, onorano la grande patria d'origine".
Ricordando le iniziative di solidarietà promosse dalla "Locale 48", in favore dei bisognosi e dei bambini, come ad esempio la struttura nata a Pozzuoli, il Sindaco di Vasto, riuscì a strappare un contributo di mille dollari per le spese occorrenti per l'erezione dell'Orfanotrofio Genova-Rulli, perché "Nella mia città natale sono sorte delle iniziative, ma non possono reggersi per mancanza di mezzi, che non possono essere forniti da un popolo che difetta di organizzazioni come la vostra, e che appena può provvedere a sé stesso. Molti di voi conoscono le scarse risorse dei piccoli paesi del nostro circondario e dell'Italia meridionale che non possono provvedere all'educazione dei piccoli figli di gente povera, che vive stentatamente in vaste estensioni di territorio brullo ed infecondo".
Ritiratosi dalla scena sindacale, Edoardo Molisani lasciò spazio al figlio Howard, il quale divenne Primo Vice Presidente del Sindacato. Si spense all'età di 75 anni, il 13 gennaio 1957, a causa di un problema cardiaco.

Lino Spadaccini




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