venerdì 14 agosto 2020

Alla (ri)scoperta di Vasto: PALAZZO PALMIERI ARMONICAMENTE INSERITO NELLA STRUTTURA DEL CASTELLO


di GIUSEPPE CATANIA

Palazzo Palmieri è tra gli edifici di più elevata architettura urbana della Città. Inserito, nella struttura del Castello Caldoresco, in perfetto stato di conservazione, costituisce un esempio di architettura perfettamente in armonia con le soluzioni urbanistiche circostanti.

Nel corso degli anni, dall'ultimo dopoguerra in poi, periodici interventi mirati al restauro ed alla ristrutturazione degli edifici storici circostanti, hanno ristabilito un equilibrio del tessuto urbanistico locale.
Negli anni '80 sono state abbattute le casupole addossate al castello, nella parte che guarda il lato orientale (piazza Barbacani).

Anticamente la piazza antistante la facciata che guarda il corso Riccio De Parma, denominata piazza de’ Ferrari per la presenza di botteghe che ospitavano gli artigiani del ferro battuto e, più oltre, il posto della Dogana, hanno subito delle modifiche.

Purtroppo su piazza Barbacani - dove è stato ripristinato il ponte levatoio,1’ingresso del castello ed il fossato - è sorto un edificio "moderno", il palazzo di Città che nulla ha a che fare con l'esistente architettura ambientale, ispirata alla epoca medioevale.

Il Palazzo Palmieri ha una sua antica storia, che si collega al castello, fatto costruire nel 1439 dal capitano di ventura Giacomo Caldora con tre bastioni angolari muniti di artiglieria. Antonio Caldere, figlio di Giacomo,vi oppose resistenza, nel 1484, all'assedio delle truppe di Ferrante di Aragona.



Nel 1499 divenne proprietà del marchesi D'Avalos, previa ristrutturazione. Nel 1856 Salvatore Palmieri lo acquistò costruendovi un complesso di civile abitazione dotandolo di servizi, conservando l'originale conformazione del castello che guarda corso Garibaldi, piazza Barbacani, e Piazza Diomede dove sono i bastioni angolari.

Il palazzo obbedisce ai criteri architettonici dell'epoca con il fronte su piazza Rossetti la cui facciata è a mattoni bugnati, portone di ingresso centrale e quattro aperture laterali a piano terra.

Il piano superiore mostra quattro finestre. Il piano sovrastante reca cinque balconi decorati con cornici e architrave a lieve aggetto, ntervallati da lesene bugnate. Eguale conformazione ha la facciata che guarda piazza Diomede con due balconi laterali e uno centrale che comprende due aperture. Sul lato sinistra che guarda piazza Rossetti si estende altra costruzione con tre aperture a piano terra e a piano rialzato, sovrastata da terrazzo su cui si erge la torre cilindrica coronata da merlature.


Sul lato che guarda Corso Garibaldi una serie di aperture sono sul piano rialzato sormontato da terrazzo su cui si affacciano aperture e sovrastante costruzione con due balconi centrali e due finestre laterali delimitati dal bastione angolare su cui è una costruzione sopraelevata con torretta a "lanterna".


Nel cortile da cui si accede da piazza Rossetti, a sinistra in alto vi è apposta una lapide con la scritta:
"Questo antico castello fu dal famoso Giacomo Caldora rinnovato e di bastioni e di artiglieria munito nel 1439. Propugnato dal figlio Antonio fiera e lunga resistenza a re Ferrante Di Aragona faceva nel 1484. Indignati gl'istoniesi per i danni in quell'assedio sofferti lo diroccarono in gran parte. Nel 1499 passava ai D'Avalos che lo ristauravano e da questi nel 1856 a Salvatore Palmieri il quale di ampio acquidotto lo forniva per la pluviale corrente del sovrastante piano; nei lati di oriente e mezzogiorno, dove era monco, in civile abitazione lo trasmutava, e degli opposti fianchi la prisca grave forma allo sguardo dei posteri serbava. 1859."

In alto a destra: "Salvatore Palmieri ai suoi nepoti: "Su quest'area, per bellicose imprese celebratissima, un asilo di pace domestica edificai. Ricordatevi di me o buoni posteri che lo abiterete. Ai cuori generosi è dolce bisogno la rimembranza degli avi. Vasto 1859".

GIUSEPPE CATANIA
 





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