Secondo le cronache antiche, qui venne composto il lamento di una vedova: "Mare majje, scura majje".
PALAZZO NIBIO CARDONE A VIA ADRIATICA .La sua costruzione risele al 1576 ed apparteneva al mercante genovese Domenico Nibio (ovvero Domenico Niggio), dove
esercitava l'attività di commerciante.
Il fabbricate in unico corpo, sul fronte di Via Adriatice, presenta il portone di ingresso decorato da cornice in pietra
ad arco a tutto sesto,e due finestre laterali decorate da cornice a rilievo.
Il marcapiano, in lieve cornice, separa il primo piano che presenta la finestra centrale con davanzale decorato sormontato da una cornice e due balconi laterali egualmente protetti
da ringhiere in ferro. Altrettante aperture nelle facciate laterali.
Il piano seminterrato nella facciata centrale riquadrate e protette da inferriate. Su via Barbarotta si ripetono le aperture della facciata centrale, mentre le finestre al piano rialzato sono protette da inferriate del tipo "gelosie" che traggono origine dalle tecniche costruttive in voga in Spagna.
Il fabbricato venne acquistato dal Marchese del Vasto e dopo la sua morte, avvenute nel 1593 la moglie Lavinia della Rovere, anziché abitare a Palazzo D'Avalos, preferì trasferirsi in questo palazzo.
Dopo la sua morte, lo stabile, nel secolo XVIII venne adibito a caserma militare, denominata "Quartiere".
La casa venne poi acquistata dalla famiglia Cardone.
Secondo quanto riferiscono le cronache antiche, l'edificio divenne dimora di militari e si vuole che in quella atmosfera venne composto e cantato il lamento di una vedova: "Mare majje,scura majje".
Dopo l'ultimo conflitto l'edificio venne adibito a sede di biblioteca e archivio comunale.
Negli anni '60 le cantine divennero un locale molto gradito ai giovani : il Lavinia 21!.
GIUSEPPE CATANIA
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