giovedì 3 settembre 2015

SAN SALVO E LE SUE AZIENDE di Nicola D’Adamo, “una ricerca di considerevole spessore”

A qualche mese dall’uscita, il volume SAN SALVO E LE SUE AZIENDE di Nicola D’Adamo continua a riscuotere consensi e interesse per due ordini di motivi: perché è il primo volume  che fa un bilancio sui primi 50 anni di industrializzazione nella zona; e poi per il fatto che è una indagine sul campo raccontata dagli stessi protagonisti,un lavoro  che con il tempo assumerà grande valenza storica. Lo stesso autore è stato responsabile della comunicazione in una delle due grandi aziende.
Pubblichiamo una interessante recensione di Gabriella Izzi Benedetti che coglie pienamente lo spirito del volume


Recensione
SAN SALVO E LE SUE AZIENDE di Nicola D’Adamo
(Terra e Cuore Edizioni .NET, San Salvo, 2015)

di Gabriella Izzi Benedetti

Il volume San Salvo e le sue aziende realizzato da Nicola D’Adamo (con la collaborazione di Orazio Di Stefano e Antonio Cilli) si presenta di fattura composita; lavoro di documentazione capillare che abbraccia tempi e situazioni, e offre un percorso d’indagine economica e sociale lunga oltre mezzo secolo, riferita in particolare al territorio di San Salvo.
Il passaggio da un tipo di società agricola- artigianale- familiare, a industriale- aziendale, è analizzato con la chiarezza e la competenza di chi a questa metamorfosi ha in parte assistito, divenendone partecipe.
Il libro, che si divide in due parti, la prima, dedicata alle grandi aziende NSG/Pilkington e Denso, la  seconda alle medie e piccole imprese, prende l’avvio da un quadro storico drammatico, dalla crisi dell’economia rurale all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, quando, in San Salvo, “la maggior  parte della popolazione attiva era costituita da mezzadri, braccianti, piccoli proprietari contadini; a seguire una piccola schiera di artigiani, commercianti e professionisti”.
Un luogo dove spesso il proprietario- contadino era, per necessità, anche un bracciante, dove esisteva solo la scuola elementare e mancava perfino la Caserma dei carabinieri.
E’ molto efficace la pur breve descrizione delle lotte contadine e del temperamento dei salvanesi. E’ un supporto per comprendere come questa terra, anche dopo eventi che la portano ad assumere peculiarità imprenditoriali, a trasformarsi economicamente e culturalmente, non perde quel collegamento con formule di saggezza antica, non contrappone il nuovo al vecchio, ma opera una transazione che permette il perdurare di metodi di vita tradizionali.
In questo quadro l’elemento femminile, con la sua forza morale, quale valore equilibrante fra tradizione e innovazione, ha una grande incisività, così come importante appare la capacità comunitaria propria della zona, il post familiare che non perde significati e valori interlocutori.
Il testo, oltre alla completezza e pluralità documentativa, si presenta strutturato con razionalità, offrendo una lettura stimolante, rara, in saggi storico- economici.
E così ripercorriamo la vicenda dell’ industrializzazione del Vastese che “rientra nel più ampio processo di sviluppo economico che ha avuto luogo in Italia … con la Legge n. 634 del 29 luglio 1957 con cui lo Stato proroga la durata della Cassa del Mezzogiorno fino al 1965 e assegna alle Partecipazioni statali l’ obbligo di localizzare nel Mezzogiorno il 40% degli investimenti”.
Rivalutiamo (con nostalgia, alla luce di protagonismi e conflittualità recenti) la stagione della coralità d’intenti politici e tecnici (pur con tutti i distinguo) e vengono citati nomi illustri, da Enrico Mattei a Giuseppe Spataro, ad Aldo Moro, per dirne alcuni. Ma anche in zona locale l’opera di Vitale Artese (ma di nomi che hanno ben operato in zona c’è un buon elenco) viene evidenziata in tutta la sua dinamicità.

Inaugurazione della SIV (ora Pilkington) 5 dicembre 1966
A sinistra il ministro Giuseppe Spataro, al centro il presidente del consiglio Aldo Moro
La nascita di imprese di tipo familiare, di Banche, completa il quadro evolutivo che
l’autore propone, un processo che si articola all’interno delle varie fasce sociali, interagendo fra realtà agricole, artigianali e imprenditoriali. E producendo un adattamento equilibrato alle nuove metodiche ed esigenze.
Scrive Lia Giancristofaro nella prefazione: “… le prospettive comuni non si sono completamente travasate nell’individualistica e consumistica cultura del presente assoluto, la quale è foriera di disorientamento e di altre pericolose dissoluzioni socio- culturali, come sottolinea Marc Augé nella sua analisi dei non luoghi”.
L’editore Antonio Cilli cita a riguardo René Dubos, “pensare globalmente, agire localmente” per indicare l’attuale mentalità del territorio.
Interessanti sono le interviste, come quella a Graziano Marcovecchio presidente Pilkington Italia spa che dà una chiave di lettura ottimistica della situazione aziendale, e conclude: “Se nello Stabilimento sono tutti consci che è il risultato aziendale a dare certezza del futuro, i profitti arrivano. E se ci sono profitti vivrà sempre”.
Nella parte conclusiva, però, l’autore va cauto, pur elencando la validità della risposta industriale: “ … il sistema San Salvo, pur nelle sue difficoltà, ha retto discretamente fino ad oggi, affrontando anche l’ultima dura sfida della crisi economica mondiale dal 2008 ad oggi. Ma questa nota positiva, nel desolante quadro industriale del centro meridione d’Italia, non ci autorizza al facile ottimismo, perché il modello di sviluppo basato sulle due aziende “motrici” si presenta oggi in tutta la sua fragilità”.
In realtà, spiega, la NSG Group e Denso operano nell’automotive e sono tutt’e due multinazionali giapponesi. La dipendenza dal mercato auto e il fatto che le multinazionali tendono a destinare le produzioni negli stabilimenti di qualsiasi nazione che coniugano la qualità a costi aziendali bassi, sono motivo di insicurezza, non essendo in Italia i costi tra i più bassi. Ci sono, però, elementi confortanti: queste grandi aziende dimostrano di non voler abbandonare San Salvo; le aziende dell’indotto tendono a cercare rapporti di lavoro con altri gruppi italiani ed esteri; e infine importanti sono “… il ricambio e la diversificazione del tessuto produttivo”.
Una ricerca di considerevole spessore, un manuale, una sorta di thesaurus da tenere da conto.
GABRIELLA IZZI BENEDETTI


Nicola D’Adamo, SAN SALVO E LE SUE AZIENDE 50 anni di storia di uomini e imprese, Terra e Cuore edizioni a.NET, San Salvo, 2015, pp. 328, €15. (in vendita  presso la   Libreria della Stadio a San Salvo, Nuova Libreria e Universal a Vasto). Info: 328 9169155

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