mercoledì 18 dicembre 2019

Personaggi: FRANCESCO VASSETTA (1721-1806), tra medicina e poesia

(Da non confondere con l'omonimo canonico) 

di Giuseppe Catania 

 Vasto, l'antica romana Histonium, città di illustri personaggi che, con il loro intelletto e le loro opere umanitarie, hanno lasciato indelebile traccia della loro esistenza nel contesto dell'inestimabile patrimonio di cui la città va fiera. 
Scriviamo di Francesco Vassetta, nato a Vasto il 15 novembre 1721 da
Giuseppe Nicola e Giacinta Petrilli. Si recò a Roma per studiare medicina e laureatosi venne salutato nella sua città natale e in Abruzzo, col nome di Ippocrate, per la eccezionale cultura e per lo studio scientifico, sì da vincere l'opposizione dei medici di quella epoca, circa 1’inoculazione del vaiolo, come attestato in una sua pubblicazione a Napoli nel 1787 (volume in 8° di 69 pagine) dedicata a Venceslao Mayo (Giureconsulto, Membro Corrispondente della Real Società patriottica di Chieti).
Altra pubblicazione del Vassetta "Storie di gravissime malattie" (inedita).
Ma la sua principale passione è dedicata alla cultura poetica di cui si ha traccia nella "Corona Poetica" del 1769 (15 sonetti stampati in occasione delle nozze di Tommaso D'Avalos con Maria Francesca Caracciolo e destinati al Conte Giuseppe Tiberi, Francesco De Luca, Venceslao Mayo, Giovanni Odorisio, Barone Ferdinando Muzi, Conte Filoteo Ricci, Barone Giuseppe Anelli, Gregorio Spataro, Carlantonio Agrifoglio, Barone Matteo Genova. Attratto sempre più dalle dottrine scientifiche e letterarie, preferì il celibato, perché incline a studiare e meditare sugli autori classici ed a leggere le pubblicazioni scientifiche dell'epoca. Morì l'8 aprile 1806. Del Vassetta si hanno scarse notizie (storia di Vasto di Luigi Marchesani; Ricordi di Storia Vastese di Luigi Anelli; Scoverte Frentane di Domenico Romanelli), ma frammentarie.

 L’ALTRO FRANCESCO VASSETTA, CANONICO
Alcuni autori che si riferiscono al Vassetta, lo indicano come canonico, ma genericamente. Cultore della poesia invece sì. Noi abbiamo la trascrizione (non sappiamo da chi) di due sonetti scritti "dal canonico Francesco Vassetta".
Uno dedicato al Cav. Roberto Betti Consultore di Stato per la conseguita Cattedra Episcopale in Vasto.

  L'altro sonetto è "Alla mia Patria" nel giorno della elevazione alla Cattedra Episcopale (nuova Diocesi di 34 Comuni), avvenuta il 23 luglio 1853. Il primo Vassetta era morto nel 1806, quindi si tratta di un caso di omonimia.

 GIUSEPPE CATANIA

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