domenica 19 luglio 2015

Luciano Onder (ex Rai TG2): "una buona informazione medica salva le vite umane"

CONVEGNO: "Il ruolo dei media nella crescita della cultura sanitaria". 
Stefano Pallotta presidente regionale dei giornalisti propone alla politica una revisione della "Carta di Perugia" del 1995 sulla tutela della dignità del malato e sulla corretta informazione medica.  





di GIUSEPPE CATANIA

Promosso dall'on.le Maria Amato, medico, parlamentare, componente della commissione Affari Sociali della Camera, si è svolto, nella sala della Pinacoteca di Palazzo D'Avalos a Vasto il convegno sul delicato tema della corretta informazione medica, sulla possibilità di accrescere la cultura sanitaria al fine di migliorare le condizioni di salute dei cittadini.
Ospiti Luciano Onder, giornalista televisivo, conduttore RAI della rubrica Medicina 33,e il presidente del'Ordine regionale dei Giornalisti d'Abruzzo, Stefano Pallotta. 

 Numerosi esponenti delle
istituzioni sanitarie della regione, primari ospedalieri, operatori, professionisti, rappresentanti dell'amministrazione comunale di Vasto e dei centri vicini . L'assessore Nicola Tiberio ha recato il saluto dell'amministrazione comunale e Angelo Bucciarelli ha dato il benvenuto a nome dell'Associazione Vastoviva.

L'on. Maria Amato ha introdotto il tema, soffermandosi sulla attività degli operatori e primari ospedalieri più volte coinvolti sulle pagine dei giornali, con titoli sensazionali, su temi spesso senza alcun costrutto, che spesso esulano da una obiettiva ed equilibrata informazione.

Per questo è stato coinvolto Luciano Onder per raccontare le sue tante esperienze sul tema di una corretta informazione sanitaria.

 Da oltre 40 anni impegnato nella informazione medica, quale strumento di difesa del cittadino. Un settore che ha una dimensione etica che incide sulla vita dell'uomo. L'informazione medica è importante perché difende la vita dei cittadini, che se bene informati guadagnano salute, e dipende dal giornalista difendere la società priva di sensibilizzazione.

L’informazione ben fatta nel campo della medicina ci difende dalle malattie - ha precisato Onder - uno strumento in più che ci informa su tanti aspetti, che ci fa capire che bisogna avere uno stile di vita, che ci spinge magari ad una diagnosi precoce e necessaria, salvandoci la vita. 

L'informazione sulla salute - ha sottolineato il Presidente dell'Ordine Regionale dei Giornalisti d'Abruzzo Stefano Pallotta - è benessere sociale, è fondamentale per il vivere civile, ma si scopre che sta attraversando un periodo drammatico in Italia, giacché i giornalisti sono tutti precari, che non fanno formazione in quanto non hanno la possibilità di fare né la formazione scientifica , né economica , sociale, culturale.

 Sottolineando la precarizzazione della professione giornalistica, Pallotta ha accennato alla chiusura delle pagine regionali del quotidiano II Tempo nell’indifferenza assoluta della Politica, la chiusura della redazione dell'Aquila del Messaggero, quale presidio che poteva costituire anche per la ricostruzione post-sisma. L'Ansa ha dichiarato esuberi di personale e questa crisi verrà scaricata sulle redazioni regionali .
L'informazione così come è oggi non è un problema soltanto dei giornalisti, ma dell'intera società, in primo luogo e del ceto politico che si deve porre il problema che non avrà assolutamente megafoni di nessun tipo perchè ha scoperto i social media e saltato a piè pari 1'informazione, va direttamente al pubblico e Renzi ne è un esempio. Ormai le agenzie di stampa lo rincorrono con i suoi tweet, con i suoi 140 caratteri. Il rapporto tra politica e scienza che c'era prima, l'intermediazione giornalista con il pubblico, questo schema che era lineare fino a qualche tempo fa, è saltato, è andato in crisi.

Adesso la politica, la scienza, la cultura, saltano a piè pari l'intermediazione giornalistica e vanno direttamente al pubblico con quali effetti si possono immaginare. Se oggi abbiamo un cittadino informato sulla sanità più consapevole, con tutte le sue pecche, lo si deve anche all'informazione.
Questa intermediazione diventa più banale con i 140 caratteri dei social media e comincia ad avere qualche dubbio, qualche perplessità sull'efficacia della formazione dell'opinione pubblica.
E’ necessario che i giornalisti mettano al corrente la opinione pubblica dei problemi della salute e anche delle contraddizioni che ci sono nel sistema della sanità oggi in Italia.

 Stefano Pallotta ha poi accennato allo stato di crisi che vi sono nei giornali per cui la prima cosa che si sacrifica è la scienza e la cultura che non fanno audience. Giacché l'audience la fa lo sport, lo spettacolo, il sesso, il sangue, i soldi: questi fanno ascolto. La professione così precarizzata, dove non ci sono sbocchi occupazionali, sta subendo un processo di ristrutturazione come mai in passato e si aggiunga la formazione obbligatoria senza soldi...

 Il problema vero da affrontare è il rapporto tra la politica e la sanità e l’industria farmaceutica, ma non dal solo punto di vista dell'informazione. E' vero, si può sbagliare qualche titolo spettacolare per suscitare curiosità nel lettore, ma non è tutto.

Sul problema dell'etica giornalistica Stefano Pallotta ha ricordato la Carta di Perugia del 1995 sulla responsabilità del giornalista, sul rispetto dell'ammalato, ma spesso le regole non sono rispettate per l'esigenza di fare scoop, spettacolo, far vendere. I giornalisti non devono spettacolarizzare la sanità, ma offrire fatti che sono di carattere strutturale, politico, sociale, che però non possono essere addebitati alla responsabilità del giornalista.

 Stefano Pallotta ha lanciato un appello alla politica: la revisione della Carta di Perugia per garantire veramente il rispetto del diritto del cittadino-paziente alla tutela della propria dignità personale, il diritto del cittadino-utente ad un'informazione corretta e completa. Con l’auspicio che magari la prossima carta di possa chiamare la “Carta di Vasto”.

Giuseppe Catania

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