Giuseppe Suriani ha pubblicato "Le stagioni della bellezza", un volume per celebrare il fascino della donna.
L'autore balza, ancora una volta alla notorietà nel campo del "pittorialismo", colto attraverso "l'occhio magico" del "fotografo". Questo secondo volume giunge dopo il successo de "La poesia dell'Immagine"(Carabba Lanciano 2010), volume che ha destato grande interesse fra gli appassionati dell'arte fotografica. (Prima ancora aveva pubblicato "Monteodorisio nel cuore", Cannarsa 1995).
Con "Le stagioni della bellezza"(Carabba 2015)
Giuseppe Suriani, giornalista-fotografo pittorialista - come preferisce definirsi - ora supera se stesso e il giornalista e scrittore Ruggero Marino, nella sua premessa al volume, lo qualifica come artista capace di percepire ciò che agli altri sfugge, attraverso il cosiddetto "terzo occhio".
L'occhio subliminale, l'occhio della extrasensorialità capace di cogliere attimi sublimi delle immagini femminili, tema preferito da Suriani, in atmosfere trasognate nel gioco del cromatismo e dei riflessi tali da ... ingentilire ed esaltare la femminilità; occhio capace di cogliere la fragranza quasi sensibile anche dell'ambiente dove la stessa natura splende nella sua essenzialità per farci sognare.
E', soprattutto, il fascino dei corpi muliebri ad essere protagonista dell'obiettivo di Giuseppe Suriani. Il fascino per la "divina creatura" che tra sfumature e contrasti, viene esaltata per contribuire a rendere anche omaggio ai più illustri artisti dell'art nouveau, del romanticismo come Renoir,Turner, Sargent, Degas, Segantini, Boldini, nelle cui opere la donna è rappresentata, preferibilmente, in atteggiamenti erotici, ma casti, seppure nella interpretazione della nudità, conservando quella impronta di compostezza che è costantemente presente sia nel fascino della forma, sia negli sguardi in tutte le 125 donne ritratte e scaturite della fervida fantasia di Suriani.
Ed è anche sorprendente notare come l'obiettivo fotografico del Suriani sia riuscito a fissare quel senso di rivalutazione della figuralità negli atteggiamenti dei nudi femminili con i volti trasognati, sguardi assorti, quasi a raggiungere quel sentimento estetico nella natura femminile, inteso come simulacro e simbolo della creazione, in un contesto timbrico per quanto concerne il cromatismo di cui le figure sono contornate e che possiamo definire come applicazione della tecnica verista nella pittura impressionistica. Elementi questi decisamente innovativi, nella tecnica fotografica di Giuseppe Suriani, che riesce plasmare con eccezionale efficacia simmetrica, tra il colore timbrico, come mezzo espressivo per raggiungere la completezza della figuratività.
Ma vi è un altro aspetto da evidenziare nella rappresentazione fotografica del Suriani, cioè quello paesaggistico, che può essere accostato, come lo stesso Suriani ricorda, al favoloso Turner, nelle vedute tranquille nelle distese di acque che riflettono cieli luminosi e che risaltano, altresì tra influorescenze che si specchiano con effetti sorprendenti,quasi a voler captare la luce e disegnare il cielo, per offrire una visione di chiaroscuro della natura circostante, proprio per ottenere composizioni tra luce-ombra, per definire la "forma" e offrire, così, una sensazione di gusto e di stile, come valori supremi, fino a conquistare la purezza atmosferica.
E nella figuralità, soprattutto, ma anche nel paesaggio l'arte fotografica di Giuseppe Suriani, si ispira ai modelli naturalistici, intesi sotto il profilo del romanticismo che nelle immagini femminili , assumono aspetti autentici di una volontà creativa dell'elemento "donna", sorretta da una efficace particolare, quasi esigenza di rappresentare un genere tutto nuovo di figurazione, con predilezione del colore, ricco di impulsi, per dare vigore all'immagine ritratta.
GIUSEPPE CATANIA
la foto di copertina |
la foto di chiusura: Omaggio a Boldini |
L'autore Giuseppe Suriani |
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