sabato 22 agosto 2020

Alla (ri)scoperta di Vasto: il palazzo Meninni in piazza Caprioli

 LA STORIA DI UNA DELLE PIU' ANTICHE FAMIGLIE VASTESI

di Giuseppe Catania

II Palazzo Meninni è situato nella zona del centro storico di Vasto e si affaccia sulla piazza Virgilio Caprioli (Giureconsulto, archeologo 1548 -1608 che, introdusse i primi tipi della stampa nella tipografia posta all'inizio di via del Buonconsiglio). La facciata, delimitata da due larghe lesene laterali che si dipartono da una base accennata in mattoni, materiale impiegato per tutta la costruzione, e contigua al Palazzo Smargiassi e confina con una modesta costruzione all'inizio di via del Buonconsiglio. L'edificio risale al XVI secolo circa e si alza su due piani. Il portone ad arco a piano terra da accesso ad un grande vano da cui si snoda, sulla destra, la scalinata che porta ai piani superiori. Al primo piano si aprono due finestre delimitate da un marcapiano, decorate da cornici semplici, sormontate da architravi a timpani spezzati circolari. Al piano secondo è una balconata protetta da inferriate su cui si aprono due aperture delimitate da comici semplici laterali architravate a timpani pure spezzati circolari
decorate da una serie di puntoni alla base. Le lunette degli architravi delle finestre e dei due balconi recano deboli tracce di affreschi. Il cornicione, alquanto aggettato, sorretto da un frontone delimitato da cinque colonnine scanalate, con base e capitello poggianti su di una cornice orizzontale che nelle quattro riquadrature rettangolari recano forse degli affreschi.

LA FAMIGLIA MENINNI NELLA STORIA
Tra le famiglie antiche vastesi che hanno nobilitato la città per decoro personale e per spiccate professionalità, è da annoverare quella dei Meninni, la cui origine rìsale al 1700 circa. Tra gli esponenti più noti Carlo, e il di lui figlio Cesareo, nato a Vasto il 3 novembre 1784. Studiò giurisprudenza all'università di Napoli ove si laureò in diritto civile e penale. Esercitò la professione legale nel Tribunale di Roma con successo e affermandosi per dottrina giurisprudenziale. Diede alle stampe numerose memorie e studi sulla dottrina forense. Il 15 novembre 1813, per le sue eccezionali doti di studioso, venne nominato Giudice di prima istanza presso il Tribunale di Campobasso, assumendo poi il ruolo di Presidente e Procuratore del Re a Campobasso e Lucera. Di questa città venne nominato, nel 1821 Giudice della Gran Corte Criminale, con funzioni di Procuratore Generale del Re e, successivamente, nel 1826, designato alla Gran Corte Criminale di Santa Maria. Nel ruolo di Pubblico ministero fece stampare "Memorie e Conclusioni" che, come annota Luigi Marchesani nella sua "Storia di Vasto" (pag. 354), "una sola delle quali qui noto perché sparsa di erudizione e di passi Greci di Pindaro, cioè "Conclusioni del Ministero Pubblico nella causa tra il Comune di Lupara e D. Nicola Salvadori, pronunziata da Cesareo Meninni, Regio Procuratore sostituto presso il Tribunale di Prima Istanza del Molise nell'udienza del 23 settembre 1816 - Napoli 1816". Un suo fratello, Giovanni, visse a Vasto, ma non se ne hanno precise notizie. Discendente della Famiglia Meninni è Carlo, che abita il Palazzo, insieme alla sua famiglia.
 Giuseppe Catania

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