Era prevista la spesa di un miliardo di lire per il ripristino della proprietà pubblica
DI GIUSEPPE CATANIA
Siamo negli anni ‘80, precisamente
nell'ottobre di quell'anno
quando venne annunziata la spesa,
da parte dell'amministrazione
Comunale di Vasto, di circa un miliardo
di lire per il ripristino delle
proprietà pubbliche delle strade di
accesso al mare, per espropriazioni
e per la creazione
di zone
di parcheggi
attrezzati.
Il
progetto che
l'amministrazione
doveva
realizzare
era suddiviso
in tre fasi:
il tratto di
costa fiume Sinello-Porto di Vasto;
Porto di Vasto-Vasto MarinaTrave;
grosso tratto di arenile servito
da insediamenti turistico alberghieri,
dal Trave a Buonanotte.
Nel
primo
tratto prevista la costruzione
di una strada di collegamento
sul tratto del corpo ferroviario dismesso,
apertura degli antichi accessi
comunali e vicinali, la acquisizione,
per esproprio, di accessi
già esistenti; accessi al mare in terra
battuta o tufo o pietrame roccioso
degradanti fino alle cale.
La seconda parte progettuale,
per evitare l'accesso veicolare,
prevedeva la realizzazione di alcuni
parchi in fregio alla Statale n.
16, nei pressi degli imbocchi delle
gallerie, le
cui aree da
mascherare
con ulivi
e vegetazione
tipica.
Gli
accessi
ferroviari
concepiti
in funzione di sottopassi esistenti o in corrispondenza
di gallerie. Oltre al ripristino
di tutti gli accessi comunali e vicinali
esistenti, altri tratti ricalcando
i sentieri esistenti lungo i confini
particellari, e evitando lo spossessamento
proprietario.
Le strade vicinali comunali erano:
"Vignola" ; "Vignola” III
; "Canale"; "San Nicola";
"San Nicola II"; "Casarza";
"Trave"; "Tubello" e arenile Spesa:
un miliardo di lire, di cui 750
milioni per la realizzazione e l'acquisizione
di tali accessi.
Oggi, non solo di tutto quanto
previsto non è stato fatto nulla, dopo quasi 40 anni, ma la situazione è
venuta a ingarbugliarsi, anche per l’atteso piano
spiaggia e gli accessi al mare fra le concessioni.
Ananke! (dal greco "Sventura")
avrebbe esclamato qualcuno,
sfogliando vecchie reminiscenze
liceali, è possibile che un progetto
tecnico (sia quello degli accessi,
sia quello degli sbocchi al mare
sull'arenile), che dovrebbe costituire
la base per una razionale
organizzazione del territorio della
marina e dell'intero comparto turistico
vastese, da proiettare quale
elemento di qualificazione dell'attività
di settore, faccia la fine così
ramenga da suscitare la reazione
compatta (o finora composta) della
opinione pubblica?
Giuseppe Catania
2 commenti:
Articolo pubblicato il 31 agosto del 2020 , commento del 18 maggio 2015 . Qualcosa non torna .
e'il rilancio di un vecchio articolo
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