venerdì 8 maggio 2015

L'ABBAZIA DI SAN BARBATO IN POLLUTRI: un nuovo volume di Zappacosta

Ancora una esauriente e documentata pubblicazione dello storico Luigi Vittorio Zappacosta, che si aggiunge alle altre numerose "fatiche" poetico-letterarie che l'autore, legato al suo paese natìo ha voluto dedicare.
 "L'Abbazia di San Barbato in Pollutri" questo è il titolo del libro che si avvale della illuminata prefazione di Alessandro Mariotti, sull'insediamento benedettino nel bssso Abruzzo. L'autore ed Alessandro Mariotti attingono, dopo accurate ricerche, dalla cronaca di Mons.Enrico Carusi, che tratta notizie e fonti storiche sull'abbazia di San Barbato in Pollutri, dalla sua fondazione (MXV) alla fine dal secolo XVIII, sul luogo ove venne eretto il Monastero e il culto di San Barbato,
nonché sulle vicende che hanno caratterizzato questo Santo. "Dell'Abbazia di San Barbato si hanno notizie fino al 1789, anno in cui, con sentenza del 27.3.1788, della Regia Curia del Cappellano Maggiore di Napoli, essa e tutti i suoi beni venivano posti definitivamente a disposizione della Regia Corona." Purtroppo, l'Abbazia è destinata all'abbandono e alla rovina, "dove per secoli - rileva l'Autore - è trascorsa una vita di grande operosità, ora regna un penoso silenzio....La campana scampata dalla rovina dell'Abbazia di San Barbato, oggi collocata, con le altre due, nella cella campanaria della Chiesa del Santissimo Salvatore di Pollutri". Nelle sue attente ricerche Luigi Vittorio Zappacosta, rivolge una particolare attenzione al rudere della chiesa di Santa Lucia, donata all'Abbazia insieme ad altre sei chiese rurali, di cui purtroppo si è persa memoria. E l'Autore ricorda che negli anni 1936-37, insieme ai resti della chiesa si notavano ancora avanzi di un secondo piano e di un campanile. Ciò fa credere che "Santa Lucia fosse un insieme di chiesa campanile, dimora religiosa. Rivisitando quel luogo nella primavera del 2007, ho constatato che il convento ed il campanile erano definitivamente crollati e i numerosi ciottoli che ne componevano la struttura apparivano a fior di terra sparsi nell'area di 130 mq. dove oggi insiste il rudere. Vi ho narrato, in breve- conclude l'Autore - la storia di fondazione, esistenze, declino e scomparsa della "Bbadije di Sande Varivate" nel millennio trascorso dalla sua fondazione:1015-2015".
 GIUSEPPE CATANIA







Notizie su San Barbato  
http://it.wikipedia.org/wiki/Barbato_di_Benevento

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