di RODRIGO CIERI
Mi sono alzato con le buone intenzioni, nonostante qualche dolore notturno. Il pensiero è quello della TASI. Scade il 16 ottobre il termine per il pagamento della prima rata. Perché aspettare l’ultimo giorno? In genere
parto sempre con anticipo, non mi piace rimandare all’ultimo minuto. Chi lo fa mi crea ansia. E così ho disposto il pagamento della prima rata. E quando pago le tasse, perché sento che è un dovere civico, mi sento sollevato in quanto mi sono tolto un pensiero.
Le amministrazioni comunali di Celenza e di Vasto hanno creato sul loro sito comunale il meccanismo che fa il calcolo e predispone anche il modulo F24. Basta inserire i dati catastali, un click ed è fatto! Soddisfazione di fare da solo. Ma vale per tutti quelli che hanno un minimo di dimestichezza con il PC. Non tutti però fanno precedere l’operazione tecnologica dalla lettura dei regolamenti.
Faccio parte degli uomini della strada, tra l’altro i pensionati, che si aspettavano dalla IUC, imposta unica comunale, un solo modello di pagamento, semplificato. Uno paga una volta e basta! E invece, ti prendi il regolamento IUC e trovi le varie modalità di pagamento relative alla casa: paghi per l’IMU (vecchia ICI), paghi per la TARI ( tassa rifiuti, vecchia TARES), paghi per la TASI, nuova e che riguarda i servizi.
Da cittadino della strada mi aspettavo che la somma delle tasse IMU e TASI, pagate separatamente, corrispondessero al totale della vecchia ICI. In pratica è come dire che la nuova IMU includesse la TASI. E invece no! Scopri che la TASI è un di più, perché riguarda i servizi indivisibili, ad esempio energia elettrica, manutenzione strade etc. Ma questi servizi prima non erano compresi nell’ICI? Mi pare di sì.
L’uomo della strada domanda: perché non è stata abbassata l’aliquota IMU (che sostituisce l’ICI) e la differenza viene pagata con la TASI? E no! E che, l’amministrazione comunale si lascia sfuggire una occasione del genere per incassare di più?
Per quanto riguarda le case, quindi, le tasse non sono diminuite, ma aumentate. A Celenza, per esempio, l’aliquota IMU per l’abitazione principale è stata confermata a 0,45 %; per la seconda casa a 0,90%.
Quanto alla TASI, la Legge 147/2013 stabilisce l’aliquota base par all’1 per mille e dà ai comuni la facoltà di ridurla fino all’azzeramento. Alcuni comuni lo hanno ridotto, cioè hanno ridotto o azzerato. Celenza, invece, l’ha aumentata all’1,30 per mille. Altri fabbricati allo 0,40 per mille. Il tutto è stato motivato dall’individuazione dei servizi indivisibili. È chiaro che su tali servizi occorre la discussione perché alcuni potrebbero essere non condivisi soprattutto nell’entità. Nell’individuazione di tali servizi e copertura, C.C. del 27 maggio 2014, sono mancati il contributo critico e proposta alternativa da parte della minoranza che era assente. L’opposizione ha taciuto e continua a tacere.
In conclusione il cittadino della strada, detto così terra terra, per la sua abitazione vede per l’IMU un’aliquota derivante dalla rendita catastale, per la TASI altre aliquote differenziate tra abitazione principale e altri fabbricati, per la TARI (bollettini in arrivo entro ottobre) si paga in base alla superficie. Non è finita! C’è l’IRPEF sulla rendita catastale in aggiunta alla dichiarazione dei redditi (modelli 730 o 740).
E quindi TARI entro ottobre. Respiro entro novembre. A dicembre seconda rata IMU e TASI. Ecco la IUC che ingloba tutto.
Vale la pena avere una casa? Il mio dovere l’ho fatto.
Rodrigo Cieri
10 ottobre 2014
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