di LINO SPADACCINI
II 12 settembre 1926 il Principe Ereditario Umberto di Savoia inaugurava a Vasto il monumento a Gabriele
Rossetti, l'acquedotto del Sinello ed il primo palazzo scolastico.
Una giornata eccezionale con
una partecipazione entusiastica e straordinaria di tantissima gente,
proveniente anche dai paesi vicini, che hanno letteralmente invaso ogni angolo
della nostra città.
35 foto storiche e ampio resoconto della giornata >>>
"Il giorno 5 settembre prossimo S. A. R. Umberto di Savoia Principe di Piemonte onorerà di sua presenza la città del Vasto, per la inaugurazione dell'Acquedotto e del Monumento a Gabriele Rossetti", con queste parole il periodico locale Il Vastese d'Oltre Oceano annuncia l'importante avvenimento. "E la città nostra, riconoscente", si legge ancora nell'articolo, "accoglierà col più schietto entusiasmo il giovane erede della corona d'Italia, che, attraverso le nostre vie infiorate ed imbandierate, in una gloria di sole, in una festa di giubilo, passerà come visione gentile; e lo scroscio fragoroso incessante dei nostri applausi dirà a Lui che la nostra fedeltà alla gloriosa Monarchia di Savoia, è pura come l'aria balsamica delle spiagge d'Abruzzo, granitica come i massi delle sue montagne. Cittadini vastesi! In quell'ora di patriottismo e di fede, un grido solo erompa dai vostri petti: Viva Umberto di Savoia Principe di Piemonte!".
Il grande evento viene
spostato di una settimana, al 12 settembre, ma già dal mese di luglio si
registra un gran fermento tra i circoli culturali e politici, e la costituzione
di un Comitato festeggiamenti, con il compito di organizzare l'evento nei minimi dettagli, senza lasciare
nulla al caso.
Molto attiva nei preparativi
anche la locale sezione del Partito Nazionale Fascista. In un manifesto affisso
sulle mura della città, a firma del Segretario Politico Peluzzo, si legge:
Fascisti!
Il 12 corrente tre grandi opere saranno inaugurate in
Vasto:
Acquedotto del Sinello
Monumento a Gabriele Rossetti
Edificio Scolastico
Tre opere di civiltà e di progresso realizzate sotto
gli auspici del Governo e dell'Amministrazione Fascista.
S.A.R. il Principe Ereditario Umberto di Savoia, con
la sua augusta presenza, consacrerà la nostra festa di rinascita civile.
Esigo che TUTTI i tesserati alla Sezione di vasto
partecipino in camicia nera, all'inquadramento.
Fieri della nostra passione ardente nel Fascismo,
prepariamoci a dare uno spettacolo di forza e di disciplina, in omaggio al
futuro Re d'Italia.
Viva Casa Savoia! Viva il Fascismo!
Molte le personalità invitate
per l'occasione: oltre alle tante autorità politiche e militari, anche i discendenti
diretti del Rossetti, i nipoti Olivia, Elena, Geoffrey e Gabriel Arthur. E
proprio quest'ultimo, a causa dell'impossibilità di essere presente a Vasto il
giorno dell'inaugurazione, invia al Sindaco una lunga e accorata lettera, ancora
oggi conservata presso l'Archivio Storico "G.Rossetti".
"Oggi per l'eroismo e lo spontaneo sacrificio
di milioni di gente", scrive il nipote del Tirteo d'Italia, "l'ideale di Rossetti è stato realizzato; e
Vasto, sua città nativa, commemora il Suo nome e la Sua memoria. Io sono felice
di poter dire che ciò avviene alla presenza di tre persone della sua progenie,
ora di nuovo italiane; le nipoti di Rossetti, le mie sorelle, Olivia Rossetti
Agresti ed Elena Rossetti Angeli, entrambe italiane per matrimonio, e la figlia
di quest'ultima, Imogene Lucia Angeli, nata su terra italiana da padre
italiano. Ed il mio unico figlio Geoffrey Guglielmo Rossetti, sarà, lo spero,
anch'egli con voi; egli che pur essendo un inglese, comprende la nobiltà dell'ideale
per il quale i suoi antenati insorsero, pronti, se se ne fosse presentata la
necessità, anche a morire".
Con l'aiuto del periodico
locale Il Vastese d'Oltre Oceano, diretto
da Luigi Anelli, cerchiamo di ricostruire gli avvenimenti di quella
straordinaria giornata.
Alle 8,40, a bordo del treno
reale, il Principe Ereditario giunge alla stazione di Vasto, tutta addobbata e
imbandierata. A riceverlo ci sono il sindaco Pietro Suriani, Raffaele Paolucci
e altre autorità civili e militari. Dopo un breve saluto del Sindaco, ed dopo aver
passato in rivista una compagnia d'onore del 121° fanteria, Umberto di Savoia
sale sulla in automobile, sulla Ansaldo a 6 cilindri, una potente automobile messa
a disposizione dall'avvocato Oreste Ricci.
Accolto da fragorosi
applausi, il corteo arriva alle 8,50 al Palazzo della Sottoprefettura, dove ha
luogo la presentazione delle autorità e delle rappresentanze di Vasto e del suo
Circondario. Un breve saluto del Principe anche ai nipoti del poeta esule,
Elena Angeli Rossetti e Goeffrey Rossetti, venuti a Vasto per l'importante
occasione. Successivamente l'incontro con l'on. Ciccarone, il parroco di S. Maria
Maggiore, D. Pio Pomponio, che a nome delle Arciconfraternite del Gonfalone e
del SS. Sacramento e S. Spina, offre all'ospite una grossa medaglia, rappresentante
da un lato la reliquia della Sacra Spina e nel rovescio il SS. Sacramento, e
poi don Romeo Rucci, che a nome della parrocchia di S. Pietro dona un album con
numerose fotografie della chiesa e delle sue opere d'arte.
Dopo aver visitato il Museo
Civico, accompagnato da prof. Luigi Anelli, S.A.R., a bordo della Ansaldo, fa
il suo ingresso in città, partendo da Porta Nuova, attraverso un tripudio
festante. "All'arrivo del corteo",
scrive Luigi Anelli, "tutte le
bandiere delle rappresentante civili, politiche e militari si levano in alto
nel sole; la folla che gremisce il Belvedere Romani ed il Corso Rossetti
applaude freneticamente S. A. R. che saluta e dolcemente sorride a questa
affettuosa e spontanea manifestazione del popolo vastese. Al suo solo apparire tutti
i cuori sono già conquisi; tutti gli occhi, e molti umidi per commozione, sono
rivolti su Lui; è un successo unanime di regalità, di gioventù, di bellezza".
Tutta la città è un tripudio
di tricolori e arazzi che pendono dalle finestre e dai balconi. La piccola Ines
Giacomucci, figlia del tenente Giuseppe Giacomucci, caduto eroicamente a
Gorizia, dona al Principe le chiavi d'oro della città, artistico lavoro dell'orefice
Giuseppe Suriani, mentre il piccolo Nino Laccetti offre un mazzo di fiori.
A Piazza Rossetti si trovano
schierati i fascisti, le associazioni cittadine, gli avanguardisti, i balilla,
le piccole italiane, le scuole e i combattenti. Al cielo salgono le note dell'Inno di guerra su versi di Gabriele
Rossetti, musicata dal compositore pesarese Gioacchino Rossini, cantato da 200
balilla e piccole italiane. Dopo i discorsi di rito, in particolare del Gr.
Uff. Gelsomino Zaccagnini, presidente del Comitato per l'erezione del monumento
e del Consorzio dell'acquedotto del Sinello, avviene prima l'inaugurazione del
monumento a Gabriele Rossetti, alla presenza dell'artista Filippo Cifariello,
autore della scultura in bronzo, e poi dell'acquedotto con un altissimo getto d'acqua
che si eleva dalla fontana della piazza.
Successivamente Umberto di
Savoia scende dal palco reale e si avvia verso il palazzo scolastico per il
taglio del nastro.
Dopo il saluto del Vescovo Mons.
Monterisi e la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale di S. Giuseppe,
S.A.R. viene accolto a Palazzo d'Avalos da don Carlo d'Avalos e dalla sua
consorte Giuseppina. Dal balcone, che domina la piazza sottostante, il Principe
assiste alla sfilata delle truppe della Milizia, dei Fasci, dei Podestà, dei Segretari
politici dei circondari, dei Combattenti, dei Mutilati e delle Associazioni
cittadine.
Alle 12,20 al Palazzo della
Sottoprefettura ha luogo la colazione con il seguente menu: Consumato fresco in
tazza, Filetti di sogliole all'Adriatico, Medaglioni di fegato alla
diplomatica, Pollardine alla Vasto, Insalata all'italiana, gelati, pasta al
cioccolato e Tortellini al Cester.
Dal giardino sottostante il
coro delle fanciulle in costume vastese, diretti dall'avv. Florindo Ritucci
Chinni, intonano i brani "La saldarelle", "Cungittì" e "Oilì-oilà",
molto apprezzate dal Principe, che s'intrattiene con loro per alcune foto
ricordo.
Alle ore 14, ora della
partenza, accompagnato alla stazione, il Principe saluta il calore e l'affetto
di Vasto e della sua gente.
"Verso la fine di Corso Garibaldi", scrive ancora Luigi Anelli
sulle colonne del suo periodico, "un
gruppo di non giovani contadine, ferme dinanzi alle loro umili case, attendono
il passaggio del Principe; e quando questi giunge, colpite dalla maschia e
bella figura di Umberto di Savoia, con gli occhi umidi di commozione, gli
gridano con tutto il loro fiato: - Chi sci bbindatte! Chi sci bbindatte!
E al Principe, che non comprende il significato di
quella esclamazione dialettale e che ne domanda la spiegazione, il Sindaco, che
gli siede a lato, risponde: - È una
invocazione a Dio perché la benedizione del Cielo scenda sul capo di Vostra
Altezza.
Ma la più grandiosa manifestazione della giornata, è
quella che riceve il Principe quando arriva sotto la Madonna delle Grazie.
Tutto il popolo del Vasto si è raccolto lungo la Via Adriatica, da S. Antonio a
Porta Palazzo, migliaia e migliaia le voci che gridano: Viva Umberto di Savoia; migliaia e migliaia le braccia che sventolano i fazzoletti per salutare
il bel Principe che parte. E S. A. R., visibilmente commosso dinanzi a così
imponente dimostrazione, non si stanca di rispondere con la mano agli evviva ed
ai saluti augurali che dalla città lo accompagnano sino a quando arriva alla
Stazione".
Ha così fine una delle più
straordinarie giornate vissute dalla nostra città, soprattutto per chi ha avuto
la fortuna di essere presente, ma anche per i posteri grazie alle preziose e
suggestive immagini immortalate dai fotografi vastesi Nicola Anelli e Nicola
Scotti, e dalle riprese girate e prodotte dalla Aprutium Film di Nicola Bonacci.
(Un doveroso e sentito
ringraziamento per il prezioso materiale messo a disposizione a Stefano
D'Adamo, Francescopaolo D'Adamo, Beniamino Fiore, Giuseppe Ferrara e Ida
Candeloro, ed al personale della Biblioteca "R.Mattioli" e
dell'Archivio Storico "G.Rossetti").
Lino Spadaccini
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