Al via la XLVII edizione del Premio Vasto d'Arte
Contemporanea.
Ancora una volta la splendida cornice delle Scuderie di
Palazzo Aragona, sede ormai consolidata per le mostre d'arte contemporanea, ha
accolto l'edizione 2014 del Premio Vasto dal titolo "L'icona ibrida",
a cura di Gabriele Simongini, storico dell'arte e saggista, nonché critico
d'arte del quotidiano Il Tempo.
La mostra, promossa dal Comune di Vasto e dal Comitato
Manifestazioni d’Arte e Cultura di Vasto, come ogni anno è organizzata dal
Comitato Premio Vasto d’Arte Contemporanea, presieduto dal dinamico Roberto
Bontempo.
"Dei tre loghi
che erano sul catalogo", ha sottolineato l'avv. Bontempo, "ne è rimasto uno solo quello
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del Comune di
Vasto". I simboli della Regione e della Provincia erano solo
ringraziamenti di facciata, perché al momento di concretizzare economicamente
queste istituzioni si sono tirate indietro. "Quindi il mio ringraziamento, oltre al curatore della mostra",
ha proseguito il presidente del Premio Vasto, "va rivolto solo ed unicamente al Comune di Vasto, anche se non è oro
tutto quello che luccica e le disponibilità economiche sono quelle che sono".
Difficoltà confermate dal sindaco di Vasto, Luciano Lapenna,
che ha ricordato le difficoltà delle risorse che non sono mai abbastanza, ma ha
tenuto a precisare "l'impegno del
comune per quella che è l'iniziativa oggi più qualificata della nostra
Amministrazione, della nostra città. A me dispiace non vedere intorno a noi
l'interesse di enti sovracomunali verso il Premio Vasto", ha
proseguito il primo cittadino, "Noi
continueremo a sostenere il Premio Vasto nonostante le tante difficoltà, ed
anche le polemiche ferocissime sulla spesa per la cultura. Siamo stati
costretti a fare un'iniziativa molto importante dentro Palazzo d'Avalos per
dimostrare che la spesa dell'uno per cento di un bilancio per la cultura non è
molto, anzi vorremmo spendere molto di più".
A Gabriele Simongini, curatore della mostra, è toccato il
compito di illustrare ai presenti la sua idea di "Icona ibrida", che
si distacca nettamente da un concetto preciso che spesso viene usato nell'arte
e che tende per forza a catalogare opere e artisti come astratto o figurativo.
La mostra si compone di opere spiazzanti ad un primo impatto,
che pongono delle domande e soprattutto che rifiutano di essere incasellate in
una definizione limitativa.
"Oggi molti artisti,
ciascuno in piena autonomia", ha scritto il curatore della mostra sul
catalogo, "lavorano sull’idea di
ibridazione e di incrocio fra linguaggi come difficile e mai definitivo rito di
passaggio dall’invisibile al visibile. Ecco allora, nell'edizione del Premio
Vasto, forme in transito verso il mistero, fluide, metamorfiche, né astratte né
figurative, non definibili secondo cifre cristallizzate, da manuale di storia
dell’arte. Un’ibridazione anche generazionale, tramata di identità artistiche
scritte nel vuoto come generatore di possibilità. Ecco affermarsi un nuovo
spazio di esistenza visiva in cui possono coesistere molteplici "forme
informi", rafforzandosi a vicenda, attraverso la fluidità per vasi
comunicanti di un nuovo connubio dove convivono semplice e complesso, stabilità
ed instabilità, cultura individuale e culture plurali, ossessioni soggettive e
pulsioni collettive".
Questi i nomi degli artisti partecipanti in rigoroso ordine
alfabetico: Sabina Alessi, Vasco Bendini, Marco Brandizzi, Fausto Cheng, Bruno Conte, Peter Flaccus, Andrea Fogli, Antonio Fraddosio, Bruno Gorgone, Marco Grimaldi, Francesco Guerrieri, Andrea Lelario, Marcello Mariani,Claudio Marini, Matteo Montani, Gianluca Murasecchi, Fabio
Nicotera, Maurizio Pierfranceschi, Roberto Piloni, Reinhard, Vincenzo Scolamiero, Mariantonietta Sulcanese, Alberto Timossi-Simone Pappalardo, Stella Tundo, Giorgio Vicentini, Alfredo Zelli.
La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 26 ottobre con il
seguente orario:
Lug./Ago. 17,30/21 – Set./Ott. 17/20,30
Domenica anche 10,30/12,30 (Lunedì chiuso)
1 commento:
Le foto del pubblico presente alla manifestazione dovrebbero portare l’organizzazione ad una riflessione. Ho contato poco più di quaranta presenze, tolte le autorità cittadine e qualche autore delle opere esposte, si potrà parlare di successo di critica ma non credo di pubblico. Certo tutti “vorremmo spendere molto di più” ma in periodo di “moria delle vacche” occorre darsi delle priorità e tenere presente il ritorno economico e di immagine delle spese. Il Premio Vasto si avvia al cinquantenario, è merita rispetto. Questo non l’esime da essere sottoposto ad un’analisi sui risultati ottenuti e ad un eventuale processo di adeguamento ai tempi e esigenze cittadine. O cresce e coinvolge visitatori non solo locali, richiamati dall’evento, o occorre prevedere drastici ripensamenti. Anche le manifestazioni di nicchia non possono limitarsi ad una platea locale ma devono coinvolgere gli ”amatori” nazionali o almeno regionali. Altrimenti si è fuori mercato, e come avviene per le aziende occorrono drastici provvedimenti.
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