"Vasto, storia di una piazza. A 90 anni dal progetto per l'antico largo del Castello".
Tema di attualità promosso dal Presidente di Italia Nostra, Davide Aquilano,e magistralmente svolto, nella sala delle Conferenze delle storica Società di Mutuo Soccorso di Vasto, dal prof.Luigi Murolo, docente filosofia e storia presso il Liceo "Raffaele Mattioli".
Il relatore ha percorso un itinerario storico sulla evoluzione del cosiddetto "largo del Castello", dal giugno 1924, quando il consiglio comunale approvava un progettò per dare un assetto nuovo alla piazza che poi sarebbe stata intitolata a Gabriele Rossetti (al centro della quale è posto il monumento dedicato al poeta esule vastese).
Il Prof. Murolo ha affrontato il problema della tesi che il progettista Antonio Mangia avrebbe comportato per assegnare una straordinaria fisionomia alla piazza.
Ha ricordato gli interventi degli altri architetti Annibale Sprea e Luigi Pietrocola e del Commissario governativo Cesare Pervisa che, autonomanente, decise scartando le precedenti decisioni adottate dagli amministratori locali cui il sindaco Gelsomino Zaccagnini.
Dal 1903 al 1922 un lasso di tempo per approvare e finanziare il progetto Mangia per dare il nuovo assetto alla piazza dove erano i reperti archeologici dell'anfiteatro romano e delle mura antiche poste a difesa della Città.
Il Prof. Murolo ha anche fatto riferimento ai numerosi acquedotti, tra cui quello delle "luci" che alimentavano le numerose fontane e i "ninfei" ivi localizzati (ndr da Ninfa, antica divinità femminile della natura che proteggeva i monti,i boschi, le acque: nei recenti scavi di piazza Rossetti è venuto alla luce un rudere appartenente ad un "ninfeo", fontana).
Il nodo di Piazza Rossetti, ha ricordato il prof. Murolo, è l'acqua e che lo spazio che delimita a sud, con le costruzioni allineate su corso Italia al cospetto del Castello Caldoresco, intersecando lo spazio detto dei Garlasi prospettano l'evidenza della storia, architettura, tra passato e presente di una città in continua ricostruzione.
GIUSEPPE CATANIA
1 commento:
Tanto sul passato niente sul futuro. Sarà perché è più semplice raccontare che impegnarsi a programmare. Quest'ultimo è l'unico antidoto contro una città geriatrica in via di estinzione. Non dimentichiamolo mentre ci raccontiamo " li fattarille". Ma provocano interesse fuori da Piazza Rossetti?
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