SCOOP DI LINO SPADACCINI
A 47 anni, nel pieno della maturità artistica e del successo internazionale, si spegneva a Genova NICOLA CIERI, ottimo cantante, conosciuto come Le chanteur de la còte d'Azur. Era nato a Vasto il 12 gennaio 1911.
Dopo aver frequentato le scuole medie a Vasto, spinto dal bisogno di trovare maggior fortuna, come tanti altri concittadini, Nicola Cieri si trasferisce in Francia in cerca di lavoro.
Il cantante vastese Nicolàs Cieri |
Il canto è la sua vera passione. La fama di ottimo baritono lo portano a soli 20 anni all'Opéra di Parigi, dove debutta in un melodramma italiano.
Arrivano gli anni bui della guerra, che costringono il giovane talento vastese ad abbandonare la carriera lirica per dedicarsi a quella sinfonica e canzonettistica. Nel 1940 si guadagna da vivere come imprenditore edile a Aux Lilas, ma le grandi doti canore e la voglia di spiccare il volo, sono il lancio per l'inizio di una brillante carriera artistica. Forma l'Orchestra Riviera con la quale si esibisce, riscuotendo ovunque unanimi consensi, in molte città francesi, tra le quali Lille, Nizza, Poitiers, Pornichet, Le Mans, Royen, Dijon, Saint Nazaire. Il repertorio è quello classico francese, spagnolo e soprattutto italiano, non escluso alcuni famosi brani della propria terra d'origine come Vola, vole, Barcarola e Mare maje.
A Casablanca ottiene un grande successo nella Legazione di Francia, mentre nel 1947 porta al successo il brano "L'Averse", un famoso tango spagnolo, datato 1921, di Catulo Castillo su parole di J. Gonzalez Castillo, riproposto in una bella versione in francese su testo rielaborato da Liogar.
Ad oggi non si è a conoscenza dell'esistenza di una traccia audio, mentre è reperibile la partitura stampata per l'occasione dall'editore parigino Julio Garzon.
Nel 1951 vola oltreoceano per una lunga tournée di successo, accompagnato dal prestigioso titolo di Le chanteur de la còte d'Azur. Molti i concerti tenuti a Cuba, Venezuela e Argentina. Nel 1952 si esibisce ancora ad Haiti, nella Repubblica Dominicana e in Messico, con il solito repertorio e tante canzoni famose italiane molto amate dal pubblico. Durante una delle tante serate in Messico, a Querétaro, s'innamora di Maria Elena Estrada, sua futura moglie, da cui avrà un figlio, Domenico.
Nel 1951 vola oltreoceano per una lunga tournée di successo, accompagnato dal prestigioso titolo di Le chanteur de la còte d'Azur. Molti i concerti tenuti a Cuba, Venezuela e Argentina. Nel 1952 si esibisce ancora ad Haiti, nella Repubblica Dominicana e in Messico, con il solito repertorio e tante canzoni famose italiane molto amate dal pubblico. Durante una delle tante serate in Messico, a Querétaro, s'innamora di Maria Elena Estrada, sua futura moglie, da cui avrà un figlio, Domenico.
Nel Palazzo della Radio Televisione della "Voz Dominicana", registra alcuni brani (oggi ascoltabili su YouTube), che sono la testimonianza fedele, a più di sessant'anni di distanza, delle sue straordinarie
qualità artistiche in brani classici come Esta noche, La Mer, La seine, Adios Pampa mia, Pigalle, o la splendida ed intramontabile Qui sotto il cielo di Capri, portata al successo nel 1949 da Claudio Villa.
qualità artistiche in brani classici come Esta noche, La Mer, La seine, Adios Pampa mia, Pigalle, o la splendida ed intramontabile Qui sotto il cielo di Capri, portata al successo nel 1949 da Claudio Villa.
Nel 1957 torna in Europa, ed a Genova, gravemente ammalato, muore il 14 maggio 1958, a soli 47 anni, lasciando la moglie ed il figlio di 4 anni. Nicola Cieri riposa nel capoluogo ligure nel cimitero monumentale di Staglieno.
"Le amarezze provate", si legge sulle colonne del periodico Histonium, dopo la morte del cantante vastese, "non impedivano al suo giovane cuore di palpitare per Vasto che da vent'anni non rivedeva. Ne viveva il ricordo nelle canzoni Mare maje e, con l'accompagnamento muto della sua orchestra, Uaste bbèlle terra d'éure. Così lo ricordano i pellegrini di D. Romeo provenienti da Lourdes nel 1954, allorché nel Collegio dell'Immacolata di Genova, egli si presentava con la sorella, colà residente, per portare il suo saluto ai vastesi. E le sue domande assillanti, rivolte esclusivamente in dialetto vastese, rievocavano le vecchie bariole, la cchiuppe e le serenate con la chitarra sotto i balconi e ai crocicchi per impeto d'amore. E cantò a voce spiegata, a cuore aperto ai vastesi del pellegrinaggio i canti della terra lontana e prediletta".
La figura ed il valore artistico di Nicola Cieri è stato ricordato anche dal Governo francese, "in memoria della sua spontanea prestazione su tutti i fronti della guerra, recentemente in Indocina, e a Napoli durante l'occupazione anglo-americana: dovunque portò la sua voce e con la voce il coraggio, l'esortazione, la fede nella lotta".
Un personale ringraziamento a Domenico Cieri, che oggi vive insieme alla sua bella famiglia a Querétaro in Messico, per avermi fatto conoscere questo straordinario artista, figlio della nostra terra.
Lino Spadaccini
la Seine
pigalle
adios Pampas mia
Nessun commento:
Posta un commento