La telefonata, effettuata alle ore 22.15 dalla moglie del velista, sig.ra M.D. di Casalbordino, che non aveva più notizie del marito, ha trovato la pronta risposta degli uomini delle unità navali della Guardia Costiera di Ortona con l’uscita della Motovedetta “ogni tempo” SAR (ndr dall’acronimo inglese di Search and Rescue) CP 885.
La Guardia Costiera difatti assicura, lungo gli 8000 km di coste italiane, il servizio di soccorso in mare, con unità dedicate senza soluzione di continuità, pronte a muovere 24/24h.
Contemporaneamente la sala operativa della Guardia Costiera di Ortona ha attivato le ricerche lungo la costa a mezzo di due unità terrestri mosse rispettivamente da Ortona e Vasto.
L’unità di soccorso dopo circa un ora di ricerche intercettava il natante a vela, con a bordo il sig. A.P. di anni 71, in stato confusionale ed all’estremo delle forze, a 6 miglia dal porto di Ortona, che risultava con il motore in panne ed impossibilitato ad andare a vela a causa della bonaccia.
Da successivi accertamenti della Guardia Costiera emergeva che il velista, nell’operazione di disormeggio smarriva il telefono cellulare e, non avendo acceso la radio di bordo sul canale di ascolto/emergenza VHF CH 16, rendeva le ricerche più difficoltose non permettendo di utilizzare gli strumenti di intercettazione radioelettrici presenti a bordo dell’unità di soccorso.
La Guardia Costiera rammenta l’importanza, quando si prende il mare, di controllare la completezza delle dotazioni di bordo e l’efficienza ed utilizzo delle apparecchiature radioelettriche per aumentare la sicurezza della navigazione.
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