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| Processione di San Luigi Gonzaga Corso Palizzi 1949, riconoscibile don Michele Ronzitti (Collezione Beniamino Fiore) |
Il
21 giugno, la Chiesa Cattolica ricorda San Luigi Gonzaga, un santo molto caro
ai vastesi.
Nato
il 19 marzo del 1568, primo di otto figli del marchese Ferrante Gonzaga, e
quindi pretendente al
titolo di marchese, fin dall'infanzia venne educato dal
padre alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo.
Col passare degli anni Luigi capì che quella vita non faceva per lui e la
strada da prendere andava proprio nel senso opposto: quella che attraverso
l'umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l'avrebbe condotto
a Dio.
A
12 anni ricevette la comunione da san Carlo Borromeo. Successivamente decise di
entrare nella compagnia di Gesù, nonostante la forte opposizione del padre.
Rinunciò al titolo di marchese e all'eredità ed entrò nel Collegio romano dei
gesuiti, dedicandosi agli umili e agli ammalati, distinguendosi soprattutto
durante l'epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. Proprio in
quell'occasione, trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato e
morì. Era il 1591 e aveva solo 23 anni.
San
Luigi Gonzaga è patrono della gioventù. E proprio loro, per la buona riuscita
degli esami scolastici, la mattina del 21 giugno, giorno della festività,
andavano a confessarsi e comunicarsi, mentre il pomeriggio prendevano parte
alla processione.
A
Vasto si ricordano due modi di dire legati al Santo, tramandati da Espedito
Ferrara ne "Il nostro calendario": "Ha fatte la facce de Sande Lujëgge",
riferito a chi è molto sciupato, e "Sande Luìgge tarläte", per i ragazzini malandati di salute.
Come
abbiamo accennato in precedenza, nella nostra città molta era la devozione per
questo Santo, tanto che si ricordano due processioni: una che usciva dalla
chiesa di S. Maria Maggiore e una da quella di S. Pietro.
In occasione della processione che usciva dalla chiesa di S. Maria
Maggiore, la statua di S. Luigi Gonzaga era preceduta da una lunghissima doppia
fila di fanciulli, dai più piccoli ai più grandi, con un grosso medaglione di
cartone sul petto, con impressa l’immagine del santo, e una candela accesa in
mano. Davanti la statua c’erano gli “angioletti”, cioè i bambini vestiti di
veli e muniti di ali di cartoncino. Il percorso solitamente toccava via S.
Maria, corso De Parma, piazza L. V. Pudente, via San Pietro, via Lago, strada
S. Antonio, corso Palizzi, via Anelli, corso Plebiscito, via del Carmine, largo
Caprioli, corso De Parma, giro intorno a Piazza Rossetti e rientro a S. Maria
Maggiore.
Per capire l'importanza di questa festa e la larghissima partecipazione di
bambini, riportiamo lo stralcio di un articolo apparso nel 1926 sulle colonne
de Il Vastese d'Oltre Oceano. "Per la ricorrenza del 2° Centenario di S.
Luigi Gonzaga", scrive il cronista, "più solenne del solito è riuscita quest'anno la festa del protettore
della gioventù nella chiesa di S. Maria Maggiore, culminata nella caratteristica
processione, la quale, benché formata da circa un migliaio di bambini, si
svolse con compostezza ed ordine. Molto ammirati il gruppo dei Balilla, che
apriva la processione; quello dei bambini che nella giornata dedicata al Santo
avevano fatto la loro 1ª comunione, e finalmente quello dei piccoli alunni
dell'Asilo Infantile, nel loro lindo ed uniforme vestito".
Sempre a proposito di S. Luigi Gonzaga, è ormai entrata nella memoria
cittadina la foto della processione del 1959, uscita dalla chiesa di S. Antonio
di Padova (in precedenza usciva da quella di S. Pietro), dove si nota il
canonico Don Michele Ronzitti, con in mano il breviario e la reliquia del
Santo, che precede la statua portata a spalla dagli uomini.
Lino Spadaccini



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