Stadio Aragona nel dopoguerra: da notare l'assetto urbanistico circostante. (Collezione Ida Candeloro) |
di LINO SPADACCINI
Da poco terminato il campionato di Eccellenza, che ha visto impegnate le compagini della Vastese Calcio 1902 e del Vasto Marina, ripercorriamo brevemente la storia del mitico Stadio Aragona, il tempio del calcio vastese che in tanti anni ha condiviso gioie e dolori dei tifosi biancorossi.
La storia dello Stadio Aragona inizia novant'anni fa, quando il 17 marzo 1924 il consiglio direttivo dell'Unione Sportiva Vastese, chiedeva al rag. Cesare Perdisa, allora commissario prefettizio, la cessione gratuita di una zona di terreno di circa 25 mila metri quadri nella piana dell'Aragona, per la costruzione di un campo sportivo su progetto dell'ing. Michele Trivelli.
30 foto storiche
Solo
cinque anni più tardi venne bandita la gara per la costruzione dello campo
sportivo. I lavori vennero aggiudicati all'Impresa Luigi Di Sciorno con il
ribasso dell'11% sull'importo posto a base d'asta di 67 mila lire, e diretti
dall'ing. Giuseppe Peluzzo.
Oltre
alla costruzione del campo di gioco e di tre tribunette in muratura per un
migliaio di spettatori, il progetto prevedeva la realizzazione della pista per
le corse di biciclette e motociclette, e nella parte più esterna la pista per
le corse ippiche "affinché nelle
feste solenni possa ivi svolgersi quel pubblico spettacolo a cui il nostro
popolo accorre numeroso e tanto si appassiona".
La
scelta del luogo non aveva incontrato i favori della popolazione, così come
sottolineato sulle colonne de Il Vastese
d'Oltre Oceano: "I lavori di
spianamento del Campo Sportivo all'Aragona proseguono alacremente per
l'attività dell'impresa Luigi di Sciorno e C.; ma con poca soddisfazione della
popolazione, che, nella sua grandissima maggioranza, non approva la scelta del
luogo, per livellare il quale è stato necessario creare un baluardo che dal
lato di oriente raggiunge parecchi metri di altezza e toglie tutta la bella
veduta che ivi si godeva. Con tanto spazio che offre l'esteso territorio
vastese, si poteva scegliere un luogo più adatto pel Campo Sportivo, senza
sconvolgere il bel largo dell'Aragona e senza spendere la cospicua somma di 60
mila lire solamente per spianarlo?".
Tra
sospensioni e continue polemiche, passarono ancora altri anni e solo nel 1931
vennero ripresi i lavori sulla base del nuovo progetto redatto dall'ing.
Antonio Izzi, sotto la direzione di un comitato privato di cittadini chiamato
"pro Campo Aragona". Ma solo nell'immediato dopoguerra,
l'amministrazione comunale, approfittando della legge per la ricostruzione post
bellica, fece costruire dall'impresa Bottari il muro di cinta dell'intero campo
sportivo ed il velodromo, che ospitò nella metà degli anni '50, manifestazioni
su pista di rilievo con la partecipazione di importanti campioni del ciclismo,
tra cui il grande Fausto Coppi.
Nel
1951, su progetto dell'ing. Cordella, iniziarono i lavori di costruzione della
tribuna centrale, inaugurata il 27 settembre 1953, in occasione della partita
Pro Vasto-Campobasso.
Lo
Stadio Aragona cominciò a cambiare volto nella metà degli anni '80 con la
copertura in cemento e il raddoppio della tribuna centrale, ed il rifacimento
del manto erboso. I lavori vennero eseguiti dall'Impresa Iacobucci, sotto la
direzione di Emilio Santoro, che ci ha gentilmente fornito le straordinarie
foto che testimoniano passo dopo passo l'evoluzione dei lavori.
Dal
1996 al 2000, sotto l'Amministrazione Tagliente, furono avviati e completati i
lavori per il completamento dello Stadio Aragona: l'impianto di illuminazione,
l'ampliamento della tribuna centrale e la ristrutturazione di quella esistente,
oltre alla sistemazione di alcuni lavori precedenti non completati, causando
"disagio estetico e funzionale alla
struttura". Il progetto venne realizzato dall'ing. Paolo Marino,
mentre la gara venne vinta dalla ditta Edilizia Orsi di Torremaggiore, per un
importo di circa un miliardo e 166 milioni.
Lo
stadio è omologato per 5374 posti, dei quali 939 la Tribuna Centrale, 1500 la
Curva Sud "San Michele", 1413 per la Curva "Tobruk", 743 i
Distinti a lato della curva "San Michele", 779 i Distitni a lato
della curva "Tobruk". Le dimensioni del terreno di gioco sono di
metri 105 per 65.
L'Aragona,
per riprendere le parole di Antonio De Santis, una delle glorie del calcio
vastese, nel suo recentissimo e bellissimo libro di ricordi "Dal ventre dell'Aragona", è stato
"teatro di sogni e magie"
per i tanti ragazzi, giovani, mamme e padri di famiglie, ma anche "lo stadio più bello della terra",
per tutte le emozioni che ha saputo regalare. Speriamo che torni presto ad
esserlo.
Forza
Biancorossi!
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