mercoledì 28 maggio 2014

LO STADIO ARAGONA NEL TEMPO: STORIA DI UN LUOGO MOLTO CARO AI VASTESI

Stadio Aragona nel dopoguerra: da notare l'assetto urbanistico circostante. (Collezione Ida Candeloro)


di LINO SPADACCINI
Da poco terminato il campionato di Eccellenza, che ha visto impegnate le compagini della Vastese Calcio 1902 e del Vasto Marina, ripercorriamo brevemente la storia del mitico Stadio Aragona, il tempio del calcio vastese che in tanti anni ha condiviso gioie e dolori dei tifosi biancorossi.
La storia dello Stadio Aragona inizia novant'anni fa, quando il 17 marzo 1924 il consiglio direttivo dell'Unione Sportiva Vastese, chiedeva al rag. Cesare Perdisa, allora commissario prefettizio, la cessione gratuita di una zona di terreno di circa 25 mila metri quadri nella piana dell'Aragona, per la costruzione di un campo sportivo su progetto dell'ing. Michele Trivelli.
30 foto storiche
Con delibera del 20 marzo il commissario prefettizio accordò all'Unione Sportiva "l'uso del terreno richiesto, per 29 anni, con tutte le condizioni e riserve necessarie per garantire da parte del Sodalizio l'adempimento degli obblighi della convenzione e con opportune limitazioni per non pregiudicare le consuetudini locali e il diritto del Comune di valersi del campo in determinate circostanze".
Solo cinque anni più tardi venne bandita la gara per la costruzione dello campo sportivo. I lavori vennero aggiudicati all'Impresa Luigi Di Sciorno con il ribasso dell'11% sull'importo posto a base d'asta di 67 mila lire, e diretti dall'ing. Giuseppe Peluzzo.
Oltre alla costruzione del campo di gioco e di tre tribunette in muratura per un migliaio di spettatori, il progetto prevedeva la realizzazione della pista per le corse di biciclette e motociclette, e nella parte più esterna la pista per le corse ippiche "affinché nelle feste solenni possa ivi svolgersi quel pubblico spettacolo a cui il nostro popolo accorre numeroso e tanto si appassiona".
La scelta del luogo non aveva incontrato i favori della popolazione, così come sottolineato sulle colonne de Il Vastese d'Oltre Oceano: "I lavori di spianamento del Campo Sportivo all'Aragona proseguono alacremente per l'attività dell'impresa Luigi di Sciorno e C.; ma con poca soddisfazione della popolazione, che, nella sua grandissima maggioranza, non approva la scelta del luogo, per livellare il quale è stato necessario creare un baluardo che dal lato di oriente raggiunge parecchi metri di altezza e toglie tutta la bella veduta che ivi si godeva. Con tanto spazio che offre l'esteso territorio vastese, si poteva scegliere un luogo più adatto pel Campo Sportivo, senza sconvolgere il bel largo dell'Aragona e senza spendere la cospicua somma di 60 mila lire solamente per spianarlo?".
Tra sospensioni e continue polemiche, passarono ancora altri anni e solo nel 1931 vennero ripresi i lavori sulla base del nuovo progetto redatto dall'ing. Antonio Izzi, sotto la direzione di un comitato privato di cittadini chiamato "pro Campo Aragona". Ma solo nell'immediato dopoguerra, l'amministrazione comunale, approfittando della legge per la ricostruzione post bellica, fece costruire dall'impresa Bottari il muro di cinta dell'intero campo sportivo ed il velodromo, che ospitò nella metà degli anni '50, manifestazioni su pista di rilievo con la partecipazione di importanti campioni del ciclismo, tra cui il grande Fausto Coppi.
Nel 1951, su progetto dell'ing. Cordella, iniziarono i lavori di costruzione della tribuna centrale, inaugurata il 27 settembre 1953, in occasione della partita Pro Vasto-Campobasso.  
Lo Stadio Aragona cominciò a cambiare volto nella metà degli anni '80 con la copertura in cemento e il raddoppio della tribuna centrale, ed il rifacimento del manto erboso. I lavori vennero eseguiti dall'Impresa Iacobucci, sotto la direzione di Emilio Santoro, che ci ha gentilmente fornito le straordinarie foto che testimoniano passo dopo passo l'evoluzione dei lavori.
Dal 1996 al 2000, sotto l'Amministrazione Tagliente, furono avviati e completati i lavori per il completamento dello Stadio Aragona: l'impianto di illuminazione, l'ampliamento della tribuna centrale e la ristrutturazione di quella esistente, oltre alla sistemazione di alcuni lavori precedenti non completati, causando "disagio estetico e funzionale alla struttura". Il progetto venne realizzato dall'ing. Paolo Marino, mentre la gara venne vinta dalla ditta Edilizia Orsi di Torremaggiore, per un importo di circa un miliardo e 166 milioni.
Lo stadio è omologato per 5374 posti, dei quali 939 la Tribuna Centrale, 1500 la Curva Sud "San Michele", 1413 per la Curva "Tobruk", 743 i Distinti a lato della curva "San Michele", 779 i Distitni a lato della curva "Tobruk". Le dimensioni del terreno di gioco sono di metri 105 per 65.
L'Aragona, per riprendere le parole di Antonio De Santis, una delle glorie del calcio vastese, nel suo recentissimo e bellissimo libro di ricordi "Dal ventre dell'Aragona", è stato "teatro di sogni e magie" per i tanti ragazzi, giovani, mamme e padri di famiglie, ma anche "lo stadio più bello della terra", per tutte le emozioni che ha saputo regalare. Speriamo che torni presto ad esserlo.
Forza Biancorossi!


Lino Spadaccini















































































































Nessun commento: